La vicenda si svolge nell’ottobre del 1900 in Toscana nel Castello di Campoventoso.
Il proprietario della tenuta, Secondo Gazzolo, insieme a sua moglie Clara hanno invitato per un fine settimana di svago e per discutere di importanti affari commerciali alcuni ospiti illustri: il banchiere Viterbo, tanto ricco quanto ingenuo divoratore di vivande, il dottor D’Ancona, potentissimo delegato del Consiglio di Amministrazione del Debito Pubblico della Turchia, Reza Alyan, giovane funzionario turco dello stesso consiglio, l’assicuratore Bonci con sua figlia Delia in età da marito, il professor Mantegazza, fisiologo di fama internazionale e il signor Pellegrino Artusi da Forlimpopoli, florido mercante e famoso gastronomo.
In questo contesto non potevano certo mancare l’impeccabile maggiordomo Bartolomeo e la cameriera Crocifissa detta Crocetta, giovane arguta ma un po’ troppo chiaccherona.
Il fine settimana a Campoventoso era cominciato, come di prammatica, con la visita del castello e della tenuta. A seguire un ricco pranzo con dieci portate e una partita di biliardo, il tutto in un’atmosfera apparentemente tranquilla, ma non priva di una certa tensione tra gli ospiti: in ballo l’ingresso della finanza europea negli scambi commerciali con il decadente Impero Ottomano.
Durante la notte uno degli invitati muore misteriosamente, chiuso a chiave nella propria camera da letto.
Sarà compito dell’ispettore Saverio Maria Artistico da Siena capire se si è trattato di morte naturale o di omicidio, in un alternarsi di circostanze che non collimano, passaggi segreti e tresche clandestine
Secondo romanzo per lo scrittore Marco Malvaldi dopo “Odore di chiuso” che vede come protagonista Pellegrino Artusi, scrittore, critico letterario e gastronomo, autore del famoso libro di ricette “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene”. Il volume scritto vent’anni dopo l’unificazione dell’Italia, racconta la cucina nazionale attraverso la raccolta di ben 790 ricette, da lui personalmente sperimentate, frutto dei numerosi viaggi dell’Artusi in giro per l’Italia. Come scrive l’autore nel suo diario “la cucina è un linguaggio universale, che ha bisogno di essere capito solo da chi lo pratica: forse solo la musica può stargli alla pari. Eppure, si può stare giorni, settimane e mesi interi senza ascoltare una melodia, ma provatevi a stare un giorno senza mangiare!…”
Marco Malvaldi, scrittore di professione chimico, ritiene che anche la gastronomia come la chimica sia una scienza complessa, rigorosa e stuzzicante quanto la sublime arte dell’investigazione.
Un giallo storico dove i personaggi parlano con la terminologia dell’epoca e che, specie nelle fasi finali, ci regala alcuni momenti di piacevole ilarità.