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Mi amavi ancora’ con Ettore Bassi e Simona Cavallari  Debutto regionale a Tolmezzo il 20 febbraio, poi Cormons e Trieste

Mi amavi ancora’ con Ettore Bassi e Simona Cavallari Debutto regionale a Tolmezzo il 20 febbraio, poi Cormons e Trieste

Mercoledì 20  febbraio, alle 20.45, il Teatro Luigi Candoni di Tolmezzo ospiterà la PRIMA REGIONALE della nuova produzione a.ArtistiAssociati-Synergie Arte Teatro, ‘Mi amavi ancora’ di Florian Zeller, per la regia di Stefano Artissunch, con Ettore Bassi e Simona Cavallari, e con Giancarlo Ratti e Malvina Ruggiano. Il testo (Premio Accademia Francese per la Nuova Drammaturgia) scandaglia l’animo di una donna che s’interroga sulla fedeltà del marito recentemente scomparso: è meglio ricercare la verità o continuare a vivere di sogni?

Lo scrittore e drammaturgo Pierre è morto in un incidente d’auto. Nel tentativo di mettere ordine ai documenti, Anne, la sua vedova, scopre gli appunti presi per la stesura di una futura commedia, che trattava di un uomo sposato, scrittore, appassionato ed innamorato di una giovane attrice. Fiction o autobiografia? Il dubbio si agita ed inizia un’indagine febbrile. Anne si persuade che il testo narri l’infedeltà di Pierre e va alla ricerca della donna, sua antagonista, senza riuscire a rivelare la verità o l’illusione della stessa: è il dolore che la fuorvia? Oppure finalmente ha aperto gli occhi? Per rispondere a questa domanda, si appella ai suoi ricordi ed anche a Daniel, migliore amico di Pierre, un personaggio brillante e forse segretamente innamorato di lei, che con molta dolcezza cerca di rassicurarla, ma ci riesce solo a metà. Anne persevera nella sua ricerca e decide di contattare l’attrice Laura Dame che è menzionata nelle note della commedia del marito. Sospetta che sia lei l’amante. Scruta il passato, domanda a chi la circonda, cammina in un pericoloso labirinto. Quanto deve essere cercata la verità? Flashback in situazioni inaspettate, lo spettatore si immedesima in questi personaggi in una ricerca fatta di dubbi e apprensioni, in cui si mescolano realtà, immaginazione, paura, risate e fantasia.

«Non mi capita spesso di leggere un testo teatrale ed arrivare a commuovermi – spiega nelle note il regista Artissunch -. Dicendo questo non voglio tradire la sua introspezione immaginandola solo come materia emotiva, ma credo proprio che la fortuna di questo giovane autore vincitore di numerosi premi in Francia ed in tutti i palcoscenici del mondo sia una raffinata ed eccellente scrittura ricca di colpi di scena e densa di umorismo, dove il passato ed il presente giocano a nascondino come la verità e la menzogna. Zeller ci pone di fronte a poche certezze e ci solleva sempre molti dubbi come scrive nelle sue note: possiamo davvero conoscere l’altro, o la sua faccia rimane ancora, pur essendo familiare, una maschera, una chimera, una Pirandelliana ricostruzione?».

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