BIG JOHN: È RECORD
L’ENORME TRICERATOPO PREPARATO A TRIESTE DAI PALENTOLOGI DELLA DITTA ZOIC, È ENTRATO NEL GUINNESS WORLD RECORDS®: IL GUINNESS DEI PRIMATI HA RICONOSCIUTO IL GIGANTESCO SCHELETRO COME IL PIÙ GRANDE MAI CATALOGATO PRIMA
BIG JOHN È ATTUALMENTE IN MOSTRA A PARIGI FINO AL 21 OTTOBRE, QUANDO SARÀ BATTUTO ALL’ASTA. LA STIMA PER QUESTO RARO FOSSILE È TRA 1,2 E 1,5 MILIONI DI EURO
TRIESTE- Si è celebrato nei giorni scorsi negli Stati Uniti il National Fossil Day: proprio quell’occasione ha segnato ufficialmente l’entrata di Big John nel Guinness World Records® come il più grande scheletro di triceratopo ad oggi conosciuto. Questo dinosauro straordinario, di oltre 66 milioni di anni, è stato scavato in un ranch del Sud Dakota per arrivare all’inizio del 2021 a Trieste, nei laboratori della ditta Zoic – in assoluto tra le migliori realtà al mondo nella preparazione di resti fossili di esemplari preistorici, anche di enormi proporzioni – ed essere accuratamente ricostruito dai paleontologi triestini capitanati da Flavio Bacchia.
Attualmente Big John, dopo una lunga permanenza a Trieste, è esposto a Parigi prima di essere battuto all’asta il prossimo 21 ottobre all’asta Naturalia organizzata da Alexandre Giquello con la collaborazione di Iacopo Briano, esperto in paleontologia e storia naturale. La stima per questo raro fossile è tra 1,2 e 1,5 milioni di euro.
Lo scheletro fossilizzato e montato di Big John è lungo 7,15 m dal muso alla punta della coda, con i fianchi che si alzano di 2,7 m da terra. Il cranio dell’animale è largo 2 m e lungo 2,62 m. Uno studio comparativo condotto dall’Università di Bologna attesta le dimensioni eccezionali di questo cranio, dal 5 al 10% più grande dei più di 40 crani di triceratopo descritti finora dalla comunità scientifica. Poiché la scoperta di uno scheletro completo è estremamente rara, la dimensione del cranio è un riferimento per gli scienziati per valutare la dimensione complessiva di uno scheletro di ceratopside – la famiglia di dinosauri a cui Triceratops appartiene. Big John è quindi il più grande Triceratops horridus registrato scientificamente fino ad oggi.
Il cranio di Big John è composto per il 75% da ossa originali, con il 60% dello scheletro completo. Una lacerazione sul suo colletto è probabilmente il risultato di un colpo di corno di un altro animale, ricevuto durante una lotta per difendere il territorio o un corteggiamento. Le lunghe corna caratteristiche della specie – due lunghe corna frontali e una più piccola nasale – lo rendono uno dei dinosauri più straordinari. Le corna sopra gli occhi di Big John sono lunghe 1,1 m e larghe oltre 30 cm alla base, ciascuna in grado di sopportare una pressione di 16 tonnellate Nel maggio 2014, lo scheletro di Big John è stato scoperto dal geologo Walter Stein, con lo scavo completato nell’agosto 2015. Circa un anno fa, le ossa, ancora avvolte nella roccia, sono arrivate a Trieste, nel laboratorio Zoic. Specializzato nel restauro di esemplari preistorici fin dalla sua creazione quarant’anni fa da parte di Flavio Bacchia, questo laboratorio di riferimento ha già dato nuova vita a due dei più importanti Triceratopi scoperti e ora esposti in musei internazionali: Cliff, al Boston Museum of Science, e il suo “cugino” al Gwacheon National Science Museum in Corea del Sud. Ancora una volta, il team di geologi e preparatori ha speso migliaia di ore di lavoro minuzioso per estrarre, pulire, restaurare e catalogare ogni osso fossile per ricostruire lo scheletro dell’animale. Big John visse nel tardo Cretaceo – l’ultima era dei dinosauri – in Laramidia, un continente insulare che si estendeva dall’attuale Alaska al Messico. È morto nella Formazione di Hell Creek (Sud Dakota, USA), un’antica pianura alluvionale che ha permesso di conservare il suo scheletro sino ai giorni nostri. Stimato tra 1.200.000 e 1.500.000 euro, questo esemplare eccezionale è al centro dell’asta Naturalia organizzata da Alexandre Giquello a Drouot, sotto la perizia di Iacopo Briano. Questa vendita, che riunisce ogni anno le curiosità naturali più impressionanti ed estetiche, ha già visto offerte milionarie per dinosauri fossilizzati: due allosauri venduti per 1,4 milioni di euro (2018) e 3 milioni di euro (2020) e un diplocodus venduto per 1,4 milioni di euro (2018).
Volpe&Sain