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NAPOLI: INIZIATIVE CULTURALI

Magari in un’altra vita e Trasparenze Libro + cd di Pino Ciccarelli edito dalla Marotta&Cafiero

Giovedì 12 dicembre alle ore 17:30 ci sarà nella libreria Marotta&Cafiero store, che ha sede nel foyer del Teatro Bellini di Napoli, per un nuovo e appassionante incontro. Il protagonista stavolta sarà Pino Ciccarelli, sassofonista napoletano, che verrà a presentare il suo primo romanzo Magari in un’altra vita accompagnato dal nuovo cd Trasparenze, editi entrambi dalla Marotta&Cafiero editori. Pino Ciccarelli, musicista, figlio d’arte, sassofonista e clarinettista, insegna musica nella scuola media. Ha scritto musica di diverso genere, per teatro e cinema. Attualmente cura il progetto “Concerto musicale speranza” che lui stesso definisce: “un ponte sospeso tra belle melodie e tradizioni bandistiche” in cui alterna e rielabora, vecchie marce bandistiche e composizioni inedite. Pino Ciccarelli

Magari in un’altra vita è il suo primo romanzo. Nel libro, l’autore ripercorre la vita di un adolescente ambientata negli anni settanta, un passato prossimo che fece da sfondo anche alla vita dell’autore.
La musica regna sovrana in ogni pagina del libro come nei cuori dei protagonisti che si muovono all’interno del romanzo così come avrebbero fatto molti di quei ragazzini che vivevano in quell’epoca: sognando di diventare musicisti, affrontando le prime esperienze d’amore e d’amicizia. Le note accompagnano ogni capitolo regalandoci un senso in più, restituendoci la misura di ogni parola, di un sentimento, di un tempo vissuto. Il cd allegato Trasparenze ha un anima propria e completa la lettura immerge il lettore totalmente nella magia del racconto; delinea con le armonie inedite le personalità dei protagonisti, affiancando a queste melodie i riarrangiamenti di alcuni pezzi dell’epoca.Magari in un'altra vita La presentazione di giovedì prevede anche un piccolo live set dove verranno presentati per la prima volta alcuni brani del disco Trasparenze allegato al libro.

Prenderanno parte al live: Pino Ciccarelli, Sax soprano Antonio Gillo, Pianoforte Massimo Capocotta,Fisarmonica Ospiti:Lino Vairetti e Clara Arcucci

 

 

lanificio

 

 

“Degrado urbano e psicopatie del  vivere quotidiano nel Rione Porta Capuana

Presentazione di un progetto di studio
Giovedì 12 dicembre 2013 – ore 15.30
Lanificio25 Piazza Enrico De Nicola, 46 – 80139 Napoli

Perché una piazza, una chiesa, dei giardinetti, un colore, ma anche degrado, sporcizia e cementificazione selvaggia, possono cambiare il carattere e la psiche di una persona? È questo lo stretto, quanto innegabile rapporto, cheintercorre tra psiche e contesto in cui si vive, quella che gli psicologi chiamano «self identity» e «place identity», l’identità individuale e l’identità del luogo,
costantemente minate dal degrado urbano e dalla spersonalizzazione dei luoghi, il cui importante passato cade nell’oblio della contemporaneità. La morfologia del luogo, i suoi spazi, così come i suoi suoni e i sui colori o
magari i non colori, hanno un peso significativo sull’identità delle persone che lo abitano, sul loro comportamento e sul loro benessere psico-fisico. E’ notizia recente l’attribuzione della maglia nera a Napoli, ultima città italiana in termini di vivibilità, di questo è emblematico esempio il rione Porta Capuana. Tale degrado colpisce altre zone di Napoli ma questa è ricca di preziosi monumenti, si trova alle porte del centro storico cittadino del quale fa parte e ne costituisce la “Porta” di ingresso ideale, essendo in una posizione urbanistica privilegiata in quanto vicina alle grandi arterie di collegamento strategiche (stazione, metro, tangenziale, aeroporto e porto) e servita da moderni parcheggi sotterranei. capuanaLo scenario che si presenta agli occhi del visitatore rimanda più alle situazioni di abbandono delle aree suburbane. L’evidente intreccio multi causale, di questa situazione di disagio e degrado, richiede e riconnette livelli micro e macro di spiegazione, con un approccio
necessariamente multidisciplinare. È in quest’ottica che Psicologi e Urbanisti, si incontrano quindi per un sinergico progetto di lavoro teso ad identificare gli strumenti di riqualificazione del Rione Porta Capuana e, soprattutto, migliorare la qualità della vita dei suoi abitanti. Il convegno organizzato dalla Carlo Rendano Association in collaborazione con l’Ordine degli Architetti di Napoli e Provincia e l’Ordine degli Psicologi della Campania, aprirà i lavori giovedì 12 dicembre 2013 alle ore 15.30, negli spazi del Lanificio25. Introdotto da Caterina Arcidiacono e moderato dal Fabrizio Mangoni e  Franco Rendano, il convengo avrà come relatori Salvatore Visone, Presidente Ordine degli Architetti Napoli e Provincia, e Raffaele Felaco, Presidente Ordine degli Psicologi Napoli. Oltre alla urban psycho-analysis curata dal Dott. Laurent Petit, saranno quattro i panel di discussione
previsti: “L’insula di Santa Caterina a Formiello oggi, come nel passato, motore dello sviluppo del rione la Chiesa” dove interverranno Padre Carmine Amore, Marco Trani della Fondazione I.S.C.F. ex Lanificio Sava, Antonio Martiniello e Gennaro Piscopo di Made in Cloister, Fabio Landolfo, Annachiara Autiero e Giuliana Orlacchio di I Love Porta Capuana; mentre per “Psicologia del turismo sostenibile” interverrà Immacolata Di Napoli, per “Il degrado da problema a risorsa” Michele Capasso e “La Nuova Piazza Garibaldi” con Giannegidio Silva.Santa_caterina_a_formiello_(napoli)_672-458_resize_1269594518_thumbnail
Il progetto di studio che investe il Rione Porta Capuana e l’importantissima insula di Santa Caterina a Formiello, vuole essere la base da cui partire per lanciare una proposta: che la riqualificazione di Porta Capuana diventi un progetto pilota, per il generale problema di recupero del centro antico, ovvero un format di successo da applicare anche ad altri quartieri della città, soffermandosi sulla tesi secondo cui la crescita psichica dell’individuo è sempre connessa al suo abitare in un ambiente favorevole, promuovendo così lo sviluppo di processi maturativi innati e virtuosi. L’esempio di Tirana, con la recente riqualificazione di 14’000mq del centro della città, condizionata da una struttura stratificata e intensificatasi nel corso dei secoli dove è difficile attuare dei cambiamenti sostanzi li e migliorativi degli
spazi urbani, sembra essere di buon auspicio anche per Napoli. Ma per imboccare il cambiamento occorre impegnarsi in prima linea, dedicarsi al “bene comune” ed alla sua affermazione come valore assoluto, in qualsiasi ambito, anche attraverso iniziative come questa. Non ci sono alternative. O almeno ci saranno tutte quelle che riusciremo a costruire con un impegno collettivo.

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