Carlos Santana ha aperto alla grande il Mittelfest a Cividale, la kermesse dalla connotazione internazionale che festeggia quest’anno il quarto di secolo, con un memorabile concerto nell’anteprima della manifestazione, al Parco della Lesa (già teatro negli anni scorsi delle performance di Ligabue ed Elisa). Si potrebbe dire che Carlos Santana – classe 1947 – è come il vino: più invecchia e più migliora….; il paragone con il vino, considerato che Cividale è situata alle porte del Collio (zona vitivinicola per eccellenza) ci può stare tranquillamente in virtù di quanto il grande Carlos ha fatto sentire agli oltre 6.000 spettatori accorsi nella cittadina ducale, prima di dover concludere anzitempo la sua esibizione causa un forte temporale che, seppur giunto sulla cittadina ducale in ritardo rispetto alle previsioni, è comunque riuscito a guastare la festa allo stesso Santana ed a quanti hanno assiepato l’ampio terreno erboso in località Carraria di Cividale.
Il concerto, una produzione Live Nation, organizzato da Azalea Promotion in collaborazione con Mittelfest 2016, Zenit srl, Regione Friuli Venezia Giulia, Comune di Cividale e Agenzia PromoTurismoFVG, è stato il primo del Luminosity Tour in Italia ed ha portato in quel di Cividale il rock latino di questo grandissimo interprete della chitarra, capace di vendere qualcosa come oltre 100 milioni di dischi nella sua carriera.
Il pubblico ha iniziato ad affollare Cividale già dal pomeriggio per poi dirigersi verso il Parco della Lesa nonostante nuvoloni minacciosi oscurassero sempre di più il cielo non facendo presagire nulla di buono; all’ingresso un’affluenza di persone ordinata e senza eccessi con la sola voglia di una serata di grande musica suonata dal loro idolo di origini messicane ha contraddistinto gli accessi all’area del concerto.
Davanti al palco le poltroncine numerate divise in settori, dietro e di lato la zona riservata ai posti in piedi (a onor del vero un po’ troppo distante, un concerto come questo andrebbe vissuto in piedi sotto il palco facendo sentire tutto il proprio calore all’artista, ndr); quando il pubblico stava ancora entrando e le graziose hostess si davano da fare per accompagnare le persone al proprio posto le note di Soul Sacrifice (preceduta dall’intro del concerto di Woodstock) hanno invaso il parco con un suono “pieno” prodotto da una notevole sezione ritmica (batteria e due set di percussioni) tipico del sound di Santana: una miscela di salsa, rock classico, blues e fusion .
Brani trascinanti come Freedom in Your Mind, Jin-go-lo-ba e Evil Ways hanno avuto presa facile sullle pubblico che seppur da seduto si agitava sul posto, senza lasciarsi intimorire da qualche breve scroscio di pioggia che a tratti iniziava a cadere. Corazòn Espinado ha poi sancito la piena intesa con il pubblico che si è lasciato andare cantando in coro la hit tratta da Supernatural.
Spesso defilato sul palco per lasciare spazio ai componenti della band, in primis alle voci Andy Vargas e Bill Ortiz straordinari nelle interpretazioni del suo repertorio e facendosi nuovamente vedere “in prima linea” con i caratteristici assoli dei brani che lo hanno reso celebre in tutto il mondo, Santana ha dato spazio anche alla solidarietà, citando la Fondazione Milagro, l’associazione fondata insieme alla sua famiglia nel 1998 a supporto dei bambini orfani di tutto il mondo (per ogni biglietto venduto 1 euroè stato donato alla Fondazione, ndr). Coinvolgente il momento in cui sul brano Love, Peace and Happiness ha inneggiato all’amore e alla pace emozionando la platea con il suo carisma.
C’è stato tempo ancora per un paio di brani, fra cui una splendida cover di Roxanne (Police) cantata dal chitarrista Tommy Antony, prima di dover salutare il pubblico causa il temporale che si stava avvicinando sempre più con la pioggia che oramai non accennava a smettere, con i roadie a coprire la strumentazione, e chiudere con Smooth un concerto purtroppo monco di alcuni dei più famosi brani di Carlos Santana quali ad esempio (ma non solo) Black Magic Woman e Oye Como Va.
Sotto un violento acquazzone più qualcuno davanti al palco sperava ancora in una ripresa del concerto ma le condizioni meteo proibitive hanno convinto anche gli ultimi irriducibili ad abbandonare l’area ed a cercarsi un riparo prima di mettersi in viaggio per il rientro a casa. A proposito di rientro, da segnalare le difficoltà di quanti, parcheggiando in zona, hanno dovuto attendere pazientemente che il lungo serpentone di auto si muovesse verso l’uscita da Cividale; un problema quello della viabilità cui l’amministrazione comunale dovrà far fronte nel caso si volessero proporre ulteriori iniziative del genere nella splendida location del Parco della Lesa.
E’ così terminato un concerto che si annunciava memorabile e che effettivamente lo è stato, anche se incompleto, ma che ha costretto Carlos Santana e la sua band a ritirarsi precipitosamente nei motorhome retrostanti il palco, magari – ci piace pensarlo – consolandosi con una bottiglia di un buon vino della zona…..
La band:
Cindy Blackman, alla batteria, Benny Rietveld al basso, Karl Perazzo e Paoli Mejías alle percussioni. David K. Matews alle tastiere e organo Hammond, Tommy Antony alla chitarra ritmica e Andy Vargas e Bill Ortiz alle voci.
La setlist:
1. Soul Sacrifice
2. Love Makes the World Go ‘Round
3. Freedom in Your Mind
4. Maria Maria
5. Foo Foo
6. People are You Ready
7. Flor d’Luna (Moonflower)
8. Guajira
9. Jin-go-lo-ba
10. Evil Ways
11. A Love Supreme
12. Corazón espinado
13. Love, Peace and Happiness
14. Right On
15. Umi Says
16. Smooth
Mauro Bastiancig; Foto Dario Furlan