Sister(s), il lavoro di exvUoto teatro è un affresco grottesco sulla vita di provincia di due fratelli. Un mondo surreale caratterizzato da pochissimi abitanti, un bar e qualche automobilista di passaggio. Poche sono le prospettive per un futuro diverso e l’unica certezza è il loro rapporto, simbiotico, quasi malato. L’equilibrio vacilla quando lui compra un frigorifero. Ecco la svolta: birre finalmente fredde e carne senza mosche. Ma i cambiamenti non sono finiti.
Un angelo in tuta bianca, ali e occhiali da saldatore annuncia a Bruno che nel frigorifero c’è la Madonna e lui dovrà diventare suora.
Si scardinano così gli equilibri tra i due fratelli e la vita sembra (finalmente) iniziare ad avere senso, almeno per uno dei due. Il cambiamento deve avvenire, e per vivere si deve accettare ciò che accade senza farsi troppe domande. Lasciare andare il passato, i ricordi dolorosi per iniziare una nuova avventura.
Se Bruno diventando suora riuscirà a colmare il suo vuoto interiore, è d’obbligo per gli spettatori chiedersi se la vita che stanno vivendo sia colma di significato o se stiano vivendo la vita senza apprezzarne ogni singolo momento.
Il suono di un clacson e le note di Stand by me, stai con me, segnano l’inizio di un nuovo capitolo.
Il lavoro, presentato al Teatro Palamostre per Contatto 35, si è concluso tra gli applausi del pubblico. Apprezzati i giovani attori Andrea Dellai, Giulio Murittu, Laura Serena. Regia di Tommaso Franchin, drammaturgia di Andrea Dellai.
Maria Teresa Ruotolo