UDINE – Vicino/lontano 2017 e la sua “utopia” – tema portante della XIII edizione del festival, a Udine dall’11 al 14 maggio – hanno conquistato la città e i numerosissimi ospiti e relatori arrivati dall’Italia e dall’estero. Quattro giorni per entrare nelle ‘breaking news’ e nell’attualità dei temi, per alimentare il confronto, per stimolare la necessità di un pensiero “altro” che ci porti a immaginare un mondo diverso e una realtà a misura dell’uomo. Nelle ore conclusive del festival un primo bilancio, decisamente lusinghiero, è arrivato dalle valutazioni del presidente dell’Associazione culturale vicino/lontano Alessandro Verona e dalle curatrici del festival, Paola Colombo e Franca Rigoni. Oltre 200 protagonisti si sono avvicendati in una trentina di location del centro storico di “Udine città festival” per disegnare un nuovo rapporto fra cittadinanza, luoghi e istituzioni: è stato un sold out capillare, spesso con lunghe code, nelle sedi di vicino/lontano che hanno portato a “riaprire” la città e hanno permesso di “respirare” negli spazi pubblici il patrimonio artistico, storico e culturale. Assaporando così l’atmosfera degli edifici più suggestivi: come la ex Chiesa di San Francesco, l’Oratorio del Cristo e Casa Cavazzini, sedi ormai storiche di vicino/lontano, ma anche Palazzo Clabassi, la Loggia del Lionello, l’ex Mercato del Pesce-Galleria Fotografica Tina Modottti, il Teatro San Giorgio, il Teatro Nuovo Giovanni da Udine, il cinema Visionario, il Bunker del Castello, la Biblioteca dell’Africa, le librerie della città e vari esercizi commerciali. Vincente la scelta del tema 2017: perché di “utopia” si è parlato in oltre 100 incontri, e perché la tensione a immaginare scenari più accoglienti e funzionali alla vita dell’uomo ha “irrorato” il dibattito di emozioni e di slancio, coinvolgendo i relatori e il pubblico. Protagonisti eccellenti e legati all’attualità della notizia si sono avvicendati in questi giorni, in un ideale passaggio di testimone intorno alla necessità di ‘nutrire’ la propria utopia intorno ai temi che determinano le nostre vite: fra gli altri Padre Alejandro Solalinde, candidato Nobel Per La Pace 2017, Ferruccio De Bortoli, Lucio Caracciolo, Loris De Filippi, Giovanna Botteri, Angela Terzani, Ezio Mauro, Sorj Chalandon, Giacomo Marramao, Luciano Floridi, Frank Furedi, Andrew Spannaus. Si è parlato di geopolitica e degli scenari attuali e futuri del mondo, di immigrazione e soprattutto di integrazione, di crisi e soprattutto di ripresa, di speranza di guarigione ma soprattutto della concretezza clinica legata alle sperimentazioni sulle cellule staminali. «Se la scommessa di vicino/lontano 2017 era legata alla sua capacità di penetrazione, l’obiettivo è stato ampiamente centrato», hanno
spiegato i promotori, sottolineando la ricaduta del festival sulla città e lo stimolo a rileggere e insieme ridefinire il significato stesso della parola “utopia”, attraverso un atto di coraggio collettivo e condiviso nel corso di questa edizione. Ampia soddisfazione anche per la nuova edizione del Premio letterario internazionale Tiziano Terzani, siglata da un dialogo di altissimo livello fra il vincitore, Sorj Chalandon, e l’inviato Alberto Negri, sui temi che innervano il nostro tempo e che l’autore franco-tunisino ha saputo trasporre in chiave di romanzo nel suo “La quarta parete” (Keller).
L’appuntamento è adesso con il ‘finissage’ di vicino/lontano 2017: venerdì 19 maggio, nell’Oratorio del Cristo alle 18 i riflettori saranno puntati su “I signori del tempo perso”, il saggio Longanesi firmato a quattro mani dall’economista Francesco Giavazzi con l’editorialista del Gruppo Espresso Giorgio Barbieri. Insieme agli autori converserà il direttore del Messaggero Veneto Omar Monestier. La corruzione prospera in mercati chiusi e senza concorrenza, dove pochi riescono a ricavare ricche rendite. Talvolta nasce proprio dalla necessità di sbloccare un procedimento: meno regole vuol dire meno burocrati e meno burocrati vuol dire meno corruzione. Vicino/lontano 2017 proseguirà idealmente con le mostre inaugurate nel corso del festival – dalla personale dell’artista viennese Robert Gabris, “The Forest”, visitabile fino al 4 giugno nel Bunker del colle del Castello di Udine, a “Vivos”, la mostra fotografica di Giulia Iacolutti dedicata ai desaparecidos messicani – mentre fino al 10 giugno, nella centralissima piazzetta Lionello, resterà visitabile l’installazione “urban hugs” di Stefano Boeri. Si tratta una declinazione, sempre in legno delle foreste Fvg, dell’altra opera di Boeri, “Radura”, che la Regione Friuli Venezia Giulia porterà al Salone del Libro di Torino per iniziativa Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Innova FVG e Filiera Legno FVG.