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OGM: il Friuli Venezia Giulia dice NO!

Il Friuli Venezia Giulia dice fermamente no agli OGM. La legge (legge regionale 5/2014) votata oggi con ampia maggioranza, applica da subito la moratoria che impedisce l’utilizzo di sementi OGM (in particolare di mais Mon810) su tutto il territorio regionale. Un grande sospiro di sollievo per tutti i sostenitori dell’agricoltura tradizionale e della conservazione della biodiversità di specie; tra i promotori della Task Force regionale NO-OGM figurano la AIAB-FVG, Legambiente, WWF, Aprobio e ISDE.

Viste le enormi lacune legislative nazionali in termini di organismi geneticamente modificati, la Regione si tutela in qualche modo dai possibili nuovi casi di semina non tradizionale che hanno interessato proprio il nostro territorio gli anni scorsi. In netto contrasto con la moratoria approvata oggi è l’assoluzione dell’agricoltore Stefano Midun da parte del tribunale di Udine, avvenuta ieri. L’uomo era finito sotto processo per aver utilizzato nell’agosto 2011 e senza autorizzazione ministeriale, semi Mon810 nei suoi campi di Mereto di Tomba. Nasce quindi il problema di capire quale sarà l’efficacia di questa legge regionale che collide inesorabilmente con gli atti normativi europei.

Per avere  delucidazioni ho chiesto a Cristina Micheloni un parere sulla vicenda:

I due avvenimenti non generano un contrasto piuttosto rilevante sul tema degli OGM e un’ulteriore confusione? Come risponde la Task Force all’assoluzione di Midun da parte del tribunale di Udine?

Cristina Micheloni: “La confusione sul tema OGM in Italia ed in Friuli è innegabile, tuttavia la vicenda di Midun non ha nulla a che vedere con la moratoria recentissimamente approvata dalla Regione FVG.

Infatti si riferisce a semine avvenute nel 2011, quando non  vigeva nè il decreto interministeriale della scorsa estate nè la legge regionale e la relativa moratoria.

Se la situazione nazionale rimane incerta, visto che dobbiamo ancora attendere il parere del TAR del Lazio sul decreto interministeriale, che comunque  manca del piano sanzionatorio, in Friuli Venezia Giulia oggi le cose sono ben chiare: il mais OGM non si può seminare per i prossimi 12 mesi.

Nel frattempo speriamo che il regolamento europeo venga opportunamente rivisto, cosa su cui oggi si è impegnato anche il Ministro dell’Ambiente  Galletti.”

Di seguito il comunicato stampa della AIAB-FVG

Iter completato e moratoria operativa: primavera al sicuro dagli OGM in Friuli Venezia Giulia
Con il voto in Consiglio Regionale di oggi che ha confermato con una maggioranza schiacciante la
volontà di mettere in sicurezza la nostra Regione dalle semine OGM, si conclude, con estremo
tempismo, l’iter di approvazione della moratoria che proibisce di fatto su tutto il territorio
regionale la semina di Mon810.
È un importante passo in un processo che dura da anni ma che ha avuto i suoi passi decisivi nelle
ultime due settimane, con l’approvazione della legge regionale che sostiene l’impossibilità di
coesistenza tra le colture OGM e quelle biologiche e tradizionali. Ora la moratoria,
immediatamente operativa, coprirà dai rischi immediati di semina, in attesa dell’approvazione
comunitaria della legge.
“Siamo soddisfatti del risultato ottenuto, che usa la normativa europea in vigore per dimostrare
che la coesistenza è sempicemente impossibile” commenta Cristina Micheloni di AIAB-FVG come
portavoce della Task Force regionale NO-OGM. “Esortiamo ora il governo ad intervenire per
garantire su tutto il territorio nazionale la medesima garanzia, ben sapendo che diverse regioni
si stanno muovendo in modo analogo al FVG che suo malgrado ha dovuto fare da apripista nella
vicenda. E visto che siamo in aria di elezioni europee è fondamentale che i candidati prestino la
dovuta attenzione al tema, al fine di risolvere proprio in sede comunitaria ed in modo definitivo
il problema, uno dei pochi su cui i popoli europei si sono espressi più che chiaramente ed
unanimemente”.
La Task Force regionale NO-OGM, composta da AIAB, Aprobio, ISDE, Legambiente e WWF,
prosegue per voce di Emilio Gottardo, Legambiente, richiamando ora l’attenzione sull’importanza
di garantire i controlli e la repentina azione in caso di mancato rispetto della moratoria. “Proprio
nell’attuale momento delle semine è fondamentale la presenza e l’attenzione di tutte le forze,
nazionali, regionali e comunali, che possono agire in merito”.
“La Task Force comunque continua l’attività di informazione e sensibilzzazione di tutta la
popolazione ed ha in programma”, precisa Dario Bossi di ISDE,”ancora 4 incontri di
approfondimento con personalità di primario rilievo. Il prossimo incontro infatti si terrà il 22
aprile e tratterà di modalità normative per evitare l’ingresso degli OGM, come ha fatto ad
esempio da anni l’Austria”.
“Nel frattempo prosegue anche l’azione propositiva verso allevatori e agricoltori”, precisa
Severino del Giudice di Aprobio,” proponendo catene OGM-free di coltivazione e uso che
garantiscano valore e qualità”.
Conclude Roberto Pizzutti di WWF, esortando tutti i cittadini ad esprimere la propria volontà
anche facendo la spesa, e preferendo così prodotti che dichiarano la propria origine non-OGM: la
vicenda non è conclusa, quindi l’attenzione di tutti è più che mai necessaria.

 

Carlo Liotti

About Carlo Liotti

Giornalista Pubblicista iscritto all'Albo dei giornalisti da Aprile 2013. Dottore in Scienze e Tecnologie Alimentari. Appassionato di fotografia e di viaggi, capo redattore de ildiscorso.it, reporter/collaboratore per altri canali di comunicazione.

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