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PREMIO LUCHETTA 2017, L’INFANZIA CHE RESISTE

PREMIO LUCHETTA 2017, L’INFANZIA CHE RESISTE

TRIESTE – L’infanzia che resiste, fra le trincee di un pianeta sempre meno a misura di bambino, è al centro dei repor- tage vincitori della 14^ edizione del Premio Giornalistico internazionale Marco Luchetta, anche quest’anno de- stinatario di centinaia di corrispondenze ricche di storie, immagini, sguardi sempre più annichiliti davanti al quotidiano accerchiamento che i bambini del nostro tempo devono affrontare. Lyse Doucet di BBC per le TV news, Valerio Catal- di di Rai Tg2 Dossier nella sezione reportage, Laura Silvia Battaglia di Left

LAURA SILVIA BATTAGLIA

Magazine e Tom Parry del Daily Mirror per le sezioni stampa italiana e internazionale, e in ne Khalil Ashawi per Huf ngton Post nella sezione fotogra a sono i vincitori del Premio Luchetta 2017, istituito dalla Fondazione Luchetta Ota D’Angelo Hrovatin e promosso in collaborazione con la Rai Radiotelevisione Italiana e sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica. I riconoscimenti saranno consegnati giovedì 22 giugno in occasione della 14^ Serata, ripresa e trasmessa da Rai1, “I Nostri Angeli”, in programma al Politeama Rossetti di Trieste alle 20.30. Guerre, terrorismo, sfruttamento sessuale, lavoro minorile, migrazioni, fame, povertà, siccità: lo slalom per la sopravvivenza dei bambini ha paletti strettissimi su questa Terra matrigna. Lo ha raccontato per immagini Lyse Doucet, reporter di BBC News, ripercorrendo la storia di Bara’aa, nella Siria occidentale: un racconto esemplare delle giovani generazioni siriane, perché tornare nalmente a scuola non cancella i segni indelebili degli anni nel fuoco della guerra. Le parole di un bambino e soprattutto i suoi occhi possono spiegarci cos’è diventato il con ne d’Europa: Aziz, respinto per cinque volte con suo padre, ha rac- contato la sua storia a Valerio Cataldi, Premio Luchetta 2008, autore del reportage vincitore prodotto da Tg2 Dossier con il patrocinio dell’Unicef. E’ la storia di un bambino in trappola sui con ni d’Europa: Aziz viene dall’Afghanistan e ha s dato i cani della polizia di con ne ungherese. Ma sogna di raggiungere Londra e “diventare insegnante, anzi dottore”. Anche lo Yemen non è un pianeta per giovani: su Left Magazine Laura Silvia Battaglia ha illuminato la quotidianità dei bambini yemeniti, vittima di traf ci a scopo sessuale o impiegati come forza militare nella guerra fra i ribelli del Nord e i governativi. Dal porto di Mukalla i bambini traf cati salpano verso località del Golfo. Le famiglie sono “invitate” a fornirli per la causa, molti vengono rapiti se le famiglie non acconsentono, e non faranno ritorno. Sul Daily Mirror un’altra storia ‘maledetta’, quella raccontata da Tom Parry che ha visitato la Somalia

TOM PARRY

in gravissima siccità. Le fragili vite dei bambini malnutriti sono state spezzate dalla fame e dalla guerra. Come nel caso della piccola Hamdi, incontrata nell’ospedale di Garowe: l’ennesima vittima africana di siccità e carestia. Testimonianza visiva dei milioni di bambini in fuga dal ‘male’ delle guerre è lo scatto vincitore della sezione fotogra a dedicata a Miran Hrovatin: il fotoreporter Khalil Ashawi rma per Huf ngton Post l’immagine di una giovane sfollata siriana con una gamba amputata. In un momento di sosta l’adolescente controlla il cellulare, nel campo rifugiati di Bab Al-Salam, vicino al con ne con la Turchia, a nord di Aleppo. Proprio agli esodi e alle migrazioni, emblema del nostro tempo, è intimamente legato il Premio Speciale 2017 as- segnato dalla Fondazione Luchetta a “Mediterranean hope”, il progetto “corridoi umanitari: l’accoglienza oltre l’emergenza” avviato con Protocollo d’intesa dalla Comunità di Sant’Egidio con la Federazione delle Chiese Evangeliche e la Tavola Valdese. «Quest’anno la Fondazione premia un sogno che può e deve diventare realtà – spiega la Presidente, Daniela Luchetta – E’ il sogno dei corridoi umanitari, modalità sicure attraverso le quali i rifugiati possono arrivare in Europa senza rischiare di morire nei viaggi della disperazione – 5000 i morti in mare solo nel 2016 – al sicuro dalle organizzazioni criminali. In una società aperta e giusta la possibilità di arrivare attraverso sicuri canali dovrebbe essere la strada principale per soccorrere le persone che fuggono dalla persecuzione e dalla violenza. Mediterranean Hope ha già portato in Italia 1.000 rifugiati siriani, accolti attraverso reti di ospitalità privata. Un modello per tutti i Paesi europei. Attraverso il

LYSE DOUCET

Premio Speciale Luchetta a questa coraggiosa esperienza vogliamo infatti lanciare un appello all’Europa perché nalmente si renda protagonista di una vera accoglienza, abbattendo i muri e cominciando, nalmente, a costruire dei ponti». “Mediterranean Hope è un progetto, auto nanziato dai soggetti che lo promuovono senza interventi pubblici, intende contribuire ad affrontare il fenomeno dei ussi migra- tori via mare aprendo in sicurezza veri e propri corridoi aerei umanitari dietro veri ca del Ministero dell’Interno, che rila- scia visti umanitari con Validità Territoriale Limitata, validi dunque solo per l’Italia. Una volta arrivati in Italia legalmente e in sicurezza, i profughi potranno presentare domanda di asilo. Parole di apprezzamento e sostegno per il progetto sono già state pronunciate da Papa Francesco e dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. La XIV edizione del Premio Giornalistico Internazionale Marco Luchetta, è organizzata dalla Prandi Comunicazione & Marketing con il sostegno della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, con la coorganizzazione del Comune di Trie- ste e il contributo di Assicurazioni Generali, Fincantieri, Crédit Agricole FriulAdria e con l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Adriatico Orientale, Porto di Trieste. Hanno collaborato inoltre la Federazione Nazionale Stampa Italiana e il Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti.

About Enrico Liotti

Giornalista Pubblicista dal 1978, pensionato di banca, impegnato nel sociale e nel giornalismo, collabora con riviste Piemontesi e Liguri da decenni.

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