Le date a volte sono significative e proprio il giorno prima della celebrazione della “Liberazione d’Italia” ci ritroviamo a festeggiare un’altra liberazione, quella dagli OGM.
Forse di liberazione totale ancora non si tratta ma il pronunciamento odierno del TAR del Lazio, che respinge il ricorso di Fidenato, mantiene in vigore il decreto interministeriale emanato lo scorso anno, che vieta su tutto il territorio nazionale la coltivazione di mais OGM transgenico.
La Task Force regionale NO OGM (composta da AIAB, Aprobio, ISDE, Legambiente e WWF) celebra con soddisfazione la decisione del tribunale ed ancor più tirano un sospiro di sollievo le altre regioni italiane che altrimenti si sarebbero trovate alla mercé di semine selvagge.
“Tuttavia il decreto rimane monco della parte sanzionatoria” sottolinea Cristina Micheloni di AIAB” e sollecitiamo i Ministri Martina, Lorenzin e Galletti a provvedere al più presto al completamento dell’unico strumento che permette di mettere in sicurezza tutte le regioni”.
“Ma anche nella nostra Regione, pur con la moratoria in vigore”, continua Severino Del Giudice di Aprobio, “non dormiamo proprio sonni tranquilli e sollecitiamo il Corpo Forestale a vigilare sulle semine ed intervenire in modo tempestivo qualora ve ne sia ragione”.
“Pochi giorni fa”, sostengono Emilio Gottardo di Legambiente e Roberto Pizzutti del WWF, “abbiamo discusso su quali strade siano percorribili per tutelarsi dagli OGM ed ora la conferma del decreto ci dà un po’ di tempo per perfezionare anche strumenti legali più sofisticati, da condividere con gli altri stati europei”.
“Ed ora pensiamo a costruire filiere OGM-free” conclude Dario Bossi di ISDE “appuntamento il 7 maggio a Pordenone per parlarne assieme”.