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Strassoldo, un piccolo gioiello del Friuli

Strassoldo, un piccolo gioiello del Friuli

C’ è un piccolo borgo, tra Palmanova e Cervignano, dove lo scorrere lento delle acque e i malinconici colori dell’autunno scandiscono il tempo che passa. Strassoldo è un grazioso borgo medioevale caratterizzato da due castelli, Castello di sopra e Castello di sotto, costruiti anticamente con lo scopo di scongiurare gli assedi dei nemici, diventati in seguito dimora della famiglia Strassoldo, ancora oggi proprietaria delle rocche. L’antica frazione ha mostrato il suo splendore grazie all’apertura dei suoi luoghi storici nel fine settimana appena trascorso con la XXI edizione di “Castelli di Strassoldo – In autunno: Frutti, Acque e Castelli”. Per le vie, i giardini e le stanze dei castelli di Strassoldo è stato possibile ammirare e acquistare pregiati manufatti artigianali: utensili di ceramica, lavorazioni in legno, indumenti di seta, bigiotteria di metallo e di vetro. Non sono mancate, inoltre, leccornie di ogni tipo legate alla stagione autunnale.

I molti avventori hanno avuto la possibilità di visitare gli interni e gli esterni dei catelli. La facciata del Castello di sotto, modificata a metà del ‘700 secondo la moda dell’epoca, con l’ampiamento delle finestre, la creazione di un balconcino e l’adornamento dei pilastri del cancello con varie statue, assume i connotati di una elegante villa nobiliare. All’interno del complesso del castello è collocata una chiesetta di vivace aspetto barocco, con l’altare centrale e l’altare laterale entrambi decorati con parti marmoree. Di particolare interesse è l’ex Pileria del riso, il mulino dedicato alla rimozione della pula o lolla (sbramatura), in passato utilizzato dopo la raccolta del cereale, che fu ampiamente coltivato in questi ambienti paludosi e che fu rivenduto persino alla corte di Vienna. Il vero gioiello è sicuramente l’ampio parco, circondato dalle candide acque del fiume di risorgiva Taglio. Il parco è suddivisibile in tre parti, la prima all’inglese, la parte centrale formale e la parte laterale lasciata a boschetto autoctono, con le piante tipiche delle zone umide. Nel XVIII secolo, grazie ad un importante lavoro di ingegneria idraulica, fu realizzata una fitta rete di canali, collegati tra loro, in grado di mantenere costante il livello dell’acqua in ogni punto. Nel parco sono presenti piante di importazione sia orientali che americane, come richiesto dai canoni estetici dell’epoca, rendendo quest’oasi un idilliaco intreccio di colture dalle infinite sfumature cromatiche e dalle inesauribili fragranze floreali.

Il piccolo borgo aprirà nuovamente le sue porte con toni, colori e profumi radicalmente diversi, nella prossima edizione di primavera.

Carlo L.

About Carlo Liotti

Giornalista Pubblicista iscritto all'Albo dei giornalisti da Aprile 2013. Dottore in Scienze e Tecnologie Alimentari. Appassionato di fotografia e di viaggi, capo redattore de ildiscorso.it, reporter/collaboratore per altri canali di comunicazione.

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