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“Martedì 23 aprile alle 17.30 alla Sala Bartoli si presenterà il libro di Franco Ricordi Shakespeare filosofo dell’essere

Martedì 23 aprile alle 17.30 alla Sala Bartoli si terrà la presentazione del libro Shakespeare filosofo dell’essere  (Ed. Mimesis 2012) di Franco Ricordi, filosofo e uomo di teatro.  Al dibattito sono previsti gli interventi dello stesso autore, di Antonio Calenda e della professoressa Giuseppina Restivo, ordinario di letteratura inglese presso l’Università di Trieste, che spesso ha collaborato con il Teatro Stabile regionale.  Il libro indaga l’influenza di William Shakespeare – che oltre che uomo di teatro è stato anche profondo filosofo – sul mondo moderno e contemporaneo.  La conversazione sarà arricchita dalla lettura di alcuni passi da parte delle attrici Irene Serini e Caterina Luciani. Un pomeriggio di piacevole teatro e riflessione dedicato al grande autore elisabettiano. Come di consueto, l’incontro sarà a ingresso libero. La libreria Feltrinelli di Trieste sarà presente all’incontro e metterà a disposizione i volumi di Shakespeare filosofo dell’essere.  

Franco Ricordi, Shakespeare filosofo dell’essere. L’influenza del poeta drammaturgo sul mondo moderno e contemporaneo 
Mimesis 2012, pp. 520, Euro 28,00. 


Prefazione di Emanuele Severino : Il massimo poeta e drammaturgo inglese è stato anche un abissale filosofo, che più di ogni altro ha presagito il pensiero moderno-contemporaneo, influenzandolo in maniera determinante: anticipando la rivoluzione filosofico-poetica di Nietzsche, Shakespeare ha sedimentato la problematica sollevata, seppure in maniera diversa, da Heidegger, Jaspers, Sartre, Anders, Gadamer, Lévinas, Severino: la riflessione sul senso dell’essere. E’ questo il grande leitmotiv del teatro shakespeariano, l’oscillazione continua fra l’essere e il nulla, che si stempera in tutta la sua drammaturgia, collocandola a metà fra Eschilo e Leopardi, i due poeti-filosofi che proprio Severino ha indicato come l’inizio e il compimento del nichilismo occidentale. Il libro di Ricordi prende in esame l’intero corpus shakespeariano, in una suddivisione geografica che concepisce la drammaturgia di Shakespeare “più filosofica e più elevata della storia”, e intravedendo in essa la denuncia di un nuovo “totalitarismo spettacolare”.

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