Lo scorso fine settimana, in Italia, si sono svolte le giornate del FAI(Fondo Ambientale Italiano), organizzate tutti gli anni in concomitanza del primo week end di primavera. Un’occasione nella quale è offerta la possibilità di visitare luoghi e palazzi storici, solitamente chiusi al pubblico, accompagnati dai “ciceroni” ovvero studenti delle scuole superiori che si cimentano con un pizzico di timore, per via dell’inesperienza, ma con tanto entusiasmo nell’impresa di far comprendere al pubblico la bellezza di questi luoghi.
Io ho avuto il piacere di trovarmi a Udine, in una giornata uggiosa, per visitare il meraviglioso palazzo Antonini, vecchia sede della Banca d’Italia e i palazzi Contarini e Mantica, rispettivamente sedi della fondazione C.R.U.P. e della Società Filologica Friulana. Sono rimasto incantato in particolar modo dal palazzo Antonini, edificato nel XVI secolo dal famoso architetto vicentino Andrea Palladio, nelle cui stanze mi è parso di rivivere le emozioni provate visitando le reggie Asburgiche; camminando per i giardini posteriori ho avuto l’impressione di essere in un oasi tropicale nonostante mi trovassi in pieno centro a Udine. Una nota piacevole è stata ammirare questi ragazzi che frequentano vari licei e istituti del capoluogo Friulano, che si sono improvvisati guide turistiche e che, a parte qualche piccola esitazione dovuta all’emozione di trovarsi davanti a una folla di gente adulta, se la sono cavata molto bene, offrendo al pubblico qualche esibizione teatrale e piccoli concerti di musica classica. Taluni erano alle prese con matite e pennelli nell’intento di riprodurre sulle tele i vari monumenti all’interno dei palazzi e altri erano talmente calati nel ruolo di ciceroni da sembrare dei veri e propri oratori in erba. Purtroppo, complici il cattivo tempo meteorologico e il sold-out non sono riuscito ad ammirare altri luoghi, ma sono rimasto colpito dalla partecipazione da parte della gente, per la maggior parte comitive di famiglie. Non solo a Udine ma anche a Trieste erano aperti edifici molto suggestivi come il palazzo della Borsa e il palazzo del Commercio; nel resto della Penisola, spiccava il sontuoso Foro Augusteo a Roma, solitamente non visitabile. Nel nostro Paese, da Nord a Sud abbiamo un cospicuo elenco di siti archeologici e artistici, che vanno dal periodo classico greco-romano, al periodo rinascimentale e barocco, molti dei quali purtroppo non valorizzati come meriterebbero e alcuni addirittura in stato di abbandono. Io nutro grandi speranze; grazie alle giornate del FAI o ad altre belle iniziative mi auguro si possa ammirare il nostro patrimonio artistico, il più vasto e ricco rispetto all’insieme di tutti i Paesi del mondo, una vera e propria risorsa da godere e sfruttare positivamente al fine di valorizzare la nostra Italia.
Andrea F.
Foto di Carlo L.