Confindustria Venezia Giulia, Università degli Studi di Trieste, Sissa – Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati, AREA Science Park, Autorità di Sistema Portuale dell’Adriatico Orientale, CCIAA – Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura della Venezia Giulia e FIT – Fondazione Internazionale Trieste per il Progresso e la Libertà delle Scienze hanno presentato questa mattina un protocollo di collaborazione a supporto della candidatura di Trieste a Capitale Europea delle Scienze 2020.
Alla presentazione alla stampa sono intervenuti: Diego Bravar, Vicepresidente di Confindustria Venezia Giulia e membro della Giunta della Camera di Commercio della Venezia Giulia, Renato Gennaro, Pro-Rettore Vicario e Collaboratore del Rettore dell’Università degli Studi di Trieste alle Relazioni internazionali, Stefano Ruffo, Direttore della Sissa – Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati, Stephen Taylor, Direttore del Servizio Innovazione e Sistemi Complessi di AREA Science Park, Massimo Gardina e Sandra Primiceri, Autorità di Sistema Portuale dell’Adriatico Orientale e Stefano Fantoni, Presidente della FIT – Fondazione Internazionale Trieste per il Progresso e la Libertà delle Scienze.
Il Protocollo odierno si inserisce all’interno del percorso avviato già nel settembre 2015, con la sottoscrizione tra Confindustria Venezia Giulia e l’Università degli Studi di Trieste di un protocollo di intesa triennale per aumentare l’integrazione tra il mondo dell’università e quello dell’impresa e favorire forme strutturate di collaborazione, cui ha fatto seguito un’identica intesa siglata tra l’Associazione e la SISSA – Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati nel 2016.
Quello presentato in data odierna vuole essere un ulteriore passo concreto per rafforzare i reciproci rapporti, attivare occasioni di confronto e di condivisione in tema di didattica, ricerca, trasferimento tecnologico, stimolare nuove collaborazioni e l’organizzazione di iniziative specifiche nei seguenti cluster: Tecnologie Marittime; Smart Health; Agroalimentare con particolare riferimento alla filiera del caffè; Metalmeccanica e sistema casa; Cultura, creatività e turismo.
In particolare il Protocollo istituisce un Comitato di Indirizzo, composto da Presidente Confindustria Venezia Giulia, Rettore dell’Università di Trieste, Direttore della SISSA, Presidente AREA Science Park, Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale dell’Adriatico Orientale, Presidente FIT, Presidente Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura della Venezia Giulia o dai rispettivi delegati, assistiti dai relativi staff tecnici al fine di condividere ed organizzare iniziative specifiche relative ai già citati cluster, in linea con le attività del SIS – Sistema scientifico e dell’Innovazione del FVG. Il Protocollo, inoltre, mette assieme gli attori principali già coinvolti nel tavolo “Science to Business”, uno dei 5 filoni di ESOF, che nell’ambito della candidatura di Trieste a Città Europea della Scienza 2020, sta contribuendo attivamente alla rete di relazioni tra realtà imprenditoriali e della ricerca. Un tavolo che da Trieste sta raccogliendo adesioni in tutta l’Europa Centro Orientale, e che in questi giorni ha ottenuto la sottoscrizione della lettera di endorsment pro Trieste ESOF 2020, tra gli altri, del Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca del Governo Italiano, di Confindustria e del Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca Sloveno.
Il Comitato si impegna a individuare e sviluppare progetti nei campi:
- della Didattica, volti a Coinvolgere le aziende nelle attività formative, facilitando le docenze extra accademiche e le attività di stage e tirocini formativi per studenti;
- della Ricerca e Sviluppo, con l’organizzazione di riunioni periodiche di ricercatori delle Università e degli Enti di Ricerca;
- del Trasferimento tecnologico, per promuovere incontri periodici fra le realtà coinvolte per attivare ulteriori relazioni e progetti nell’ambito IOT e Industry 4.0.
Riguardo al Porto di Trieste, il Comitato intende individuare linee operative di massima volte a rilanciare le aree industriali portuali e retroportuali anche in considerazione della presenza del regime giuridico internazionale di punto franco del porto di Trieste; promuovere la generazione di un indotto industriale di alta qualità e l’insediamento di green industries nonchè promuovere l’individuazione e gli utilizzi di nuove metodologie e tecnologie inerenti i processi industriali di alta tecnologia.
In questa cornice, si prevede di poter attivare progetti di ricerca e sviluppo con il sistema della ricerca della regione Friuli Venezia Giulia e delle regioni del centro-est Europa, e di incrementare un sistema di networking con le realtà scientifiche ed economiche dei Paesi del centro-est Europa nell’ambito delle attività di sostegno della candidatura di Trieste a ESOF 2020. Attività che valorizzeranno la dimensione internazionale e di cerniera con l’Europa Balcanica, che in questa città è da sempre presente e che con la collaborazione di questo protocollo non potrà che crescere ulteriormente.
Tutte queste attività potrebbero portare a costruire, durante ESOF 2020, un tavolo di regia nell’ambito del Science to Business, che è uno dei cinque Tavoli di Lavoro di ESOF, che coinvolga scienziati e imprenditori per delineare le strategie di ricerca e sviluppo future per il territorio.
“Con questo Protocollo Confindustria e Camera di Commercio della Venezia Giulia vogliono consolidare il ponte tra mondo dell’impresa (costituito da 35.000 imprese con 106.000 addetti – di cui 368 associate a Confindustria Venezia Giulia con 27.000 addetti – e altre imprese nei settori dell’Agricoltura, Artigianato, Commercio, Banche ed Assicurazioni) e mondo delle Università e degli Enti di Ricerca, ribadire l’importanza di diffondere la cultura dell’Innovazione in ogni azienda, di qualunque settore e dimensione e contemporaneamente sostenere la candidatura di Trieste a Capitale Europea della Scienza 2020 – ha affermato Diego Bravar, Vicepresidente di Confindustria Venezia Giulia – Oggi vediamo ancora una certa distanza dell’offerta formativa e dei percorsi della ricerca pubblica rispetto alle reali esigenze delle aziende. È necessario pertanto rafforzare la collaborazione tra atenei e imprese, sulla base di approcci di tipo imprenditoriale, mettendo a sistema le eccellenze presenti nella nostra regione, che vanta in Italia il numero più alto di ricercatori in rapporto alla popolazione attiva (34 ogni 1000 abitanti). Si deve favorire la “circolarità” del sapere, che dalle Università e Centri di Ricerca deve arrivare alle imprese e al territorio per poi tornare indietro arricchita dal dialogo con il “saper fare” del contesto lavorativo.
Inoltre, di fronte a iniziative come la candidatura di Trieste a ESOF 2020, che possono dare impulso concreto al futuro del nostro territorio, è fondamentale che tutto il sistema economico (da Fincantieri a Wartsila, da Illycaffè a Ilcam, da Generali a Allianz, da Intesa San Paolo a Unicredit) e scientifico si presenti compatto nel dare il proprio sostegno.
Andrea Forliano