In occasione del cinquecentenario dalla morte, la città di Venezia vuole rendere un omaggio all’indiscusso “padre nobile” della pittura veneziana rinascimentale, Giovanni Bellini, riportando a casa l’opera forse più rappresentativa dell’intera produzione pittorica del “Giambellino”: L’ebbrezza di Noé (1515 circa); conservata dal 1815 presso il Musée des Beaux-Arts et d’Archéologie di Besançon, in mostra fino al 16 giugno presso il Museo Correr.
L’opera rappresenta una scena tratta dalla Genesi (9.18-27) in cui Noé, dopo aver bevuto, si assopisce svestito ed i tre figli giungono a coprirlo. Il corpo luminoso ed innocente di Noé, evidenziato dalla luce che attraversa il quadro in diagonale, ed il vino, rimandano chiaramente a Gesù sulla croce ed alla Eucarestia.
L‘ebbrezza di Noé fa parte dell’ultima fase produttiva dell’artista, in cui, nonostante avesse ormai più di ottant’anni, non smise di sperimentare, di arricchire la tradizione pittorica veneziana con le novità rinascimentali. La pittura tonale dell’allievo Giorgione, morto prematuramente nel 1510, è chiaramente visibile nell’atmosfera calda e soffusa di quest’opera; così come la tensione drammatica tra i tre figli di Noé, occupati a coprire il padre ebbro, mostrano l’attenzione verso l’esplorazione psicologica di Leonardo. Bellini, senza dubbio, traghetta la pittura veneziana dentro il Cinquecento; non rinunciando però alla sua preparazione tipicamente quattrocentesca, curando attentamente il disegno di base e studiando l’andamento prospettico di gomiti, mani e ginocchia.
L’ebrezza di Noé rinnova la tradizione senza romperla. Non a caso Roberto Longhi, colui che attribuì l’opera al Bellini dopo anni di incertezze, la definì “La prima opera della pittura moderna”. E dopo 500 anni, Venezia riscopre la modernità di colui che, come scrisse Berenson, “per cinquant’anni guidò la pittura veneziana di vittoria in vittoria”.
La mostra fa parte del progetto “Un capolavoro per Venezia”; grazie al quale verranno riportati in Laguna capolavori dell’arte veneziana tra ‘500 e ‘800 poco conosciuti dal pubblico italiano, provenienti specialmente da musei stranieri.
GIOVANNI BELLINI.Un capolavoro per Venezia: “L’ebbrezza di Noè”
5 marzo-18 giugno 2016 Museo Correr, Sala delle Quattro Porte.
Marco Serafini