Un’esistenza dedicata alla protezione degli altri, spesso mettendo a rischio la propria stessa vita. A loro, alle guardie del corpo, è dedicato il nuovo appuntamento con la rassegna “Dialoghi in Biblioteca”, in programma mercoledì 27 maggio alle 18 nella sala Corgnali della sezione Moderna della biblioteca, in Riva Bartolini 5, con la presentazione del libro di Antonio Cioccoloni “L’uomo della scorta. Storie e memorie di mafia, sangue e fedeltà. Palermo 1987-1993”, pubblicato recentemente dall’editore Gaspari.. L’incontro, organizzato dalla biblioteca civica e dall’assessorato alla Cultura, vedrà dialogare con l’autrice il prefetto di Udine, Provvidenza Delfina Raimondo.
Scrive il giudice Giuseppe Ayala nella prefazione al libro: “Sui ragazzi delle scorte, che negli anni mi hanno protetto, sento di dire qualcosa in più: il rapporto che si stabilisce è quello di una reale convivenza di fatto. Nessuno l’ha voluta, non nasce da una scelta ma da un’imposizione. Il legame che ne deriva è lo stesso saldissimo, perché cementato da un obiettivo comune: rimanere vivi. La solidarietà e l’affetto sgorgano naturalmente e creano una grande complicità, un’intesa. Ho voluto bene a tutti quelli che si sono succeduti nel tempo, come fratelli minori i primi, come figli quelli sopravvenuti. E sono stato ricambiato. Averli avuti sempre vicini mi ha arricchito molto sul piano umano. Loro rappresentano la parte pulita e genuina del Paese che, specie quando si ha a che fare con tanto male, si rischia di non percepire più”.
Antonio Cioccoloni, carabiniere a 19 anni, ebbe come prima destinazione Palermo dove operò per sette anni all’interno del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri di Roma, per poi occuparsi, per dodici anni, di collaboratori di giustizia. Per meriti professionali è stato recentemente nominato “Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana” dal Presidente della Repubblica. È comandante della stazione dei Carabinieri di Cividale del Friuli.