Sabato 27 maggio,ore 11.00 al Posto delle Fragole, Marta Mauro presenta, insieme a me, “Anna dei rimedi” Forum editore.
Anna dei Rimedi
Una figura potente, attuale, in una Carnia povera e lavoratrice, che richiama tradizioni antiche e sapori moderni.
E’ il primo giorno dell’anno del nuovo secolo, il 1700, quando a Cercivento di Sopra nasce Anna, portando su di sé, in una Carnia ancora provata dall’alluvione devastante di otto anni prima, il segno di essere una creatura speciale. Quello in cui Anna cresce – e che Marta Mauro ci racconta – è un mondo scandito da superstizioni, regole, carestie e riti che accompagnano ogni attimo della vita quotidiana. Un mondo scandito dalle partenze e dai ritorni degli uomini, i cramars, che con i loro carri attraversavano i confini per vendere tessuti e medicamenti oltralpe lasciando le donne a dirigere e amministrare la casa e gli animali.
In questa sorta di matriarcato scandito da ritmi e destini che sembrano ineluttabili Anna cresce, obbediente ma libera e capace di sognare una realtà diversa e lontana dal suo mondo conosciuto. In uno scritto che si rivolge all’antico ma cela una modernità inaspettata, Anna è padrona del suo destino, lo coglie e lo guida, seguendo sì le regole, ma assecondando i suoi desideri.
C’è un po’ di Tobie Nathan e della sua visione eclettica sui metodi di cura nelle tradizioni antiche nella scritto della Mauro e un po’ di Ken Follet e della sua Caris che ne “Il Mondo Senza Fine” conosce i segreti degli speziali e della medicina moderna. E come Caris anche Anna impara a proprie spese a celare a volte i suoi saperi e i suoi doni in una comunità suscettibile e diffidente verso quanto non sia noto.
Anna dei Rimedi nasce dall’esperienza in Friuli di Marta Mauro, storica dell’arte di origini Toscane approdata più di trent’anni fa in Friuli. “Nel 1995 fui incaricata dal comune di Pagnacco di riordinare i pochi resti sparsi in vari ricoveri di fortuna del precedente Museo contadino che non era stato più valorizzato dopo i danni del sisma. Come storica dell’arte avevo imparato i fondamentali per allestire e far vivere una mostra ma di fronte alla progettazione, all’allestimento e alla guida di un Museo etnografico mi sentivo ancora impreparata. Mi rimisi a studiare e riuscii ad allestire l’attuale museo di Storia Contadina a Fontanabona, fu un periodo faticoso, ma entusiasmante. Cominciò così la mia avventura nel campo dell’antropologia, o meglio della demo-etno-antropologia: scoprii molto e imparai sul Friuli le credenze, le superstizioni, i saperi e le sapienze che per secoli erano stati costitutivi della sua storia.”- racconta L’autrice.
“Tutto però arrivava da testi e ricerche per lo più monografiche, da archivi, da documenti riservati agli studiosi. Quelle note scritte però erano conoscenze delle comunità, in questo caso friulane e carniche, e mi sarebbe piaciuto raccontarle, o farle tornare a una memoria forse solo assopita, in quelle comunità –e ad un più vasto pubblico.”
“Così è nato” – continua Marta – “il desiderio di far conoscere, in termini narrativi, quel fantastico insieme che io stessa andavo scoprendo mano mano.”
Avevo chiaro, questo sì mi è sempre stato chiaro! che doveva essere una donna la protagonista, perché è alle donne che da sempre in queste nostre terre è affidata la trasmissione dei saperi, delle credenze più profonde, della fede, e della superstizione. Ma non sono riuscita a raccontare la storia che avevo in mente fintanto che non sono stata sicura di conoscere, intuire e sentire, tratti di vita del tempo.
Ecco, Anna è arrivata quando mi è parso che parte di quel mondo era diventato mio. La Carnia. Cercivento.”