Dopo il grande successo di Castelli Aperti, il Castello di Spessa a Capriva del Friuli apre al pubblico il parco secolare e i giardini del castello. L’appuntamento è per domenica 17 maggio, in occasione di Giardini Aperti 2015: dalle 10 alle 13 e dalle 14.30 al tramonto, i cancelli di oltre 70 giardini privati, sparsi su tutto il territorio della nostra regione, si apriranno gratuitamente al pubblico di appassionati del verde, di fiori e giardinaggio. L’evento si svolgerà anche in caso di maltempo.
Di antica origine, il parco del Castello di Spessa è passato nella storia attraverso le moltissime vicissitudini che hanno interessato il maniero. Più volte rimaneggiato e rifatto nei secoli, ha attualmente un impianto all’italiana, datogli nell’800 dall’allora proprietario, il barone triestino Demetrio Economo di San Serff. Un vero e proprio Arboretum, che ricopre tutta la cima dell’altura su cui si trova il Castello, dove spiccano querce, cipressi italici, lecci, aceri, farnie, tigli, platani, safore, gelsi, photinie e catalpe, ma anche specie esotiche come lo Spino di Giuda.
In onore di Giacomo Casanova, che fu ospite del maniero nel 1773, è stata tracciata nel parco una romantica Passeggiata letteraria, che i visitatori potranno fare seguendo il percorso delle 10 frasi del Casanova sull’amore, le donne, l’amicizia, la vita, incise su artistiche tabelle in ferro battuto.
La storia del parco
Il nucleo originario del parco si estendeva attorno al Castello di Spessa, su tutta la collina, ed era collegato alla proprietà antistante e retrostante tramite un percorso rettilineo. Le antiche mappe catastali documentano un giardino a impianto radio centrico, vicino al Castello, e altre aiuole geometriche sulla restante parte della sommità della collina e confermano la presenza dei percorsi rettilinei assiali al complesso.
Nel 1872, alla scomparsa del conte della Torre Valsassina, parte della proprietà venne acquisita dalla famiglia di commercianti triestini Voelkl e parte passò alla Mensa Episcopale di Gorizia. Il castello fu ristrutturato secondo il progetto dell’architetto triestino Ruggero Berlam, con qualche modifica all’impianto verde.
Nel 1913 la proprietà andò ai baroni Economo, triestini di origine greca, che effettuarono alcuni interventi piuttosto consistenti sul patrimonio verde, dando vita anche al rigoglioso giardino all’italiana che ancor oggi si può ammirare. Nel 1916 venne sequestrata alla famiglia Economo la parte interrata del Castello. Cantine e sotterranei vennero poi presidiati dall’esercito italiano per la loro posizione sicura e isolata. Sede di comandi militari, Spessa ebbe modo di ospitare sia il maresciallo Cadorna che il maresciallo Diaz. Nel ’27 vi soggiornò ancheEmanuele Filiberto d’Aosta. Durante il secondo conflitto mondiale, il Castello fu occupato da ufficiali americani. Anche il bunker realizzato nel 1939, che dalle cantine medievali scende in profondità tramite settanta gradini con due uscite a metà collina, fu utilizzato come rifugio e deposito dalle truppe tedesche.
Lo storico Adelchi Tirel ne “Il bunker del Castello di Spessa” narra che: “il giorno stesso in cui finì la Seconda Guerra Mondiale, gli americani si accorsero subito che il parco era pieno di mine: al di qua e al di là del portone d’entrata, in mezzo agli alberi, sul viale degli ippocastani. Così circondarono tutte le zone minate con una striscia di tela bianca e si misero a far festa. Per la zona minata avevano dato l’incarico alla bonifica ad un maresciallo e alla sua squadra di specialisti dell’esercito italiano. A quel tempo si poteva andare liberamente e senza problemi visitare il castello, mentre con i tedeschi nessuno poteva entrare. Gli incaricati alla bonifica scavarono una trincea a una ventina di metri dai reticolati: dentro ci buttavano una lunga corda con un rampino per ritrarre il calderone caduto nel pozzo. Buttavano il rampino e strappavano via i reticolati, paletti di ferro, tavole di legno, fili del telefono, tutto. Puliti i reticolati, tagliarono l’erba alta del mese di maggio, piano piano per non muovere gli spaghi color verde delle mine che arrivavano all’altezza del collo del piede. Le mine, che erano a filo del terreno, si distinguevano facilmente, così dicevano quei ragazzi, perché le conoscevano alla perfezione. E tutto è andato bene.”
In seguito, la proprietà passò ai Segrè Sartorio, anch’essi di Trieste. Nel 1971 un violento fortunale causò la demolizione della chiesa di Sant’Antonio, situata appena fuori dal parco a Nord, e molti danni alle piante.
Nel 1987 Loretto Pali acquistò il Castello e diede il via a importanti lavori di restauro architettonico dell’edificio e di sistemazione del parco, attuando diversi interventi rivolti alla valorizzazione dell’impianto verde e alla salvaguardia delle specie più antiche e rare. All’inizio del 2000, il terreno agricolo nella pianura immediatamente ai piedi della collina venne trasformato in campo da golf a 18 buche, conservando il viale centrale di ippocastani.
Per informazioni – Castello di Spessa
Tel/Fax: + 39 0481.808124 – www.castellodispessa.it – [email protected]
Castello di Spessa Resort – Legato a nobili casate e illustri ospiti come Giacomo Casanova, il Castello di Spessa si trova nel cuore del Collio Goriziano, a Capriva del Friuli. Le sue origini risalgono al 1200. Ospita oggi 15 eleganti suites arredate con mobili del’700 e’ 800 italiano e mitteleuropeo e, scavata nella collina sottostante, la più antica e scenografica cantina del Collio, dove invecchiano i pregiati vini della tenuta. Dal restauro di una vecchia cascina ai piedi del maniero è stata ricavata la Tavernetta al Castello, con un rinomato Ristorante Gourmand e 10 camere dall’atmosfera country chic. La Club House è ospitata in un antico rustico, con ampio dehors e un’ombreggiata terrazza che dà sul giardino e su un Campo da golf a 18 buche: nel suo ristorante, l’Hosteria del Castello (aperta anche a chi non gioca a golf), la cucina rincorre la stagionalità e ricalca i sapori del territorio, con ottima selezione di affettati e formaggi friulani.
Dai vigneti del Resort nella Doc Collio e nella Doc Isonzo provengono i pregiati vini Castello di Spessa.