“Il 4 novembre “Miracoli Metropolitani” di Gabriele Di Luca, nuovo spettacolo di Carrozzeria Orfeo, va in scena al Politeama Rossetti per il cartellone “Scena Contemporanea”. L’alienazione di un Occidente decadente e sovralimentato, la questione ambientale, la solitudine e la responsabilità sono i temi su cui l’eccezionale cast induce a riflettere, regalando al pubblico molto divertimento”.
Non possono mancare dal cartellone “Scena contemporanea” del Teatro Stabile Stabile del Friuli Venezia Giulia i talentuosi e applauditissimi artisti di Carrozzeria Orfeo, uno dei gruppi più interessanti emersi sui palcoscenici internazionali nelle ultime stagioni.
Il loro linguaggio provocatorio, tagliente, ironico e intelligente ha conquistato – assieme alla loro straordinaria qualità attoriale e drammaturgica – critica e pubblico, anche a Trieste.
Al Politeama Rossetti, infatti, nelle stagioni passate sono stati accolti con successo il divertente “Thanks for Vaselina”, poi “Animali da Bar”, e “Cous Cous Klan”.
Il 4 novembre sarà la volta del più politico dei loro testi, “Miracoli Metropolitani” che Gabriele Di Luca ha scritto prima della pandemia, che il Covid ha costretto a rimandare (era programmato inizialmente nella scorsa stagione) e che possiede tuttavia una incisività critica verso la nostra società assolutamente antesignana, sorprendente e necessaria.
«“Miracoli metropolitani” è il racconto di una solitudine sociale personale dove ogni uomo, ma in fondo un’intera umanità, affronta quotidianamente quell’incolmabile vuoto che sta per travolgere la sua esistenza» spiegano Gabriele Di Luca, Massimiliano Setti, Alessandro Tedeschi che firmano assieme la regia dello spettacolo. «Siamo di fronte al disfacimento di una civiltà, alla dissoluzione delle relazioni e dell’amore inteso in tutte le sue accezioni, all’azzeramento del ragionamento e del vero “incontro” a favore di dinamiche sempre più malate tra le quali un’insensata autoreclusione nel mondo parallelo del Web, pericoloso sostituto del mondo reale. Il risultato è la più totale solitudine esistenziale, un’avversaria molto più temibile dell’Isis. L’alimentazione, il rapporto con il cibo come forma di compensazione al dolore, come alienazione di un Occidente decadente e sovralimentato, sempre più distratto e imprigionato dai suoi passatempi superflui, la questione ambientale, la solitudine e la responsabilità: sono questi i temi attorno ai quali di sviluppa il mondo di Miracoli metropolitani. Insomma, un mondo stupido…. Uno spettacolo dove si ride tanto, ma dove non si sta ridendo affatto».
Ed in effetti lo strepitoso cast – composto da Elsa Bossi, Ambra Chiarello, Federico Gatti, Beatrice Schiros, Massimiliano Setti, Federico Vanni, Aleph Viola – dà vita con leggerezza ma con grande efficacia a un’umanità alla deriva, di perdenti e frustrati.
Gli autori immaginano che le fognature della città in cui “Miracoli metropolitani” è ambientato, siano così sature di spazzatura e rifiuti tossici da allagare le strade e costringere la popolazione all’autoreclusione a casa. Il piccolo nucleo dei protagonisti è rintanato in una vecchia carrozzeria riadattata a cucina specializzata in cibo a domicilio, declinato sulle necessità di ogni intolleranza o fisima alimentare.
Ciò non significa per gli autori prendersi gioco di chi soffre realmente di intolleranze, ma assumere la creazione di menù e ricette sempre più assurde a simbolo di un mercato globale che intende nutrirsi sempre di più e pagare sempre di meno e che trasforma in consumismo esasperato un bisogno primario. Per restituire al pubblico la concretezza delle tematiche trattate in scena si cucina davvero creando connessioni emotive fra immaginazione e rumori e odori reali.
A gestire la cucina è Plinio, ex chef stellato caduto in miseria, ridotto a pasticciare cibi liofilizzati e precotti da consegnare velocemente. Sua moglie Clara ex lavapiatti ne è la bizzarra imprenditricem, sempre in lotta col marito. Igor il figlio di lei ha problemi di disabilità emotiva, vive recluso ossessionato dal videogame “Affonda l’immigrato”. L’odio verso questi nuovi capri espiatori è condiviso sul piano reale dalla madre di Plinio, Patty. A completare l’affresco tragicomico sono un aspirante suicida – Cesare – Mosquyito, un condfannato ai lavori socialmente utili che Clara sfrutta, Mohamed – un accademico libanese qui ridotto al ruolo di rider – e Hope, una lavapiatti etiope che rivelerà un misterioso segreto.
Quanta realtà vissuta in questi mesi risuona fin da queste poche righe di sintesi su “Miracoli metropolitani”? Teatro che diverte e sollecita il pensiero, in scena alla Sala Assicurazioni Generali – e da non perdere – solo giovedì 4 novembre alle ore 20.30.
Per biglietti e prenotazioni e per acquistare nuovi abbonamenti si suggerisce di rivolgersi alla Biglietteria del Politeama Rossetti agli altri consueti punti vendita, o via internet sul sito www.ilrossetti.it. L’ingresso in sala sarà consentito solo ai titolari di certificazione “Green Pass”. Informazioni anche al numero del Teatro 040.3593511.
Carrozzeria Orfeo, fin dai suoi esordi, ha espresso la propria urgenza creativa ispirandosi ad un ideale artistico fortemente “Pop”, popolare, nel senso più alto del termine; ovvero un teatro che pensa allo spettatore fin dalla sua ideazione e scrittura, con storie che desiderano innescare riflessioni sul presente per indagare, non senza profondità e divertimento, i nodi cruciali dell’esistenza umana.
La necessità primaria è quella di proporre un teatro aderente ai temi della realtà proprio per problematicizzare nodi antropologicamente fondanti e intercettare l’intimità più fragile degli spettatori. L’obbiettivo è quello di portare sempre più pubblico a teatro, dimostrando che l’impegno civile e sociale possono essere felicemente coniugati ad una visione emozionante, profonda e molto divertente della vita. Anche l’intrattenimento è uno degli elementi costitutivi del fare teatro con lo scopo di affiliare nuove generazioni di spettatori.
Un teatro Pop, fatto di drammaturgie originali che trovano ispirazione nell’osservazione del nostro tempo, in cui l’ironia si fonde alla tragicità, il divertimento al dramma. Il risultato è un’escursione continua fra realtà e assurdo, fra sublime e banale, attraverso storie che possono essere lette a più livelli e che hanno riscosso negli anni un grande successo di pubblico e critica. Non meno importante è il lavoro d’attore nell’interpretazione di personaggi forti e caratterizzati, fortemente riconoscibili al pubblico, in un percorso drammaturgico della Compagnia teso ad esplorare diversi territori di scrittura, recitazione, messa in scena, senza tralasciare la composizione musicale originale e una personalissima visione estetica.
E.L.