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Il Covid non ferma il piacere del vino: la storia della Vineria La Botte di Udine

Il Covid non ferma il piacere del vino: la storia della Vineria La Botte di Udine

Con oggi parte la rubrica enogastronomica di SuperFVG, uno spazio che vuole dare voce a produttori vinicoli Friulani e locali che hanno fatto di questo meraviglioso mondo il loro credo con grande passione per i propri prodotti e la propria terra.

Abbiamo intervistato Matia Viviani della VINERIA LA BOTTE, che assieme a sua moglie Sara Pantarotto hanno aperto da poco in via Manin 12/b a Udine.

Siamo accolti da subito con brio e frizzantezza, Matia è una persona dinamica e brillante, paragonabile a un ottimo spumante, mentre Sara è attenta e cordiale, sa curare il dettaglio in ogni cosa che propone, con la giusta raffinatezza ed eleganza di un Pinot nero.

Le proposte sono molteplici e molto variegate: si va da vini autoctoni di grande pregio, a piccole cantine di oltre confine della penisola Istriana, assieme a tesori nascosti provenienti da tutto il mondo. Ottime le tartine e il cibo proposto, con particolare attenzione agli alimenti glutenfree.

F-Qual è la storia del tuo locale?

M- La vineria la Botte è nata un paio di anni fa, io e mia moglie volevamo fare qualcosa insieme e abbiamo trovato un’occasione in via Manin a Udine, di cui ci siamo subito innamorati e con mille difficoltà abbiamo aperto a Dicembre 2020 in pieno periodo COVID. Come dico sempre: “Peggio di così non poteva andare, ma può solo migliorare”.

Questa è stata la nostra creazione, abbiamo voluto fare una vineria particolare, con un’ampia scelta di vini anche al di fuori del Friuli.

F- Come ti sei appassionato al mondo del vino?

M- La mia passione per il mondo del vino nasce vent’anni fa, quand’ero appena ventenne. Prima ero riluttante a bere vino, poi iniziai pian piano ad approcciarmi a vini più semplici, partendo dal classico prosecco, passando per i bianchi, fino ai rossi più complessi in maniera graduale.

Da qui è nata una passione vera, fatta di scoperta, ricerca e innovazione che ora sto esprimendo nel mio lavoro.

F- Qual è la filosofia del tuo locale?

M-  La mia filosofia è avere un locale che propone a 360 gradi il mondo del vino, mantenendo un 30 % di vini friulani e il restante 70 % di vini italiani ed esteri, lasciando così ampia scelta. Proponendo con un occhio di riguardo i vini naturali e orange wine, mantenendo una filosofia varia, così da distinguermi nel panorama cittadino.

F- Qual è il tuo prodotto di punta?

M- Sono un appassionato delle Malvasia, non c’è un vero prodotto di punta, dato che la lista vini viene cambiata con una certa regolarità, così da dare ampio spazio a più realtà possibili. Per scelta personale sono legato alla Malvasia Istriana, perché ho un adorazione per l’Istria, dato che mi sono pure sposato lì.

F- Cosa ne pensi del mondo del vino? Il Friuli che parte ha al suo interno?

M- Secondo me il mondo vinicolo è in piena espansione in Italia. Il Friuli a mio avviso è ancora un po’ fermo perché ci siamo saputi rinnovare in maniera minore. La mia opinione è che le aziende tendono ad avere troppi prodotti, quando potrebbero focalizzarsi su meno varietà, come, per esempio, scegliere una filosofia di vini solamente autoctoni o pochi vini selezionati, invece di puntare sulla filosofia del “noi facciamo tutto”.

Il nostro territorio ha un valore importante nel mondo vitivinicolo italiano e mondiale, soprattutto per i vini bianchi, anche se i vini rossi ultimamente stanno diventando molto interessanti.

Il Friuli risente leggermente rispetto ad altre regioni come il Veneto o il sud Italia il fatto di essere meno commerciali, manca un po’ di “faccia tosta”.

F- Come pensi si possa migliorare il rapporto tra consumatore e vignaiolo?

M- Tante volte può mancare un approccio più semplice, si dovrebbe essere più schietti, più commerciali, perché molte grandi aziende hanno un approccio forse troppo sofisticato a mio parere.

È più complicato affermarsi, ma è più facile poi perdere credibilità, ci vorrebbe una mentalità più aperta da questo punto di vista.

Io quando vado in giro in altre regioni vinicole, sia in Italia, sia all’estero, vedo un modo molto più semplice nell’approcciarsi al cliente. In Friuli manca ancora questa semplicità, anche se rispetto agli anni passati siamo migliorati, ma bisogna migliorare ancora.

F- Come pensi si possa migliorare l’enoturismo in Friuli?

M- Siamo già a un buon livello, ma si può comunque migliorare, soprattutto per ciò che riguarda le infrastrutture. Basta vedere a livello turistico le nostre Alpi, che sono rimaste indietro rispetto a realtà come quella Slovena, che ha fatto un salto notevole negli ultimi anni, investendo in parchi, infrastrutture e su un tipo di turismo ecologico. Lo stesso gap lo può subire anche il nostro enoturismo, sia a livello di iniziativa che di infrastrutture. Molte regioni Italiane sono più avanti sotto questo profilo, dovremmo metterci una marcia in più, spero che nei prossimi anni questa divergenza possa essere colmato soprattutto dalle piccole aziende, che possono fare la differenza dandosi una mano a vicenda, dato che se vince il prodotto “vino Friulano” vinciamo tutti.

F- So che organizzi spesso eventi nel tuo locale, dato che si avvicina Friuli DOC cos’hai in mente?

M- Ci saranno quattro serate speciali, soprattutto quella dedicata al mondo del vino, con Franco Trentalance come ospite d’onore, che presenterà la sua linea vini grazie all’azienda Friulana Spolert

di Prepotto, con degustazione a tema, con tre vini e tre piccoli finger food che si terrà giovedì nove settembre per la serata inaugurale di Friuli DOC. Sabato undici settembre invece ci sarà un evento musicale dal vivo con DJ, con musica funky e revival dagli anni ’80 in su.

Per tutti e quattro i giorni si potranno gustare i prelibati panini gourmet a tema Friuli DOC con vini abbinati.

A breve proporremo un corso di avvicinamento al vino, per chi vuole saperne di più sul mondo vitivinicolo. I corsi si terranno nel nostro locale e saranno gestiti dall’associazione Brainery Academy, invito chi interessato ad andare sul sito www.braineryacademy.it.

Filippo Frongillo
©Riproduzione riservata

About Filippo Frongillo

Grande appassionato di vino e gastronomia, sente la missione di raccontare e valorizzare le aziende e i prodotti del Friuli Venezia Giulia dopo aver vissuto 5 anni in Trentino-Alto Adige.

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