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NOTE IN CASTELLO | UDINE, domenica 18 marzo (ore 11)

NOTE IN CASTELLO | UDINE, domenica 18 marzo (ore 11)

La Grande Guerra fu una Grande Vittoria? Negli anni successivi e per molto tempo la parola d’ordine fu: “Vittoria! Anche se… con tanto sacrificio!”. Chi si sedette al tavolo della pace dalla parte dei vincitori spinse l’opinione pubblica ad un enorme processo di autoconvincimento volto ad assorbire e coprire le immani sofferenze belliche.
Nella nostra regione la vittima più significativa del conflitto si profilava essere quel “corpo culturale” multiforme che oggi chiamiamo Mitteleuropa. La “Sconfitta”, la caduta totale dell’Impero, la Finis Austriae, decretando la fine della Mitteleuropa intesa come identità geopolitica concreta, incominciò ad agevolarne la trasformazione in un mito astratto.
Se oggi, quando i nazionalismi sembrano metabolizzati e la globalizzazione appare di moda, si può riflettere su questi argomenti, si provi invece ad immaginare che cosa negli anni Venti potevano provare due artisti nati a cavallo fra l’Italia (la vincitrice) e l’Austria-Ungheria (la sconfitta) trovandosi a lavorare assieme in occasione della celebrazione di un anniversario della “Vittoria”.
Ecco, dunque, la storia di uno scontro tra Augusto J., vecchio leone del concertismo prebellico, scaltro committente di una musica da eseguire in occasione della raccolta di fondi per erigere un Monumento al Fante Vittorioso, e il giovane Eugenio V., compositore geniale, angosciato dal terrore di cadere nella vana retorica.
Una musica per una “Vittoria” o musica per una “Sconfitta”?
Futuro o Passato?

About Carlo Liotti

Giornalista Pubblicista iscritto all'Albo dei giornalisti da Aprile 2013. Dottore in Scienze e Tecnologie Alimentari. Appassionato di fotografia e di viaggi, capo redattore de ildiscorso.it, reporter/collaboratore per altri canali di comunicazione.

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