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“Immagini dal silenzio. La prima mostra nazionale dei lager nazisti attraverso l’Italia (1955 – 1960)”

E’ questo il tema della mostra che sarà inaugurata giovedì 3 ottobre, alle ore 17.30, nel Civico museo della Risiera di San Sabba, Monumento nazionale, in via Palatucci 5 a Trieste.

La mostra, realizzata dal Comune di Carpi, Fondazione ex campo di Fossoli, Istituto storico di Modena, è stata curata da Marzia Luppi ed Elisabetta Ruffini con la consulenza scientifica di Alberto Cavaglion, racconta, attraverso 30 pannelli didattico-documentari, la vicenda di un’altra mostra, allestita per la prima volta a Carpi (la città emiliana che ebbe il lager di smistamento di Fossoli) e quindi in decine di città italiane. La mostra partita da Carpi l’8 dicembre 1955 ebbe un ruolo fondamentale nella costruzione di una memoria pubblica della deportazione in Italia nella seconda metà degli anni Cinquanta, prima del riflesso mondiale che ebbe il processo ad Adolf Eichmann celebrato in Israele nel 1961. Essa fu nelle maggiori città e nei piccoli centri dell’Italia centro-settentrionale, ed ovunque suscitò emozioni, interrogativi e discussioni. A Roma, un padre riconobbe il proprio figlio in una delle foto in mostra, a Ferrara si identificò allo stesso modo un professore di greco e latino che non era tornato dai lager. A Torino, nel novembre del 1959, un’alunna di seconda media scrisse alla rubrica “Lo specchio dei tempi” de “La Stampa” firmandosi “La figlia di un fascista che vorrebbe sapere la verità”. Affermò di essere stata a vedere la mostra e rese conto del dibattito che questa aveva suscitato: “C’è chi dice che c’è dell’esagerazione e chi asserisce che è tutto vero. Qualcuna delle mie compagne dice che ‘se quelle cose fossero veramente avvenute, sui nostri libri di storia ci sarebbe qualche traccia’”. Immediata fu la risposta di Primo Levi, allora praticamente uno sconosciuto benché avesse già pubblicato per un piccolo editore il suo capolavoro “Se questo è un uomo” che aveva avuto scarsissima circolazione. Levi scrisse alla medesima rubrica per conto dell’Associazione ex deportati, affermando che quella della ragazza era la lettera che stavano aspettando. Aggiunse poi: “No signorina, non c’è modo di dubitare della verità di quelle immagini. Quelle cose sono proprio avvenute, e sono avvenute così: non secoli addietro, ma 15 anni fa e nel cuore di questa nostra Europa. Chi ne dubita, non ha che da prendere un treno e da visitare quanto resta di quei tristi luoghi. E neppure occorre: qui nella nostra città, sono decine i testimoni oculari; sono migliaia coloro (anche donne, anche bambini: bambini!) che sono finiti confusi in quei mucchi d’ossa e testimoniano con la loro assenza, col vuoto che hanno lasciato.”

La mostra, a ingresso gratuito, sarà visitabile tutti i giorni, festivi compresi, fino al 17 novembre, con orario continuato dalle ore 9 alle ore 19.

In parallelo all’allestimento della mostra “Immagini dal silenzio. La prima mostra nazionale dei lager nazisti attraverso l’Italia (1955 – 1960)”, nella Sala dei Cervi del Palazzo dei Pio di Carpi è visitabile la mostra realizzata nel 2011 dal Civico museo della Risiera di San Sabba, Monumento nazionale per la cura di Francesco Fait e Anna Krekic, dedicata alla vicenda degli IMI (Internati militari italiani) dal titolo “Guareschi e Laureni. Segni dai lager: testimonianza di due internati”.Sabato 5 ottobre, alle ore 10.30, nella sala conferenze del Civico museo della Risiera di San Sabba, nell’ambito della visita a Trieste di un gruppo dell’Università popolare di Berlino, sarà presentato il libro “Deportati italiani a Berlino e nel Brandeburgo (1943 – 1945), II/ Italienische Deportierte in Berlin und Brandenburg (1943 – 1945). Il libro, scritto da Bodo Foerster e Gianfranco Ceccanei ed edito a Berlino, ricostruisce tra le altre cose con chiarezza la storia del lager di Belzig, sottocampo di Ravensbrueck, soffermandosi in particolare sulla vicenda di alcune prigioniere friulane e giuliane che vi furono deportate. La presentazione è curata dall’ANED, Associazione ex deportati di Trieste e dall’Università popolare di Berlino, e l’introduzione affidata allo storico e Vicepresidente dell’Associazione Gianfranco Cecotti. Saranno presenti anche Metlica Libera Sonja – ex deportata a Ravensbrueck e a Belzig, Riccardo Goruppi – ex deportato a Dachau e Leonberg e Kaufering e Mario Candotto – ex deportato a Dachau
Per informazioni: Civico museo della Risiera di San Sabba, Monumento nazionale via Palatucci 5, tel 040 – 826202    [email protected]    www.risierasansabba.it

About Enrico Liotti

Giornalista Pubblicista dal 1978, pensionato di banca, impegnato nel sociale e nel giornalismo, collabora con riviste Piemontesi e Liguri da decenni.

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