Il 115° anniversario della fondazione dell’Università Popolare di Trieste è stato ricordato oggi (giovedì 15 gennaio) nel corso di una cerimonia, svoltasi in un’affollata sala del Consiglio comunale, alla quale sono intervenuti tra gli altri il sottosegretario agli Affari Esteri Benedetto Della Vedova, la presidente della giunta regionale del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, il vicesindaco Fabiana Martini, la presidente della Provincia Maria Teresa Bassa Poropat, il vicepresidente del Consiglio comunale Alessandro Carmi e il presidente dell’Università popolare Fabrizio Somma. Messaggi di saluto sono giunti anche dal sen. Francesco Russo, dall’on. Laura Garavini e dall’on. Ettore Rosato.
“Era il 27 dicembre 1899, mancavano quattro giorni all’inizio del Novecento quando il Consiglio comunale di Trieste -ha detto in apertura il vicepresidente Alessandro Carmi- deliberava di istituire lezioni serali per adulti e di organizzare lezioni pubbliche dando il via alla nascita dell’Università Popolare”. “115 anni dopo ci ritroviamo qui a celebrare quel momento”, e che questo compleanno sia anche d’auspicio “per un futuro denso di sfide e appuntamenti, in un mondo che ogni giorno viaggia velocissimo, ma non deve dimenticare la sua storia, le proprie origini, la sua provenienza”.
Il vicesindaco Fabiana Martini ha portato quindi il saluto dell’Amministrazione e del sindaco Cosolini, con il grazie della città per “l’intensa e proficua attività svolta dall’Università Popolare”. Al di là dei numeri Martini, ha evidenziato tra l’altro “la modernità dell’Istituzione” (che offre ora anche corsi di cinese e d’italiano per stranieri), la sua “accessibilità a tutti” e il sempre forte “contributo al superamento dei confini, per la costruzione di un’ Europa veramente unità”. E’ toccato quindi alle presidente Maria Teresa Bassa Poropat ricordare “l’investimento lungimirante fatto dall’Università Popolare in 115 anni di vita”.
Per la prima volta ospite all’interno della sala del Consiglio comunale, il sottosegretario Benedetto Della Vedova ha evidenziato “la presenza radicata dell’Università Popolare nella coscienza civile della città” ma anche “la consolidata e storica attività svolta”, l’impegno “per un continuo arricchimento reciproco” e anche il ruolo di “attore di primo piano per rafforzare i rapporti tra esuli e rimasti in una dimensione europea”. La cerimonia è stata quindi interrotta per un breve malore di un’ospite in sala, per proseguire poi con il previsto intervento della presidente Serracchiani. Sdrammatizzando, per recuperare sui tempi e -ha detto simpaticamente- per evitare altri malori in sala, la presidente fa preferito però lasciare il suo testo agli atti. Nel suo messaggio vi si legge comunque che “l’Università Popolare, con la sua attività, partecipa di fatto all’importante compito di piattaforma di scambio che è stato affidato al Friuli Venezia Giulia dalla geografia, dalla storia e dalla volontà politica”.
La cerimonia ha visto quindi la proiezione di un filmato storico, la relazione del presidente dell’Università popolare Fabrizio Somma e il conferimento di particolari riconoscimenti a Spiro Dalla Porta Xydias, Fulvio Camerini, Antonio Nuciari, Mirella Scott Sbisà e Silvio Delbello.