L’inaugurazione domani, venerdì, 19 settembre alle 18 a Casa Cavazzini
In esposizione fino al 19 ottobre la personale dell’artista udinese che espone le sue opere a fianco delle collezioni permanenti del Museo d’Arte Moderna e contemporanea di Udine
Opere affiancate in maniera del tutto impersonale alle collezioni proposte permanentemente al secondo piano del museo, giocando sul binomio personale/collettivo – impersonale. “Nothing Personal”, niente di personale, spiega l’artista. E “Nothing personal” è anche il titolo della mostra di Puni che aprirà i battenti domani, venerdì 19 settembre, alle 18 a Casa Cavazzini Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Udine.
L’artista udinese entra in museo in punta di piedi e lascia la sua traccia all’interno del percorso espositivo. Tra ciò che appartiene all’individuo e ciò che è invece patrimonio comune di una collettività, Puni reinterpreta la relazione che, all’interno di uno spazio museale, interviene a legare le opere esposte. Il contesto ovviamente non è quello da cui provengono, ma quello che si crea ex novo nel momento stesso in cui esse si trovano tra loro accostate. Nulla di personale, dunque, può instaurarsi tra i lavori presentati al pubblico da Puni e quelli che invece già si incontrano all’interno del percorso espositivo.
Si tratta di opere che l’artista ha realizzato in momenti diversi della sua carriera e rimangono quindi riferite a situazioni specifiche e particolari: suggestioni di senso, significato e significante che di volta in volta hanno agito in maniera diversa sulla sua creatività. Alla base vi è la necessità di comunicare un pensiero o un messaggio, ma la comunicazione si interrompe sulla soglia tra la dimensione intima e privata dell’artista e lo spazio collettivo che la circonda. Si tratta di un cortocircuito in cui nulla passa all’esterno e tutto viene trattenuto all’interno, nella sfera appunto personale, talvolta sotto la soglia della coscienza. Ad essere proiettato al di fuori è solo il segno, ripetuto, insistito, svuotato di significato e significante, reso intelleggibile da un codice che non appartiene al sapere comune e risulta quindi fortemente impersonale in un gap comunicativo la cui ragion d’essere rimane affidata al muoversi della mano sulla superficie e a segni che parlano solo all’interiorità dell’artista.
L’esposizione sarà visitabile al pubblico fino al 19 ottobre da martedì a domenica dalle 10.30 alle 19.00 (fino al 29 settembre) e dalle 10.30 alle 17.00 dal 1° ottobre (chiuso il lunedì). Per informazioni è possibile contattare direttamente Casa Cavazzini al numero 0432 414772 o il PuntoInforma del Comune di Udine allo 0432 414717.