“Un plauso alla decisione inappuntabile dell’Ufficio di Presidenza della Camera che, regolamentoalla mano, ha dichiarato inammissibili gli emendamenti 30.054 e 30.055 alla legge Comunitaria 2011 dell’on. Pini (Lega Nord).
“Nello specifico, va ricordato che l’articolo 126-ter, comma 4, del regolamento della Camera stabilisce che sono da dichiarare ammissibili solo gli emendamenti volti a risolvere procedure di infrazione comunitarie, e che dunque riguardano direttive non recepite, che l’Europa ci chiede di recepire, ovvero parti di leggi che risultano oggetto di procedura di infrazione.
“Niente di tutto questo riguardava gli emendamenti Pini, che anzi avrebbero paradossalmente determinato l’apertura di nuove procedure di infrazione, ovvero il contrario della finalità della legge Comunitaria. Basti pensare che l’emendamento 30.054 proponeva di eliminare il termine definito per la stagione venatoria, che è la sola reale garanzia per evitare la caccia in periodi vietati dall’Europa, e che l’emendamento 30.055 proponeva di introdurre tra le specie cacciabili il Fringuello e lo Storno, specie vietate per l’Italia dalla direttiva Comunitaria.
“Le nuove infrazioni sarebbero state dunque inevitabili e, considerando che l’Italia è già stata condannata in primo grado dalla Corte di Giustizia europea, il risultato sarebbe stato quello di rendere quasi certa la seconda e definitiva condanna e le dure sanzioni che essa comporterebbe”.
“Questo ennesimo tentativo di blitz da parte dell’onorevole Pini, in verità, non era altro che il classico espediente per far passare dalla finestra ciò che non passa dalla porta: cioè la deregulation della caccia, con più specie, più tempi, più spazi e più impunità per i cacciatori. Un tentativo già bocciato da Parlamento, Unione europea, scienza e cittadini italiani, che non fa bene al clima, già peraltro difficile, del nostro Paese”.
Giovanni Losavio Ufficio Stampa Enpa Tel: 06.3221000 Cell:331.6374823