La scena si apre subito con un sorriso, il contendere della scena prende tutti gli spunti da un preziosissimo e costosissimo quadro d’autore completamente bianco e senza cornice : ” tela senza alcun segno” . I problemi posti dal racconto in scena di Yasmina Reza sono molto seri. Quello che traspare fin dalle prime battute è tutto ciò che riguarda i rapporti umani. Primo fra tutti l’amicizia. Poi più leggeri e futili quale la politica dell’arte e i valori estetici. Ma le risate sono assicurate. Grazie anche alla regia di Giampiero Solari e al livello di primo piano del terzetto di attori che si muovono in scena fra sottili battute e acute verità che vestono i panni di Alessio Boni, Alessandro Haber e Gigio Alberti con nulla di serioso. E non importa se intanto fra i protagonisti si è innescato un gioco al massacro con un finale che lascia le tracce di incrinature relazionali causate dalle ferite inferte dalle parole che difficilmente si potranno rimarginare. Attorno al quadro infatti si confrontano tre amici di vecchia data che uniti da legami ancestrali mettono a nudo tutte le loro debolezze di un unione di affidabilità e cameratismo. La commedia “Art”, opera del 1994 di Yasmina Reza già dal titolo segnala l’argomento del contendere. Quello dell’arte, in realtà, è solo il pretesto per mettere in scena le dinamiche psicologiche ed emotive della complessa natura umana in tema d’amicizia maschile, fatta anche di egoismi, falsità, interrogativi e doppiezze, che lottano continuamente per sconfiggere la solitudine di ognuno dei tre amici. Pur con un lieto fine niente sarà più come prima fra i tre amici la querelle che nasce dalla discussione sul quadro da vita ad uno scontro feroce fatto di rivalità e verità, di debolezze e meschinità che mettono a duro confronto un legame di amicizia che si trascina da oltre quindici anni. Ma tutte le scene sono sottolineate da sarcasmo ed ironia che ottengono l’effetto di far scaturire continue risate nel pubblico, anche affrontando temi così delicati come l’amicizia ed il suo fine. “Art” riguarda l’effetto catastrofico che s’innesca sui tre amici, Serge, Marc e Yvan, causato da un banalissimo episodio: l’acquisto da parte di Serge di un costosissimo quadro astratto, un dipinto di grandi dimensioni monocromo, bianco con striature bianche. L’acquisto evidenzierà un contrasto di gusti circa il quadro; conflitto che svelerà personalità e modi di vita diversi in un crescendo nervoso verso la crisi che, arriva a colpire le rispettive vite coniugali attaccando anche compagne o fidanzate, solo evocate. Pur non avendo momenti davvero esaltanti e particolarmente divertenti la commedia offre puro intrattenimento e dona superficialità anche ai gravi problemi esistenziali dei protagonisti conservando una aurea leggerezza che lascia tutti con il sorriso in bocca nonostante l’amaro dei temi trattati. Sembra quasi che tutto rimanga in superficie e l’affiatato trio d’attori, nell’ora e mezza recitata senza pause suscita alla ffine calorosi applausi e continue richieste di uscite sul palco per un’ovazione da stadio che tributa alla serata note di grande ammirazione per la bravura dei protagonisti Alessio Boni, Alessandro Haber e Gigio Alberti, degni della loro storia artistica e della loro professionalità
Enrico Liotti