domenica , 19 Maggio 2024
Notizie più calde //
Home » Rubriche » Cultura » LE MAGICHE ATMOSFERE CELTICHE DI LOREENA MCKENNIT IN CASTELLO A UDINE HANNO CHIUSO FOLKEST 2019
LE MAGICHE ATMOSFERE CELTICHE DI LOREENA MCKENNIT IN CASTELLO A UDINE HANNO CHIUSO FOLKEST 2019

LE MAGICHE ATMOSFERE CELTICHE DI LOREENA MCKENNIT IN CASTELLO A UDINE HANNO CHIUSO FOLKEST 2019

La voce unica e inconfondibile di Lorena McKennit ha riecheggiato sul piazzale del Castello di Udine nel concerto di chiusura di Folkest richiamando almeno 1.500 persone che lunedì scorso non hanno voluto mancare all’appuntamento con la cantante canadese conosciuta in tutto il mondo per il suo folk anglosassone.

La musica dell’artista canadese evoca immagini di castelli, cavalieri templari, paesaggi fiabeschi, dame, fate e comunque ciò che è indissolubilmente legato alle tradizioni irlandesi e scozzesi, il tutto accompagnato dalla sua voce dolce e suadente ma capace anche di raggiungere picchi altissimi e tonalità estreme con le continue variazioni dì tono che la rendono unica nel panorama musicale mondiale.

Lost Souls è il nome del tour che Loreena McKennit sta portando in giro per l’Italia e l’Europa e prende il nome dal suo ultimo lavoro (del 2018), un disco forse meno pregno di originalità come, ad esempio furono, The Visit o The Mask and the Mirror, ma che eseguito dal vivo ha un suo fascino e si lascia ascoltare piacevolmente. La McKennit per l’occasione ha abbandonato i tipici strumenti tradizionali che utilizzava un tempo (come organo, tabla, cornamuse, ghironda, ecc.) per passare ad una strumentazione elettrificata dando così un impronta più moderna ai suoi brani.

Ben 1.500 persone, come detto, si sono radunate sul piazzale del Castello per assistere al concerto dopo essersi sorbite una lunga attesa in coda – in un clima rovente – lungo la salita che porta al cancello del complesso fortilizio di Udine; i friulani, si sa, sono un popolo paziente e gli spettatori in attesa di entrare hanno sopportato la calura e l’attesa dei controlli al varco senza protestare.

La lunga attesa è stata ripagata dallo splendido tramonto che si poteva godere una volta arrivati in cima e che ha lasciato il posto alle luci soffuse del palco che ha accolto Loreena McKennit ed i suoi musicisti. La McKennit ha aperto la serata con The Mystic’s Dream a cui è seguita la ballata The Star of the County Down, subito accolte con lunghissimi applausi dal pubblico mentre un sapiente gioco di luci illuminava le due scalinate che portano ai piani superiori del castello.

La band che l’accompagnava ha eseguito con professionalità i brani in scaletta, in evidenza Brian Hughes alle chitarre e Hugh Marsh al violino elettrico con virtuosismi continui e con i suoni dei due strumenti che in alcuni casi si rincorrevano l’un l’altro quasi a creare un “dialogo fra corde”; nondimeno Caroline Lavelle che al violoncello ha supportato la band alternandosi anche ai flauti e contribuendo ai cori. La sezione ritmica era affidata a Robert Brian che alla batteria ha tessuto una trama di suoni secchi e caldi ad impreziosire i brani della serata con l’aiuto di Dudley Philips al basso e contrabasso. Loreena McKennit, nota anche per le sue doti di polistrumentista, è passata con disinvoltura dalle tastiere, alla fisarmonica, dall’arpa celtica – nella quale eccelle – al pianoforte, dove ha eseguito buona parte dei brani.

Spanish Guitars and Night Plazas ha dato l’occasione a Brian Hughes di dare sfoggio della sua abilità alle chitarre alternando la chitarra classica e l’elettrica e dando un’impronta più rockeggiante al brano nei passaggi con l’elettrica.con assoli e riff di chitarra che hanno reso il brano più attuale e trascinante.

Molti i brani tratti da The Visit  ma anche Lost Souls ha avuto una parte preponderante nella scaletta della serata. Infine Tango to Evora e la dolcissima Dante’s Prayer, eseguite nei bis, con una meritatissima standing ovation del pubblico, hanno chiuso una magica serata che ha suggellato anche la chiusura dell’edizione 2019 di Folkest.

Suzie F. – Foto Dario Furlan

OLTRE 12000 LE PRESENZE STIMATE PER FOLKEST 2019
Dopo un’edizione di grandi numeri si è conclusa nella serata di lunedì 22 luglio al Castello di Udine con il concerto di Loreena Mckennitt la quarantunesima edizione di Folkest.

L’organizzazione, che si manifesta “soddisfatta per la presenza di un pubblico così numeroso e diversificato anche per età”,  ha stimato una presenza di circa 12.000 persone distribuite tra 50 appuntamenti nei 22 comuni coinvolti per l’edizione 2019: Sauris, Duino, Tramonti di Sopra, Pulfero, Romans d’Isonzo, Travesio, con alcuni significativi appuntamenti a Gorizia, Spilimbergo, Udine, la vicina Capodistria con la sua affluenza significativa di pubblico e novità di quest’anno il comune di Auronzo di Cadore. 

Artisti da tutto il mondo hanno animato i numerosi palchi di Folkest – evento che dalla sua fondazione ha posto l’attenzione alle musiche delle diverse etnie e culture – dal 20 giugno al 22 luglio:  Scozia, Serbia, Slovenia, Irlanda, Ungheria, Colombia, Austria, Repubblica Ceca, Argentina, Polonia, Bielorussia, Croazia, Bosnia, Inghilterra, Canada e Italia.

Tra i grandi nomi ospiti di questa edizione il duo Shel Shapiro – Maurizio Vandelli con il loro ‘Love and Peace Tour’,  l’intramontabile formazione della PFM impegnata nel ‘TVB-The very best tour’ e la cantautrice canadese Loreena McKennitt, star internazionale della musica folk che ieri sera (22 luglio) nel piazzale del castello di Udine ha fatto emozionare oltre 1.500 persone.

Folkest gode degli importanti riconoscimenti e patrocini dell’UNESCO, del Ministero per gli Affari Esteri della Repubblica Italiana, del Mibact – Ministero delle Belle arti e della Cultura della Repubblica Italiana, del Ministero della Cultura della Repubblica di Slovenia, della Presidenza della Regione Friuli Venezia Giulia, della Fondazione Friuli, dell’ARLeF, del Comune di Spilimbergo, del Comune di Udine e del Comune di Capodistria.

Foto Dario Furlan

About Dario Furlan

Fotografo free lance e giornalista pubblicista. Segue da anni il panorama musicale internazionale - ma anche locale - con particolare predilezione per quanto riguarda il rock (in tutte le sue derivazioni), il folk ed il blues nonché la musica in lingua friulana. Cultore di "motori e rally", dei quali vanta una conoscenza ultradecennale, è anche atleta nella disciplina ciclistica della mountain bike.

Commenti chiusi.

[fbcomments]
Scroll To Top