La mostra “Dalla penna d’oca alla macchina da scrivere. Guglielmo Coronini e la bella scrittura”, allestita a Palazzo Coronini Cronberg, sarà tra i protagonisti del festival èStoria. Tra gli appuntamenti della kermesse ci sarà anche “Dalla penna d’oca allo smartphone. I mezzi della comunicazione scritta ieri e oggi”, alle 11 di venerdì nel chiostro della Biblioteca statale Isontina. Interverranno Cristina Bragaglia e Maddalena Malni Pascoletti, della Fondazione Palazzo Coronini – Cronberg, e Antonina Dattolo, del Dipartimento di Matematica e Informatica dell’Università degli Studi di Udine. A moderare gli interventi sarà Beniamino Pagliaro, della redazione Web del quotidiano “La Stampa”.
La mostra di Palazzo Coronini Cronberg offre lo spunto per alcune interessanti riflessioni. Oggi, grazie ai moderni dispositivi digitali, la scrittura può ormai prescindere completamente dall’utilizzo di strumenti tradizionali come carta, penna e inchiostro. Allo stesso tempo si può notare che, grazie a quegli stessi mezzi, la comunicazione scritta quotidiana, a lungo soppiantata dal telefono, sta conoscendo una straordinaria ripresa sotto forma di sms, di mail, di post e tweet.
L’esposizione, che è visitabile dal mercoledì alla domenica, dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18, fino al 4 ottobre, proietta il visitatore in un ideale viaggio nel tempo che mira a scoprire l’evoluzione delle abitudini scrittorie negli ultimi due secoli, con un occhio di riguardo per l’aspetto estetico, storico e artistico, dal momento che calamai, tagliacarte, pennini metallici, penne stilografiche, portamine e matite meccaniche non di rado erano realizzati con materiali preziosi e caratterizzati da raffinati decori. L’importanza della corrispondenza quotidiana all’interno di una famiglia, soprattutto per coloro che erano costretti a trascorrere lunghi periodi lontano da casa, trova ampie testimonianze all’interno dell’Archivio Storico Coronini Cronberg.
Per ricordare la figura del conte Guglielmo Coronini una sezione della mostra è dedicata proprio al suo rapporto con la scrittura, dalle lettere della sua fanciullezza alla macchina da scrivere Olympia Splendid 33, a cui si affidava nella redazione dei propri documenti. All’interno del palazzo è possibile ammirare scrittoi e i secrétaire disposti nelle sale, che per l’occasione sono aperti a rivelare la ricchezza degli interni e a svelare scomparti e cassetti segreti.
La mostra, realizzata grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia, gode del patrocinio del Comune e della Provincia di Gorizia e si avvale della collaborazione dei Civici Musei di Storia e Arte di Trieste, tramite l’importante prestito di un gruppo di calamai e servizi da scrittura conservati al Museo Sartorio, e dell’Archivio di Stato di Gorizia. L’iniziativa ha potuto contare inoltre sulla collaborazione dell’Istituto statale d’Arte Max Fabiani, ai cui studenti è stato affidato l’allestimento dello spazio di ingresso alla mostra con opere realizzate con diverse tecniche e materiali ispirate al tema della scrittura.