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Antonio Rezza e Flavia Mastrella presentano al Politeama Rossetti il loro Fratto_X

“Per la prima volta ospiti del Teatro Stabile regionale, Antonio Rezza e Flavia Mastrella presentano al Politeama Rossetti il loro Fratto_X. Spettacolo dalla comicità geniale e surreale, va in scena per una sola serata martedì 3 febbraio, per il cartellone altripercorsi“.

Per la prima volta al Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, martedì 3 febbraio alle ore 20.30 alla sala Assicurazioni Generali andrà in scena uno spettacolo dei singolari e geniali artisti Antonio Rezza e Flavia Mastrella, Fratto_X.
Lo spettacolo è in programma per una sola sera, nel cartellone altripercorsi e promette divertimento, sorpresa, trovate surreali…
«Il telecomandato gira in cerchio: la spensieratezza non ha luogo. Entra la ferraglia con la pelle appesa. E con la voce forte. Si gira e se ne va. Urla da lontano parole piene d’eco. Torna e se ne va. L’eco ammutolisce. Un taxi perduto è un lamento mancato, disperazione in cerchio con autocritica fasulla, vittimismo di regime, modestia tiranna e tirannia del consueto. Tutto ciò che si assomiglia va al potere. E Rocco e Rita a fare uno il verso non dell’altro ma dell’uno. A imitar se stessi c’è sempre da imparare…» ci provano, Antonio Rezza e Flavia Mastrella nelle note alla regia a raccontare e riassumere il loro Fratto_X. Il risultato è curioso, ma… lontano dallo spettacolo in questione!
L’unica soluzione è vederlo: e ne vale davvero la pena, perché si tratta di un’esperienza divertente, acuta, una girandola di comicità irriverente, astratta, rivoluzionaria e incredibilmente unica nel suo genere.
Antonio Rezza e Flavia Mastrella si occupano di comunicazione involontaria; da più di vent’anni producono performance teatrali, film a corto e lungo respiro, trasmissioni televisive, set migratori. Mastrella, fornita di una fantasia plastica, espone negli anni sculture, video-sculture e fotografie in Italia e all’estero. Rezza, performer con il fiato rotto, muove da un’esperienza linguistica anti narrativa, approdata a quattro libri pubblicati da Bompiani e l’ultimo da Il Saggiatore.
Uniscono le loro genialità sul palcoscenico – lei a concepire spazi e habitat, lui a prestare fisicità, voce e velocità, mutevolezza e ironia alle situazioni – e ne nascono spettacoli folli ed esilaranti, fuori da ogni schema e capaci, da anni, di sorprendere.
«Si può parlare con qualcuno che ti dà la voce?» si chiede Antonio Rezza a proposito dello spettacolo.«Si può rispondere con la stessa voce di chi fa la domanda? Due persone discorrono sull’esistenza. Una delle due, quando l’altra parla, ha tempo per pensare: sospetta il tranello ma non ne ha la certezza. La manipolazione è alla base di un corretto stile di vita. Per l’ennesima volta si cambia forma attraverso la violenza espressiva. Mai come in questo caso o, per meglio dire, ancora come in questo caso, l’odio verso la mistificazione del teatro, del cinema, della letteratura, è implacabile. Il potere sta nel sopravvivere a chi muore. Noi siamo pronti a regnare. Bisognerebbe morire appena un po’ di più».
Secondo Flavia Mastrella «L’habitat Fratto_X è un impeto da suggestioni fotografiche. Le immagini raccontano la strada che corre e l’impossibilità di agire. Scie luminose si materializzano con l’inquietante delicatezza dei fiori visti da vicino. Fratto_X è un ideogramma, insegue la leggera freschezza vibrante del tratto e il colore saturo dell’immagine in 3d. Una distesa di pelle calda organizza figure antropomorfe, sommerse dalla carne e dalla carnalità, vittime disponibili alla persuasione di massa. L’inutilità permea e comprime i personaggi che si affacciano da un divieto X. La Sedia, mezzo mutante color azzurro, pelle e ruggine, è presa in prestito dal teatro di narrazione. Il Telecomandato geneticamente alterato e il Miracolo dell’urbanizzazione sono sculture mobili dipendenti. La carcassa del guerriero viene riproposta come presenza epica solo nella forma e nell’atteggiamento».
Fratto_X di Flavia Mastrella e Antonio Rezza è interpretato da Antonio Rezza e da Ivan Bellavista
È uno spettacolo (mai) scritto da Antonio Rezza, l’habitat è di Flavia Mastrella, l’assistente alla creazione è stato Massimo Camilli, ha creato il disegno luci Mattia Vigo. Si tratta di una produzione RezzaMastrella, Fondazione TPE – TSI La Fabbrica dell’Attore, Teatro Vascello.

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