La data di Udine apre la breve tournée che questi prestigiosi artisti compiranno in Italia e che toccherà, dopo il capoluogo friulano, soltanto due altre città, Bari e Roma.
Annunciata già nella scorsa stagione e rimasta nei cuori per le sue strepitose performance sotto la guida del suo genialeconductor, la Filarmonica di San Pietroburgo ritorna dunque sul palcoscenico del Teatro Nuovo per il concerto conclusivo della stagione sinfonica 2018/19, realizzata anche grazie al contributo della Fondazione Friuli. “Il grande maestro russo ritorna nel nostro teatro dopo il magnifico concerto del 2017 con Martha Argerich – sottolineaMarco Feruglio, sovrintendente e direttore artistico musica e danza del Giovanni da Udine –. La profondità e la carica emotivadelle sue interpretazioni, nonché lastraordinaria capacità di guidare una grandeorchestra con la flessibilità e la libertà di un solista, eleggono Yuri Temirkanov nella considerazione del pubblico e della critica internazionale fra i più grandi e celebrati direttori d’orchestra del nostro tempo. E’ ancora una volta un assoluto privilegio averlo nostro ospite in occasione di una stagione sinfonica che ha saputo offrire molte emozioni. ”
Unica al mondo per fascino, colore, carica emotiva ed empatia con il suo direttore e il pubblico, la compagine russa eseguirà un programma tutto dedicato a Čajkovskij. Al centro di questo eccezionale appuntamento vi è infatti la “Patetica”, quella meravigliosa, struggente “Sinfonia della vita” che il tormentato compositore russo diresse per la prima volta proprio a San Pietroburgo nell’ottobre 1893, pochi giorni prima di morire. In apertura, il Concerto per violino e orchestra op. 35 che Čajkovskij concepì nel 1881 al termine di uno dei suoi periodi creativi più fecondi, è affidato alla giovane violinista Sayaka Shoji, che si esibirà con uno Stradivari Recamier del 1729.
Sempre domenica 12 maggio 2019, alle 17.30, nel foyer del Teatro, il musicologo e saggista Maurizio Biondi presenterà il programma della serata nel corso di una conferenza a ingresso libero dal titolo “Il ragazzo di vetro e il ciabattino. Riflessi di Čaikovskij in uno specchio infranto”. Un’occasione per sondare, attraverso l’analisi di lavori molto diversi fra loro come ilConcerto per violino e la Sinfonia Patetica, l’impressionante groviglio di antinomie che alimentarono, e insieme resero tragicamente problematica, la vita e l’arte di questo musicista: semplicità e artificio, edonismo e rigore, confessione e nascondimento, purezza e corruzione, slancio vitale e sentimento della morte.