Ritorna al Teatro dei Frari di Venezia l’appuntamento annuale dedicato al mondo dell’autoeditoria
Edizione dell’Autrice di Antonella Barina in collaborazione con Realtà Non Ordinaria di Simonetta Borrelli ed Eligio Leschiutta presentano “M’Editare 2014 – I modi del comunicare”, l’annuale appuntamento dedicato al mondo dell’autoeditoria. L’evento, organizzato con l’intento di sperimentare nuove modalità comunicative legate all’autoeditoria, si terrà domenica 12 gennaio alle ore 17.00 al Teatro dei Frari di Venezia. Per questa edizione di “M’Editare” Antonella Barina e Daniele Frison presenteranno in anteprima la raccolta “L’isola senza età. Voci clandestine dall’ex Ospedale al Mare del Lido di Venezia”.
L’idea ispiratrice dell’edizione 2014 è il ritrovamento, avvenuto in uno dei padiglioni dismessi dell’Ospedale al Mare del Lido di Venezia, di un manoscritto contenente poesie scritte da donne e datate anni Ottanta. Il testo è stato curato dalla poetessa Antonella Barina, che ha selezionato e commentato i materiali manoscritti, e dal documentarista Daniele Frison che nel corso delle riprese di un suo film ha trovato il manoscritto. La selezione poetica esce per Edizione dell’Autrice in una prima autoedizione a circolazione limitata e contiene gli interventi di Rita degli Esposti, Devana, Adriana Gloria Marigo e Gigliola Scelsi. Nel corso della performance alcune poetesse estrapoleranno, senza preventivo accordo, poesie e brani tratti dalla raccolta. Durante la lettura Simonetta Borrelli comporrà la spirale di scarpe da lei elaborata nell’ottobre scorso al Pre-M’Editare 2014 nello Spazio Vuoto di Mestre. Interverranno nell’azione l’hang di Alessandro Cicutto e la fisarmonica di Franco Pirrone. “Quando abbiamo organizzato questo evento – afferma Antonella Barina – ci siamo chiesti: che senso ha rivoluzionare il rapporto tra autore/autrice ed editore, se non ne consegue anche un diverso modo di far vivere il testo? Nella nostra performance la lettura si svincola dalla sua forma standard per acquisire il carattere di unicità e irripetibilità proprio dell’autoeditoria creativa, liberando la fruizione da percorsi obbligati”.
Vito Digiorgio