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BIKE RIDE STORY. Una storia da leggere in bicicletta

Il progetto Bike Ride Story di Stefania Galegati Shines risulta tra i quattro progetti vincitori del concorso Rigenerazione indetto nell’ambito della 48° edizione del Premio Suzzara (2013) dal titolo La terra si muove con il senso a cura di Paola Boccaletti, Elisabetta Modena, Marco Scotti.

Gli eventi sismici che nel maggio 2012 hanno coinvolto anche il territorio mantovano, hanno evidenziato la natura effimera e provvisoria di ciò che si immaginava stabile e duraturo. Precarietà, mobilità, velocità e transitorietà sono, d’altra parte, gli ingredienti che hanno in gran parte contraddistinto l’arte del XX secolo e quella contemporanea. L’introduzione nell’opera di materiali eterogenei, deperibili e provenienti dai più differenti contesti e il ricorso all’installazione hanno completato quel processo che giunge a mettere in discussione un intero sistema, anche quello critico e conservativo, e la stessa natura durevole e stabile del concetto di arte, collezione e museo.

L’arte esce anche dai luoghi deputati e si affaccia negli spazi pubblici e cittadini. Da queste riflessioni è nata dunque la mostra che nel 2013 ha visto protagonisti presso la Galleria del Premio di Suzzara Mario Airò, Elisabetta Di Maggio, Eva Marisaldi e Liliana Moro, e il concorso Rigenerazione di cui Stefania Galegati Shines è risultata vincitrice.

Il progetto Bike Ride Story di Stefania Galegati Shines prevede la realizzazione di un racconto scritto con pittura bianca su una pista ciclabile. L’autore del racconto è Paolo Roversi, natio di Suzzara, che si è reso disponibile a scrivere una storia ispirata ai suoi luoghi.

La scritta realizzata in pittura lavabile ma ad alta tenuta resisterà sulla pavimentazione stradale dai 10 ai 20 anni, scolorendosi con le piogge e le calure estive, in modo naturale e non inquinante.

Secondo le parole dell’artista “L’aria, la nebbia, l’orizzonte, il suono delicato e ripetitivo dei meccanismi della bicicletta andranno ad intersecarsi con il racconto, legato a quel bellissimo nulla della pianura padana. Il contesto che accompagna la lettura viene raramente preso in considerazione dagli scrittori, ma dà spesso connotazioni speciali. Questa storia potrà essere letta solo o preferibilmente in bicicletta, mezzo povero per eccellenza capace di raccontarci i cambiamenti della nostra società italiana. Da Ladri di Biciclette, al sopravvento dello scooter e della macchina, fino alla rivincita della bicicletta nella vita delle città, dove le fasce sociali ‘alte’ e ‘colte’ ma anche i migranti ne sono i maggiori fruitori. In quelle zone, che non sono lontane da dove sono nata, la gente quando invecchia smette prima di camminare e poi di andare in bicicletta”.

L’operazione di Bike Ride Story, già sperimentata dall’artista nei centri cittadini di Genova e Milano, si configura come un intervento di arte pubblica che richiede l’attiva partecipazione dei cittadini e crea connessioni inattese tra il paesaggio e la scrittura. L’opera assume a tratti la caratteristica di “monumento” alla terra e alla storia della provincia mantovana ma conserva al tempo stesso nel suo lento e progressivo svanire una peculiarità effimera e leggera che lo rende estremamente attuale. L’inno cantato dal noto scrittore di origini suzzaresi Paolo Roversi si sviluppa per una lunghezza pari a circa 1400 metri (7380 battute, ovvero circa 5 battute al metro).

Il progetto è stato selezionato tra le proposte di tredici artisti nati dopo il 1970, invitati a partecipare al concorso per la realizzazione di quattro interventi ed installazioni artistiche nel territorio dell’Oltrepò Mantovano, nello specifico Galleria del Premio Suzzara, Ecomuseo delle Bonifiche di Moglia, Museo Civico Polironiano di S. Benedetto Po, SIPOM-Sistema Parchi dell’Oltrepò Mantovano.

Gli artisti invitati, tutti con esperienze di caratura nazionale e internazionale, sono Paola Anziché, Sergio Breviario, David Casini, Ettore Favini & Antonio Rovaldi, Stefania Galegati Shines, Alice Guareschi, Ozmo, Diego Perrone, Luca Pozzi, Laura Renna, Matteo Rubbi, Sissi e Luca Trevisani.

La giuria composta da esperti di arte pubblica contemporanea (Prof. Roberto Pinto, docente dell’università di Bologna e Dott. Marco Bazzini, già direttore del Centro Pecci per l’Arte Contemporanea di Prato) insieme a quattro responsabili degli enti coinvolti ha selezionato quattro progetti: quelli di Sergio Breviario, Ettore Favini & Antonio Rovaldi, Stefania Galegati Shines e Paola Anziché.

La 48° edizione del Premio Suzzara – La terra si muove con il sensosi inserisce nel progetto Il sesto senso. Conoscenza e uso responsabile del patrimonio culturale e ambientale come diritto di ogni cittadino, cofinanziato dal Consorzio Oltrepò Mantovano, Fondazione Cariplo e Regione Lombardia, all’interno del progetto Nel segno mantovano. Progetto di governance per lo sviluppo delle identità territoriali, ente capofila la Provincia di Mantova. L’evento rientra nelle azioni previste nell’ambito di DOMInUS, Distretto culturale dell’Oltrepò Mantovano per l’Innovazione, l’Unicità e lo Sviluppo, promosso e realizzato da Fondazione Cariplo all’interno del più ampio progetto Distretti Culturali.

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