L’8 marzo 2018 presso la Biblioteca Civica Negroni di Novara alle ore 18 si terrà il secondo dei giovedì letterari promossi dal Centro Novarese di Studi Letterari, appartenente al ciclo di incontri curato da Anna Maria Cardano che prevede sconfinamenti tra storia e letteratura. Durante l’evento intitolato “La ‘tregua’ di una maestra nel dopoguerra” sarà preso in analisi il romanzo L’esile filo della memoria (Einaudi) di Lidia Beccaria Rolfi.
L’esile filo della memoria (Einaudi) è un romanzo. Una testimonianza. Una storia privata. Un momento cruciale del destino e della memoria collettiva di una generazione. Una voce da salvare: la guerra e la pace raccontate da una donna. Ravensbrück, 1945: Lidia Beccaria Rolfi, deportata politica, liberata dagli Alleati, inizia la lunga marcia verso l’Italia. Russi, americani, donne e bambini, prigionieri nazisti, malati e moribondi: tutti insieme incontro a una pace ancora da inventare. I primi anni di libertà. L’Italia fascista del postfascismo: anni di speranza e delusione, ingiustizie e discriminazioni, persino tra i familiari, gli amici, gli ex compagni. Il Lager è una colpa che non si può cancellare.
Lidia Beccaria Rolfi (1925-96), staffetta partigiana, fu arrestata dai nazifascisti nel 1944 e deportata nel campo di Ravensbrück. Tornata in Italia con la Liberazione, riprese a insegnare. Tra le sue opere pubblicate presso Einaudi: L’esile filo della memoria. Ravensbrück, 1945: un drammatico ritorno alla libertà (1996) e Le donne di Ravensbrück, scritto insieme con Anna Maria Bruzzone (1978 e 2003).
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