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LUIGI BOILLE Il segno infinito  Pordenone – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea Armando Pizzinato 16 apr-2 ott. 2016                                                          Pordenone – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea

LUIGI BOILLE Il segno infinito Pordenone – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea Armando Pizzinato 16 apr-2 ott. 2016 Pordenone – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea

imageInaugura oggi alle 18 in nella Galleria d’arte moderna e contemporanea Armando Pizzinato di Pordenone la bella e ricca retrospettiva dedicata a Luigi Boille, pordenonese di nascita, ma romano d’adozione, che fu tra i maggiori artisti dell’informale europeo, tanto da essere chiamato nel 1964 al Guggenheim International Award di New York per rappresentare l’Italia, insieme a Capogrossi, Castellani e Fontana. A un anno dalla sua scomparsa il Comune di Pordenone gli dedica un doveroso omaggio – in collaborazione con l’Archivio Luigi Boille di Roma, con il patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e con il sostegno della Provincia di Pordenone – con la mostra “Luigi Boille, il segno infinito” costituita da oltre 140 opere tra cui diversi inediti curata da Silvia Pegoraro che rimarrà aperta fino al 2 ottobre.
Boille è “l’artista che piegò l’Informale a una scrittura calligrafica e che mai si discostò dalla pittura purissima”, annotò Arianna Di Genova in un articolo pubblicato all’indomani della sua scomparsa.
Di lui sottolinea “la pittura seminale alla Michaux, i filamenti di colore che intersecano la superficie e procedono oltre, spinti da forze centrifughe misteriose. E ancora, il guizzo gestuale che riporta tracce, orme, percorsi iniziatici, traiettorie solo in apparenza caotiche ma ben ‘sistemate’ dentro un processo creativo che opera per via di addizioni materiche e non di sottrazioni, riempiendo ogni vuoto”.
Come ha scritto Giulio Carlo Argan, il segno di Boille “svolgendosi e modulandosi come pura frase pittorica, realizza e comunica uno stato dell’essere, di immunità o distacco o contemplazione”. E fu proprio Argan ad andare a scovarlo nel suo studio parigino, per ricondurlo in Italia, attraverso una serie di rassegne sempre più fitte.image

Allontanatosi da Pordenone, dove era nato nel 1926, Boille si diploma all’Accademia di Belle Arti di Roma, dove si laurea anche in Architettura. Salvo uscirne a scoprire l’Europa. Dopo un soggiorno in Olanda, nel 1951 sceglie Parigi dove resterà per 16 anni.
Informale per scelta e per istinto, vicino alle esperienze francesi di quegli anni, Boille si avvicina al gruppo della Jeune Ecole de Paris, con cui espone in numerose collettive in Francia e in Italia. È di questi anni la sua partecipazione a importanti mostre come l’International Festival Osaka-Tokyo con il gruppo Gutai, a cura di Michel Tapié, La Jeune Ecole de Paris II, a cura di Pierre Restany, e Nuove tendenze dell’arte italiana, a cura di Lionello Venturi, partita dalla Rome-New York Art Foundation di Roma nel 1958 e poi approdata in altre sedi prestigiose. È Michel Tapié che lo accompagna nelle sue ricerche sull’Art autre, apprezza di Boille il dinamismo e l’irrazionalismo permeati da un rigore formale.
Nel 1964 Luigi Boille è invitato da Lawrence Alloway a rappresentare l’Italia, insieme a Capogrossi, Castellani e Fontana, al Guggenheim International Award di New York.
Il 1964 è anche l’anno della visita di Giulio Carlo Argan nel suo studio imageparigino, che portò al rientro dell’artista a Roma e al formarsi di un sodalizio che condusse Boille alla Quadriennale e nel, 1966, alla Biennale di Venezia.Questa grande mostra retrospettiva di Pordenone si propone come un percorso significativo attraverso l’arte di Luigi Boille: 65 anni di ricerca – dal 1950 al 2015, anno della scomparsa dell’artista – testimoniati da oltre 140 opere (olii e tecniche miste su tela, tempere, grafiche). Tra di esse, molti i lavori inediti o esposti solo in mostre internazionali in anni lontani, e da allora non più visibili, come la grande tela Empreinte structure, realizzata per l’ormai mitico International Festival Osaka/Tokyo del 1958, a cura di Michel Tapié e Jiro Yoshihara.
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L’esposizione è promossa e organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Pordenone in collaborazione con l’Archivio Luigi Boille di Roma, con il patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e con il sostegno della Provincia di Pordenone.
Inaugurazione: sabato 16 aprile 2016 alle ore 18.00
Luogo: Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea Armando Pizzinato
Viale Dante, 33 Pordenone www.artemodernapordenone.it
Data: dal 16 aprile al 2 ottobre 2016
Orari: da mercoledì a domenica: 15.00 – 19.00
Ingresso: intero € 3,00, ridotto € 1,00
Info: Comune di Pordenone: (+39) 0434 392916/392941 [email protected]

About Carlo Liotti

Giornalista Pubblicista iscritto all'Albo dei giornalisti da Aprile 2013. Dottore in Scienze e Tecnologie Alimentari. Appassionato di fotografia e di viaggi, capo redattore de ildiscorso.it, reporter/collaboratore per altri canali di comunicazione.

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