Fino al 12 aprile nel salone nobile del museo di via Grazzano
Prosegue con successo la nuova mostra del museo Etnografico dedicata ad Alberto Calligaris, uno dei più grandi maestri nella lavorazione del ferro. Un’esposizione con la quale Udine rende omaggio a uno straordinario artista del ferro battuto, conosciuto e stimato ben oltre i confini locali per aver operato in varie città italiane e all’estero anche in occasione delle più importanti rassegne di interesse internazionale.Personalità carismatica, formatasi nell’ambito di quella tradizione artigianale di eccellenza udinese fra fine Ottocento e inizio Novecento, Calligaris seppe unire la perizia tecnica della lavorazione del ferro alla formazione artistica sia attraverso le scuole specializzate sia mediante un aggiornamento costante. Finissimo disegnatore, come attestano i disegni esposti, riuscì a trasformare la bottega paterna in una grande ditta in grado di superare i drammi delle guerre. Oltre alla produzione si preoccupò della formazione delle maestranze impegnandosi nell’insediamento della scuola professionale udinese, che divenne poi l’istituto Malignani, e nella nascita di corsi professionali nei paesi del Friuli. Attivo in Italia e all’estero, Alberto Calligaris fu uno dei grandi maestri della lavorazione del ferro battuto insieme ad Alessandro Mazzuccotelli, Carlo Rizzarda, Umberto Bellotto, i faentini Matteucci: personaggi che nella stagione del liberty diedero ampio successo all’uso del ferro non solo per impieghi strutturali e funzionali ma anche per le potenzialità decorative e d’ornato nel nuovo gusto dell’abitare.La mostra nasce da uno studio sull’ampio corpus di disegni, circa 250, conservati nell’archivio Calligaris e di cui è esposta una selezione. I progetti – realizzati fra il 1908 e gli inizi degli anni Trenta – descrivono il maturarsi di un percorso creativo dalle diverse espressioni dell’Art Nouveau al recupero di elementi rinascimentali tipici del Déco italiano. Le tavole comprendono disegni a china su carta da lucido e a matita su carta, alcuni sono acquerellati e altri riprodotti in eliografia e in cianografia. A questo materiale si abbina una vasta rassegna fotografica, sia d’epoca a testimonianza di molti lavori oramai scomparsi e di cui si è persa traccia, sia ancora in situ o conservati presso privati e in edifici pubblici.L’esposizione presenta anche il contributo di Calligaris alla realizzazione del cimitero degli eroi di Aquileia, per il quale progetto a più riprese diversi elementi, come le croci per le tombe, un tripode e lampade per il Santissimo Sacramento. Apprezzato anche da Gabriele D’Annunzio, Calligaris disegna il contenitore del calamaio con cui viene firmato l’armistizio, mentre tra il 1925 e il 1926 realizza il cofanetto in ferro adorno di pietre, smalti e monete per la cittadinanza onoraria di Aquileia a Mussolini e Costantini. Nell’ambito delle onoranze ai caduti, Calligaris progetta anche le recinzioni per i cimiteri militari italiani di Belgrado (1928) e Lubiana (1929), cui aggiunge la cancellata della cripta del duca di Aosta a Redipuglia.Oltre a disegni e fotografie la mostra propone anche alcuni pezzi decorativi che Calligaris presentò a rassegne, come la piantana disegnata dall’architetto Zanini in ferro decorata da smalti con elegante coppa, e la lampada delle libellule realizzata per l’Esposizione internazionale di Torino del 1911. Un montaggio multimediale illustra invece altre opere oltre a far figurare il confronto fra disegni e fotografie di opere realizzate. All’interno del sito www.udinecultura.it, nella sezione dedicata al museo Etnografico, è possibile consultare una mappa dei lavori ancora presenti a Udine. Un video, inserito nel percorso della mostra, propone il confronto fra progetti e manufatti realizzati e annovera una produzione assai articolata pubblicata su riviste dell’epoca e antiche fotografie.La mostra è aperta fino al 12 aprile da martedì a domenica dalle 10.30 alle 17. La prossima visita guidata è in programma per sabato 24 gennaio dalle 11 alle 12 con prenotazione obbligatoria entro il 22 gennaio (l’iniziativa ha un costo di 5 euro a cui va aggiunto l’ingresso ridotto al museo). L’ingresso al museo Etnografico è gratuito per le scuole, mentre per i singoli visitatori è previsto un biglietto di ingresso da 1 euro con il quale è possibile visitare l’intera struttura museale, comprese le nuove sezioni recentemente allestite. Per informazioni: museo Etnografico, via Grazzano 1 (tel. 0432 271 920).