– L’Associazione musicale Sergio Gaggia rompe il ghiaccio e dà avvio alla tanto attesa ripartenza dei concerti dal vivo: lo fa in una ricorrenza simbolica, quella della Festa del Lavoro, offrendo dopo ben sei mesi di blocco di tutte le attività culturali un concerto quanto mai augurale. La data è dunque quella di sabato primo maggio, la location l’incantevole Villa Romano, a Case di Manzano, messa a disposizione dalla contessa Marina Romano: e tanta è la voglia di musica e cultura, dopo un’interruzione così lunga, che la sessantina di posti disponibili – limite massimo per poter rispettare scrupolosamente le misure di sicurezza anti contagio – sono stati interamente prenotati nell’arco di un pomeriggio. Proprio per questo motivo l’Associazione ha deciso di “sdoppiare” l’evento, proponendo due esibizioni, alle ore 16 e alle 18: prenotazioni via sms, al numero 329 0966910, o tramite mail, all’indirizzo [email protected].
Il pubblico potrà riascoltare finalmente dal vivo una tipica produzione del sodalizio cividalese, in collaborazione con l’Accademia Arrigoni di San Vito al Tagliamento: due validissimi strumentisti locali, il violinista Christian Sebastianutto e Marco Venturini, al violoncello, si uniranno in una full immersion cameristica al presidente della Gaggia, il pianista Andrea Rucli, e al violista moscovita Jacov Zats, noto a livello internazionale, alla sua prima presenza in Friuli Venezia Giulia.
Iacov Zats avrà per l’occasione anche il ruolo di tutor e di concertatore rispetto al significativo programma scelto, tre quartetti con pianoforte, capolavori assoluti del non amplissimo repertorio per quest’organico. Il concerto si aprirà con il Quartettsatz di Mahler, brano scampato, per fortuite ragioni, alla drastica selezione e distruzione che l’autore stesso riservò alle sue opere giovanili: è una pagina profonda e scura, che incarna lo sconcerto e la disperazione di un preciso momento storico. E cupi sono anche i tempi iniziali degli altri quartetti in programma, entrambi in sol minore, il Kv 478 di Mozart e l’op. 25 di Brahms: nel corso dei movimenti, tuttavia, le due vaste opere virano di atmosfera, arrivando a tempi finali volitivi e ottimistici e, in particolare per Brahms, innestati della trascinante linfa di temi e ritmi gitani e zingareschi.
Ingresso a pagamento, al costo di 12 euro (10 per i soci Gaggia e gli studenti del Conservatorio).