GORIZIA, 9 APRILE – E’ in programma domani, venerdì 10 aprile, alle 17.30 l’inaugurazione della mostra “Dalla penna d’oca alla macchina da scrivere. Guglielmo Coronini e la bella scrittura”, organizzata dalla Fondazione Coronini Cronberg, che sarà ospitata fini al 4 ottobre proprio nelle scuderie e nella storica dimora goriziana.
Alla cerimonia del taglio del nastro parteciperanno il presidente della Fondazione Coronini, Ettore Romoli, il presidente della Fondazione Carigo, Gian Luigi Chiozza, e le curatrici dell’esposizione, Cristina Bragaglia e Maddalena Malni Pascoletti. ! L’iniziativa ricade nell’anno in cui ricorre il venticinquesimo anniversario della morte del conte Guglielmo Coronini, e attraverso l’esposizione di calamai, tagliacarte, pennini metallici, penne stilografiche, portamine e matite meccaniche consentirà di scoprire l’evoluzione delle abitudini scrittorie negli ultimi due secoli, con un occhio di riguardo per l’aspetto estetico, storico e
artistico, dal momento che questi oggetti, soprattutto se utilizzati dalle classi elevate, non di rado erano realizzati con materiali preziosi e caratterizzati da raffinati decori. L’importanza della corrispondenza quotidiana all’interno di una famiglia, soprattutto per coloro che erano costretti a trascorrere lunghi periodi lontano da casa, trova ampie testimonianze all’interno dell’Archivio Storico Coronini Cronberg. !
Per ricordare la figura del conte Guglielmo Coronini una sezione della mostra sarà dedicata proprio al suo rapporto con la scrittura, dalle lettere della sua fanciullezza alla macchina da scrivere Olympia Splendid 33, alla quale si affidava nella redazione dei propri documenti.
All’interno del palazzo sarà possibile ammirare soprattutto i tanti scrittoi e i secrétarire disposti nelle sale, che per l’occasione saranno aperti, a rivelare la ricchezza degli interni e a svelare scomparti e cassetti segreti. !
La mostra, che gode del patrocinio del Comune e della Provincia di Gorizia, si avvale della collaborazione dei Civici Musei di Storia e Arte di Trieste, tramite l’importante prestito di un gruppo di calamai e servizi da scrittura conservati al Museo Sartorio, e dell’Archivio di Stato di Gorizia. L’iniziativa ha potuto contare inoltre sulla collaborazione dell’Istituto statale d’Arte Max Fabiani, ai cui studenti è stato affidato l’allestimento dello spazio di ingresso alla mostra con opere
realizzate con diverse tecniche e materiali ispirate al tema della scrittura.
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