La città di Padova è stata protagonista in questo week end con un appuntamento letterario di primo piano, giunto quest’anno alla sua seconda edizione. Un festival giovane, ma acclamato e riconosciuto a livello internazionale. Stiamo parlando del “Sugarpulp Festival–Territori noir”, una tre giorni (28-30 settembre) che ha portato i maestri del noir a confrontarsi sulle tematiche suscitate da questo genere letterario. Autori di libri e scrittori di fumetti, uniti dal filo rosso della passione per il romanzo cosiddetto nero. Le presentazioni si sono tenute presso il Centro culturale San Gaetano di via Altinate. Dibattiti e presentazioni hanno visto la presenza di autori che stanno calcando la scena letteraria nazionale, tra cui Fulvio Ervas, autore di “Se ti abbraccio non aver paura”, Massimiliano Santarossa, che ha recentemente pubblicato “Viaggio nella notte”, Matteo Corona, che ha esordito nel 2011 con il psico-thriller “Nelle mani dell’uomo corvo”, Alberto De Poli, che nell’opera “Incubi a Nordest” propone il rifiuto di un’immagine del Veneto, fondata sul miraggio della ricchezza, sul mito dell’industria invasiva e del progresso che si fa unicamente sviluppo produttivo e mai umano. Ma Sugarpulp è anche molto altro: tavole rotonde sui temi caldi dell’editoria, sessioni con autori e disegnatori e workshop sull’arte della scrittura. Nel calendario degli eventi ha avuto un buon riscontro il workshop dal titolo “Write without fear”, tenuto dal romanziere inglese Tim Willocks, ospite in esclusiva di questa rassegna letteraria.
Il Sugarpulp Festival è espressione del movimento letterario fondato nel 2009 da due giovani menti padovane: Matteo Righetto, docente di lettere e scrittore, direttore del progetto di lettura e scrittura creativa “Scuola Twain”, e Matteo Strukul, scrittore, collaboratore di riviste (Buscadero, Jam, Classix) e quotidiani (Il Mattino di Padova, La Nuova di Venezia e Mestre, La Tribuna di Treviso), nonché responsabile dell’ufficio stampa di Meridiano Zero e dottore di ricerca in Diritto Europeo dei Contratti. Il movimento letterario, trasformatosi nel 2010 in associazione culturale, ha come obiettivo quello di raccontare il territorio del Nord Est, in particolare del Veneto, con i toni del noir, del thriller e del pulp. Nel 2011 dà vita al primo festival, un evento che assume fin da subito un’impronta internazionale e che viene accolto positivamente da pubblico e critica. Con una matrice inizialmente orientata a Nord Est, il movimento ha fatto successivamente proprio il concetto di “territorio”, producendo una letteratura che unisce il noir e il pulp alla nozione di territorio, in cui il paesaggio diviene vero e proprio elemento fondante dell’impianto narrativo, ingrediente essenziale nella mistura compositiva con cui lo scrittore è costretto a fare i conti. Coma ha sottolineato Righetto, Sugarpulp si propone l’obiettivo di promuovere la narrazione pulp e noir ispirata ai modelli dei grandi scrittori americani (Lansdale, McCarthy, Gischler, Lee Burke, Crews, Leonard), calati però nella realtà del Triveneto. Alla base di questa operazione vi à la convinzione, condivisa dai membri del movimento, che le due realtà, seppur molto distanti fisicamente, presentino molti elementi comuni tra i quali il pregiudizio razziale, la grettezza dei tipi umani, l’ignoranza, la schiettezza e la cultura contadina che suggeriscono e ispirano storie geneticamente molto simili.
Sugarpulp non è una rassegna culturale nel senso tradizionale del termine. È un festival che ha iscritta nel suo Dna la capacità di coinvolgere direttamente il pubblico, all’insegna di quella cultura partecipata che dovrà diventare parola d’ordine nell’azione di chi si propone di organizzare e diffondere la cultura attraverso eventi e manifestazioni.
Vito Digiorgio