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L’ UALI DI DIU martedì 19 novembre 2013 Teatro Palamostre ore 21

Un crudo dramma tra le porte chiuse di uno scantinato, mentre fuori impazza la festa dei vincitori di guerra. Lì, tra un ambiguo carceriere rinnegato e un fragile seminarista, si consuma l’ultima notte di vita di una condannata a morte, Aleluja, unica testimone della cultura e della lingua di un popolo periferico, che con la  fine della detenuta si estinguerà. Una potente metafora teatrale, fatale e compatta come una tragedia greca, per rappresentare la ferocia della storia, l’umiliazione inflitta alle vittime indifese, il genocidio delle minoranze, sacrificate sugli altari di irrazionali pulizie etniche o, per estensione, di più subdole, ma non meno devastanti, pratiche di omologazione. Ne è autore il grande drammaturgo ungherese Miklós Hubay, scomparso nel 2011, il cui testo, composto e allestito in Friuli nel 2000, è stato ritradotto nel 2013 da Carlo Tolazzi nell’ardita parlata carnica della Val Pesarina e riportato sul palcoscenico per il festival di vicino/lontano e per Avostanis, grazie al coinvolgimento di un fior fiore di artisti locali e al consorzio tra una folta corUdata di strutture friulane. Tra queste, anche il Teatro Club Udine, che si onora di aprire la 14.ma stagione di Akrópolis con questo gioiello teatrale, raro esempio di una scena coraggiosa, necessaria e lievitata dall’impegno civile.

L’  UALI DI DIU : tragedia in due atti di Miklós Hubay traduzione nella variante della Val Pesarina Carlo Tolazzi con  Fabiano Fantini, Marco Rogante, Aida Tallienteambienti sonori e disegno luci Claudio Parrinocomposizione dello spazio Claudio Mezzelaniassistente alla regia Camilla Manzato  regia Massimo Somaglino

una produzione Associazione Colonos, Comune San Vito al Tagliamento, Forum, Progetto Integrato Cultura del Medio Friuli, Teatro Club Udine, vicino/lontano

M.T.R.

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