Il festival nella sala civica di Cormòns , con interventi del sindaco Roberto Felcaro e dell’assessora alla cultura e turismo Roberta Borraccia, dalla presidente di Circolo Controtempo Paola Martini e dal vice presidente Pierluigi Pintar che ha illustrato il programma
Con il suo intreccio vincente fra musica jazz e l’eccellenza dei vini del Collio
friulano e sloveno, in un abbraccio senza confini fra i due territori e popoli, si terrà dal 21 al 25 ottobre 2021 la XXIV edizione del festival Jazz & Wine of Peace, organizzato da Circolo Controtempo di Cormòns. Festival fra i più attesi nel panorama dell’offerta internazionale, che non si era fermato neanche nel 2020, l’anno buio della pandemia – una caparbia resistenza, pur fra crescenti difficoltà – per portare al suo pubblico la gioia della musica amplificata dalla bellezza di un territorio unico, così come unica è la sua offerta enogastronomica.
Sarà ancora una volta musica di giorno e di sera, dunque, dal vivo e in sicurezza, con un programma ricchissimo che esprime la competenza e la curiosità di chi lo pensa, lo costruisce e lo propone da quasi un quarto di secolo con immutata passione, sotto la direzione artistica di Mauro Bardusco. Musica che risuonerà nei teatri di Cormòns e quest’anno anche di Gorizia, ma soprattutto nelle incantevoli location distribuite fra aziende vitivinicole, cantine dei produttori di vino e dimore storiche del territorio.
31 i concerti in cartellone a partire dai 18 appuntamenti con i big del jazz internazionale, fra i quali quelli di fuoriclasse mondiali come il chitarrista John Scofield e il contrabbassista Dave Holland, insieme sul palco sabato 23 ottobre nel Teatro Verdi di Gorizia in anteprima italiana e gli appuntamenti con una formidabile rappresentanza di jazziste donne, a partire dalla sassofonista newyorkese Lakecia Benjamin, carismatica star internazionale del funk/r&b/jazz, con il progetto dedicato ai mitici John e Alice Coltrane (sabato 23 ottobre, Teatro Comunale di Cormòns). Grande jazz di impronta femminile anche con il quartetto capitanato dalla malese Linda May Han Oh, pluripremiata contrabbassista elettrica, bandleader, artista discografica e compositrice che appartiene alla nuova generazione di musiciste che si stanno imponendo nella scena mondiale (venerdì 22 ottobre, Teatro Comunale di Cormòns) e con Anais Drago (sabato 23 ottobre, Castello di Spessa di Capriva del Friuli,) violinista e compositrice piemontese, musicista appassionata e creativa che si esibirà in solo. E poi, fra gli altri, il pianista svizzero Nik Bärtsch con la sua band, Ronin, e la loro musica decisamente originale, che rende tributo ai grandi minimalisti (domenica 24 ottobre, Teatro Comunale di Cormòns); il pianista David Helbock che con il trombettista Sebastian Studnitzky e il chitarrista Arne Jansen presenta il loro ultimo lavoro, “The New Cool” (lunedì 25 ottobre a Villa Attems). Last but not least, lunedì 25 ottobre, nel Teatro Comunale di Cormòns, il jazz scandinavo del Trio Rydmen, che vede insieme il pluripremiato pianista norvegese Bugge Wesseltoft, con Magnus Öström, e Dan Berglund, in esclusiva italiana.
Cresce e si rafforza all’interno del programma il peso di Jazz & Taste, il “festival nel festival” che rientra nel progetto nazionale Jazz & Wine Italia di cui Circolo Controtempo è ideatore e partner capofila: 8 regioni italiane coinvolte, per realizzare eventi volti alla valorizzazione della musica jazz e delle realtà vitivinicole del territorio. Jazz & Taste quest’anno si compone di 12 appuntamenti, organizzati con la direzione artistica del chitarrista Eduardo Contizanetti in diversi luoghi del territorio, nati per esaltare il connubio fra jazz e vino, momenti pensati in atmosfere più intime che vedono abbinare ai calici e alle degustazioni di prodotti enogastronomici un programma musicale ad essi ispirato.
Fra i luoghi che li accoglieranno ci sono l’Enoteca di Cormòns, Borgo San Daniele, Gradis’ciutta, Tenuta Luisa, Borgo Conventi, Lis Neris, Polje, Klanjscek e la novità di quest’anno è la collaborazione con la Tasting Academy dei Colli Orientali del Friuli. Nomi di assoluto livello anche in questo palinsesto, esponenti di spicco del jazz italiano come la pianista Francesca Tandoi con il bassista Stefano Senni, i chitarristi Adelaide e Roberto Gemo, il pianista Rudy Fantin, la cantante Elsa Martin, il sassofonista Filippo Orefice con il trombettista Federico Pierantoni, il chitarrista Eduardo Contizanetti con il pianista Alessandro Scolz e il batterista Pietro Sponton, il pianista Renato Chicco, la sassofonista Sophia Tomelleri con il bassista Alex Orciari, e il clarinettista e artista Oreste Sabadin.
Tornano anche gli appuntamenti con Round Midnight, sempre molto attesi dal pubblico, concerti in seconda serata e concerti aperitivo nei locali di Cormòns, alla scoperta dell’enogastronomia locale e delle band del Friuli Venezia Giulia.
Il festival si apre giovedì 21 ottobre (alle 21, Teatro Comunale di Cormòns) con gli Broken Shadows, quartetto newyorkese composto dai sassofonisti Tim Berne e Chris Speed, dal contrabbassista Reid Anderson e dal batterista Dave Kingdrums. Si tratta di nomi importanti della scena jazz americana, con alle spalle anni di collaborazioni e successi. Il risultato della loro unione è uno stile musicale caratterizzato da amori condivisi e ispirazioni comuni, che irradia non solo omaggi ma anche ispirazioni che permettono alle radici profonde della musica di raggiungere il nostro presente. Il nome del quartetto deriva da una composizione del sassofonista e compositore Ornette Coleman, onorando la sua eredità musicale nonché quella dei loro mentori Dewey Redman, Charlie Haden e Julius Hemphill. La band riporta in vita in modo straordinariamente i lavori di Coleman, avvicinandosi ad esso con nuove sperimentazioni, groove profondi e melodie contagiose.
La giornata di venerdì 22 ottobre ha inizio alle 11, all’Abbazia di Rosazzo, con il concerto del sassofonista Dimitri Grechi Espinoza che presenta il progetto da solista “Oreb”: il lavoro unisce le sue due grandi passioni, lo studio della scienza sacra nelle culture tradizionali e la ricerca del suono, con l’obiettivo di riscoprire lo spazio sonoro dei luoghi sacri. Il progetto è formato da tre album: il primo è “Angel’s Blows” del 2014, “Recreatio” del 2016 e “The Spiritual Way” del 2019. La sua musica è contaminata dalle culture dell’est Europa, ma, allo stesso tempo, da quella africana e anche dalla tradizione jazzistica italiana ed americana.
Alle 14, appuntamento alla Cantina Jermann di Ruttars, con la band del contrabbassista Ferdinando Romano che presenta Totem, il suo primo album da leader, uscito il 24 aprile 2020 per l’etichetta norvegese Losen Records. Romano si è classificato al primo posto nel Top Jazz 2020 di Musica Jazz come “Miglior Nuovo Talento Italiano” e il suo disco “Totem” si è posizionato all’ottavo posto nella categoria “Miglior Disco Italiano” dello stesso anno. Il disco ha ricevuto ampi consensi internazionali, recensito in tutto il mondo da importanti riviste e magazine online, come testimoniato dalla rivista Musica Jazz, che lo considera come un “disco sfolgorante, espressione di un talento chiarissimo, tutto da ascoltare”. Inoltre, il disco è stato inserito nelle migliori uscite discografiche jazz di aprile nel “Il Giornale della Musica” ed è stato presentato in molte trasmissioni radiofoniche in Europa e negli Stati Uniti. Sul palco, insieme a Romano, Tommaso Iacoviello, alla tromba e flicorno, Simone Alessandrini al sax alto e soprano, Manuel Magrini al pianoforte e Giovanni Paolo Liguori alla batteria.
Alle 17, a Villa Attems Cernozza de Postcastro, i Philipp Gropper’s Philm, quartetto tedesco austriaco composto dal sassofonista Philipp Gropper, il pianista Elias Stemeseder, il contrabbassista Robert Landfermann, il batterista Oliver Steidle. Vincitori del Deutscher Jazzpreis come band dell’anno 2021, il quartetto mostra poco interesse per il postmodernismo. Così old-fashion eppure così rivoluzionari! Il sassofono di Philipp Gropper è tagliente ma mai freddo, perché l’ispirazione per i suoi motivi deriva spesso da una eterea malinconia. Elias Stemeseder crea incredibili melodie strane ma ossessionanti, mischiandole all’elettronca. PHILM è un distillato dei quartetti classici degli anni ’60: né ironia, né richiami al passato, né teatralità intellettuale, solo suono e tecnica.
Alle 21:30, al Teatro Comunale di Cormòns, appuntamento con il quartetto capitanato dalla bassista Linda May Han Oh, sul palco insieme al pianista Fabian Almazan, al sassofonista Greg Ward e al batterista Ziv Ravitz.
Linda May Han Oh è una contrabbassista elettrica, bandleader, artista discografica e compositrice, premiata, nel 2010, come miglior giovane artista emergente e, nel 2020, come bassista dell’anno dall’organizzazione internazionale Jazz Journalists Association. Il suo stile è fluido, intuitivo e molto creativo, caratterizzato da melodie derivanti dalla musica modernista, del post-bob esplorativo, del jazz-funk, dello swing e dell’hard bop. Oh ha la capacità innata di allungare apparentemente i tempi dei suoi brani senza però far perdere il senso del lirismo o del groove, portandola a stabilirsi come bassista di primo piano. Il risultato è un jazz rigoroso e di moderata avanguardia, che respira l’energia della città attuale dove risiede, New York, screziato da sonorità etniche.
Sabato 23 ottobre, primo appuntamento in Slovenia (alle 11), al Kulturni Dom di Nova
Gorica, con la numerosa band capitanata dal percussionista Zlatko Kaučič, che si esibisce nel concerto “Audaci coraggiosi”. Con lui sul palco Tilen Kravos, Anton Lorenzutti, Ajk Vremec alla chitarra, Timi Vremec al basso elettrico, Matjaž Bajc al contrabbasso, Žiga Ipavec,Tomi Novak, Robi Erzetič alle batterie e Ivan Pilat al sax baritono, Flavio Zanuttini al trombone. Special guest, al sax e clarinetti, Marco Colonna, uno dei più interessanti musicisti della sua generazione, nominato tra i migliori suonatori di strumenti a fiato d’Italia. Batterista, percussionista, compositore e pedagogo, Zlatko Kaučič è entrato nel sesto decennio della sua carriera musicale. Kaučič è uno spirito creativo inquieto, e il suo ruolo di ricercatore lo porta alla persistente sperimentazione di strumenti e nuove strutture e forme musicali. Nella sua idea di musica non esistono confini e si occupa costantemente della ricerca di approcci innovativi. Ciò comporta un’avventura musicale con una forza organica, giocosa e piena di svolte imprevedibili ed interventi spontanei.
Alle 12, al Castello di Spessa di Capriva del Friuli, il concerto “Solitudo” della violinista e compositrice Anais Drago. “Solitudo” nasce dalla sintesi di due diverse ricerche condotte da lei stessa nella dimensione del solo: quella “elettronica” del progetto “Da Erik Satie a Frank Zappa”, in cui prevale un’attenzione all’arrangiamento e alla costruzione minimale di composizioni, principalmente inedite, in cui il solo violino possa sopperire alla mancanza di altri strumenti tramite la modificazione dei suoni; e quella “acustica” sperimentata nel progetto “Exodus”, che si basa invece sulla ricerca timbrica dello strumento nella sua forma acustica e sull’ improvvisazione più libera.
L’originalità del progetto, ha portato Drago tra i vincitori di “Nuova Generazione Jazz”, iniziativa di I-Jazz, l’Associazione Nazionale che raccoglie alcuni dei più seguiti e conosciuti festival italiani, nata per promuovere giovani musicisti a livello nazionale e internazionale.
Alle 15, a Villa Attems (Lucinico), Enzo Favata presenta il suo ultimo album, “The Crossing“, che prende il nome della sua nuova band, costituisce un passaggio ed un attraversamento temporale dal jazz prog dagli anni Settanta fino ai giorni nostri, con tastiere e riff elettronici e note miscelate, che portano ad ottenere un sound contemporaneo e originale. Il disco arriva dopo due anni di concerti in festival tra Inghilterra, Giappone, Asia, Sud America. Sul palco con lui, Pasquale Mirra: vibraphone, marimba midi – Rosa Brunello: electric bass – Marco Frattini: drums, pads
Enzo Favata è uno dei musicisti sardi più attivi e conosciuti nel panorama musicale italiano ed internazionale; ha suonato in tutto il mondo portando i suoi progetti in festival e contesti di particolare prestigio, come nel teatro “La Recoleta” di Buenos Aires e nel festival jazz organizzato a Tokyo.
Nella serata di sabato 23 ottobre, alle 21,30 al Teatro Comunale di Cormòns, si esibirà la sassofonista newyorkese Lakecia Benjamin, insieme al pianista Zaccai Curtis, al contrabbassista Lonnie Plaxico e al batterista EJ Strickland. Carismatica e dinamica sassofonista, Lakecia Benjamin fonde Jazz, HipHop e Soul. Ha condiviso palchi con diversi artisti leggendari, tra cui Stevie Wonder, Alicia Keys, The Roots e Macy Gray. I groove della Benjamin portano l’atmosfera classica a un livello completamente nuovo con un sensuale sassofono contralto che crea ogni volta qualcosa di speciale. A Jazz & Wine presenta l’ultimo album “Pursuance”, un capolavoro intergenerazionale che omaggia la musica di John e Alice Coltrane.
Atteso il concerto di fuoriclasse mondiali quali il chitarrista John Scofield e il bassista Dave Holland, che suoneranno insieme sabato 23 ottobre al Teatro Verdi di Gorizia, alle 18: Holland e Scofield si esibiscono in duo da alcuni anni fa, ma avevano già un percorso comune, tra cui il classico tributo a Miles Davis del 1993 di Joe Henderson, So Near, So Far (Musings For Miles), e il quartetto all-star ScoLoHoFo con Joe Lovano e Al Foster, che ha fatto un ampio tour dopo aver pubblicato Oh! del 2003. Improvvisatori estremamente intraprendenti, che condividono l’amore per i groove profondi e il lirismo sottile, Scofield e Holland hanno entrambi contribuito con composizioni originali a un repertorio di duo che comprende anche un’interessante selezione di standards jazz.
Domenica 24 ottobre ha inizio alle 11, a Villa Codelli di Mossa, con il concerto del violinista Emanuele Parrini, che si esibisce con Beppe Scardino al sassofono e basso clarinetto, Giovanni Maier al contrabbasso, Andrea Melani alla batteria. Il violinista Emanuele Parrini è un musicista in piena ascesa, considerato tra i maggiori rappresentanti del suo strumento sulla scena del jazz moderno, e, a testimonianza di ciò, è stato premiato come miglior violinista italiano per innumerevoli anni. Può vantare una conoscenza e una passione per la storia del violino sia in ambito jazzistico che in quello creativo, nonché una preparazione tecnica che gli consente di attraversare tendenze ed approcci diversi. Lo stile, che raccoglie sfumature autunnali, liriche ed esplorative, è caratterizzato da composizioni frizzanti e di grande impatto, intervallati da momenti solistici. Tutto ciò viene riversato nel suo quartetto, dove l’espressività musicale e le sonorità strumentali sono vissute come elementi di un dialogo armonico.
Alle 15, a Vipolže, il chitarrista e pianista statunitense Ralph Towner in concerto.
Nel solo di chitarra, Towner mette in luce non solo la brillante tecnica e il controllo superlativo dello strumento, ma anche la propria capacità compositiva sviluppata ai margini del jazz, in aperta ispirazione attinta dalle culture più diverse. Un artista di raro virtuosismo e creatività ma in grado di incantare il pubblico con composizioni ricche di straordinario lirismo e cantabilità.
Villa Attems Certozza de Postcastro (Lucinico), ospita alle 17:30, il concerto “Helveticus” che vede protagonisti il batterista Daniel Humair, al trombettista Samuel Blaser, al contrabbassista Heiri Känzig. Daniel Humari, Samuel Blaser e Heiri Känzig formano un trio che stimola l’interesse sia degli amanti della musica che degli ascoltatori curiosi. Humair scolpisce il tempo alla batteria come dipinge i suoi quadri e produce melodie in cui si alternano finezze ed energie; Blaser rappresenta una voce nuova nell’ambito del trombone, ma che si è già distinto come direttore d’orchestra e compositore maturo; Känzig, infine, è più conosciuto nel panorama internazionale che in quello svizzero, ma il suo atteggiamento umile e il suo talento musicale sono estremamente convincenti. Il risultato è un’alchimia di melodie robuste e ritmi ad incastro che trasformano il suono in momenti di pura poesia.
Grande attesa per il concerto delle 21:30, al Teatro Comunale di Cormòns che ospita il pianista svizzero Nik Bärtsch, con la sua band, Ronin, che conquista con una musica decisamente originale, fatta di equilibri e tensioni, di rapporti tra oriente e ambiente metropolitano, che rende tributo ai grandi minimalisti.
Nonostante le molteplici influenze della band, essa possiede una forte individualità ed incorpora elementi di mondi musicali disparati, come funk, musica classica contemporanea e suoni dalla musica rituale giapponese. Tutte queste forme vengono amalgamate in uno stile nuovo e coerente, facendo immergere il pubblico in un universo speciale che punta ad aprire le orecchie di chi ascolta. Composizione, fraseggio, struttura del suono, esecuzione e forma musicale si combinano per comporre un sistema di elementi interconnessi.
L’ultima giornata di Jazz & Wine of Peace, lunedì 25 ottobre, ha inizio alle 11 alla Tenuta Villanova di Farra d’Isonzo, con il concerto della band DALAITRIOO che ha per protagonisti Mirko Cisilino al trombone, Marzio Tomada al basso, Emanuel Donadelli alle batterie. Il trio, fondato dal batterista Emanuel Donadelli, presenta la recente pubblicazione “Threesome Noir”, un repertorio inedito di brani originali dedicati alla ricerca e alle possibilità sonore di una inusuale ed interamente acustica formazione in organico chord-less. Il sound del trio evoca volutamente le ambientazioni misteriose e crepuscolari delle atmosfere cinematografiche noir: prevalgono i suoni caldi e viscerali delle frequenze medio basse del contrabbasso e dei tamburi, intervallati da improvvisi guizzi ed esplosioni metalliche degli ottoni e dei piatti. I suoni, le melodie e i ritmi seguono percorsi inattesi e caleidoscopici intrecci.
Le composizioni si sviluppano in un crescendo di alternanze sonore, chiari scuri a tratti perfino deliranti, giungendo a comunicare una narrazione raffinata, che accoglie pause silenziose e nuovi segreti.
Alle 15, si esibiscono in trio, a Villa Attems, il pianista David Helbock, il trombettista Sebastian Studnitzky e il chitarrista Arne Jansen. I tre rinomati bandleader e artisti solisti del jazz europeo presentano il loro ultimo lavoro, “The New Cool”. Ciò che li accomuna è l’amore per temi chiari, melodie, armonie, con una forte base ritmica. Qualità che hanno origine nel cool jazz degli anni ’40 e ’50, alla cui filosofia il trio continua ad ispirarsi per nutrire il vocabolario jazz di oggi.
Alle 17:30 a Villa Codelli (Mossa), la band There be monsters composto dal sassofonista Boštjan Simon, dal trombettista Mirko Cisilino, Luigi Vitale al vibrofono, Goran Krmac alla tuba e Bojan Krhlanko alle batterie.
“There Be Monsters” in inglese si riferisce ad un’area di territorio sconosciuto ed inesplorato che le antiche mappe mostrano come domini di mostri e di altre creature mitologiche. L’atteggiamento dell’uomo verso l’ignoto si manifesta come una restrizione del suo dominio e al tempo stesso un monito contro il vagare in aree inesplorate. La musica di “There Be Monsters” si concentra sull’area della linea di demarcazione tra il noto e l’ignoto, caratterizzata da paesaggi sonori composti ed aperti. Si tratta di un ensemble completamente acustico basato su suoni derivanti dalle tradizioni etniche e con approcci della musica classica contemporanea, come l’uso degli stili di Olivier Messiaen e l’improvvisazione aleatoria. Un aspetto importante delle composizioni di Boštjan Simon è il ritmo, ed in particolare l’interazione di schemi ritmici intrecciati e l’uso di alcune tecniche della musica classica carnatica.
Chiusura del festival affidata a un altro gruppo di fuoriclasse che si esibirà alle 20 nel Teatro di Cormòns: dalla Scandinavia, il trio Rydmen, che mette insieme il pluripremiato pianista norvegese Bugge Wesseltoft, con il batterista Magnus Öström, e il bassista Dan Berglund. La musica del trio RYMDEN si basa su tre elementi: songwriting malinconico e atmosferico, ritmi drammaticamente carichi e jazz virtuosamente suonato di altissimo livello. Le influenze del jazz moderno, di Bach, della musica da film e persino della musica rock sono chiaramente udibili. Il risultato è un’esperienza di concerto matura e rilassata.
CONTROTEMPO E IL SUO JAZZ SENZA CONFINI
Nata nel 1998 per iniziativa di un gruppo di appassionati riuniti nel Circolo Culturale Controtempo, la manifestazione è negli anni cresciuta fino a diventare il cuore della sua programmazione – portando nel Collio protagonisti mondiali del jazz come Dave Brubeck, McCoy Tyner, Jan Garbarek, Stanley Clarke, Charles Lloyd, Sun Ra Arkestra, Joe Jackson, Richard Galliano, Art Ensemble of Chicago, solo per citarne alcuni – fino a raggiungere la configurazione attuale. Ma l’identità è rimasta la stessa dell’intuizione iniziale: utilizzare la ricca e prestigiosa produzione enologica e la musica jazz nel segno del superamento dei confini politici, geografici e culturali, del valore della “mescolanza” delle genti e dell’abbattimento dei confini. Il concetto di “confine” (geografico, tra Italia e Slovenia, e… dell’anima) diventa elemento di unione di tipicità diverse all’insegna della musica e della pace: un brindisi con i vini locali è un must alla fine di ogni concerto, che speriamo di poter riproporre quest’anno.
Jazz & Wine of Peace è organizzato da Circolo Controtempo in collaborazione con il Comune di Cormòns, con il sostegno di Regione Friuli Venezia Giulia, Ministero per i beni e le attività culturali, Camera di Commercio Venezia Giulia Fondo Gorizia, Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia, Promo Turismo FVG, con la collaborazione di Cantina Produttori Cormòns, Kud Morgan, Kulturni Dom Nova Gorica, Kulturni Dom Gorizia, Fondazione Abbazia di Rosazzo, Movimento Turismo del vino, Borgo Conventi, Borgo San Daniele, Castello di Spessa, Enoteca di Cormòns, Gradis’ciutta, Jermann, Klanjscek, Lis Neris, Guida Slow Food Osterie d’Italia, Polje, Tenuta Luisa, Tenuta Villanova, Villa Attems, Villa Nachini Cabassi|Tasting Academy dei Colli Orientali, Villa Codelli, Villa Vipolže.
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