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In questi giorni difficili gli “odiati” camionisti svolgono con abnegazione il loro lavoro per rifornirci dei beni necessari.

In questi giorni difficili gli “odiati” camionisti svolgono con abnegazione il loro lavoro per rifornirci dei beni necessari.

Sono moltissimi coloro che in queste settimane di vera emergenza si stanno prodigando per noi: Medici, Infermieri, Operatori Socio Sanitari, Forze dell’ordine, Protezione Civile, ma anche Farmacisti, Edicolanti e Autotrasportatori, solo per citare alcune categorie, che continuano a svolgere il loro lavoro mentre noi siamo costretti a restarcene chiusi in casa ed a trascorrere beatamente il nostro tempo sul divano; proprio degli autotrasportatori vogliamo oggi parlare, della tanto bistrattata categoria dei cosidetti camionisti che quotidianamente e con qualsiasi tempo percorrono lo stivale in lungo e in largo per assicurare i rifornmenti a tutto il paese.

A causa di una politica scellerata (una delle tante, purtroppo) dei vari governi che si sono succeduti negli anni, oramai buona parte delle merci viaggia su gomma, fino a poche settimane fa era sufficiente percorrere un tratto di una qualsiasi autostrada per rendersi conto di ciò, colonne di camion e autorticolati in movimento a qualsiasi ora del giorno e della notte per rifornire industrie e negozi di materie prime e beni di consumo. Gli autotrasportatori sono una categoria che spesso odiamo per le difficoltà che ci creano durante la guida come, ad esempio, nei sorpassi, quando dobbiamo accodarci a lungo dietro ad uno di quei bestioni della strada da loro guidati fino a che non riusciamo ad effettuare la manovra oppure quando, in caso di pioggia, la marcia dei loro autoarticolati alza enormi muri d’acqua che ci compromettono la visibilità,.

Bene, in questo perido di quarantena forzata per la quasi totalità della nazione gli autotrasportatori sono quelli che ora tengono in piedi il paese, costretti comunque a rifornire negozi e supermercati di beni di prima necessità e quant’altro indispensabile per la nostra sopravvivenza.

I camionisti, nel vincolo della loro attività, si sono anch’essi ritrovati a dover fare i conti con le restrizioni imposte dai Decreti Ministeriali emanati in questi giorni che hanno reso ancora più complicato il loro lavoro già martoriato da ore di guida da rispettare, cronotachigrafi, traffico caotico delle cità, ecc.

Per quanto il traffico ora sia praticamente azzerato la sveglia per loro suona comunque sempre prestissimo, la giornata però non scorre più come una volta, molte – come detto – sono le complicazioni  subentrate con l’applicazione dei nuovi decreti, ad iniziare dal rischio, nonostante dotati delle prescritte protezioni, di contrarre il Coronavirus nelle fasi di carico, scarico e consegna delle merci. Potrebbe sembrare poco rilevante ma anche la chiusura di bar e ristoranti risulta molto penalizzante per chi è sulla strada tutto il giorno, costringendo gli autisti a consumare dei pasti frugali a volte all’esterno di supermercati (gli unici luoghi dove poter reperire degli alimenti), altre in desolata solitudine nella tanto amata/odiata cabina del camion.

Se poi si necessita di un caffè al bar neanche parlarne in quanto, salvo rarissime eccezioni, sono tutti chiusi, il che implica il fatto che anche per espletare un semplice bisogno fisiologico bisogna dirigersi verso qualche isolata stradina di campagna alla stregua di quanto avviene nei paesi meno civilizzati.

Insomma, una vita non certo facile per questi spesso odiati “camionisti” che con spirito di abnegazione continuano a svolgere il loro lavoro nonostante le difficoltà sopra citate, lavoro che inizia però ad essere riconosciuto dalle persone che si rendono conto del loro operato, come nel caso riportatoci recentemente da un autotrasportatore che, mentre stava effettuando le operazioni di scarico della merce nei pressi di un esercizio commerciale, è stato salutato con il pollice alzato in segno di riconoscenza da una squadra della Protezione Civile in transito in quel momento.

Quando torneremo alla normalità e incrocieremo sulla nostra strada gli autisti di questi “bestioni” ma anche quelli di semplici furgoni o camioncini che quotidianamente trasportano ogni sorta di prodotti lungo le trafficate arterie delle nostre città ricordiamoci di loro e della loro preziosa attività svolta in questi giorni così difficili.

Dario Furlan; foto Plume Sport.

About Dario Furlan

Fotografo free lance e giornalista pubblicista. Segue da anni il panorama musicale internazionale - ma anche locale - con particolare predilezione per quanto riguarda il rock (in tutte le sue derivazioni), il folk ed il blues nonché la musica in lingua friulana. Cultore di "motori e rally", dei quali vanta una conoscenza ultradecennale, è anche atleta nella disciplina ciclistica della mountain bike.

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