Dieci anni di lavoro e di ricerca, un migliaio di incontri e altrettanti ritratti fotografici. Danilo De Marco, che non ha bisogno di tante presentazioni, ha scavalcato le frontiere per mettere assieme una memoria collettiva della Resistenza di tutta Europa. «Questa mostra voluta dalla Regione, è un regalo a Trieste e alla nostra comunità regionale – afferma l’assessore alla Cultura Torrenti – un lavoro poetico e intenso che ci consente di consegnare alle nuove generazioni una testimonianza viva sulla quale fondare una nuova comunità di principi, integrazione ed intenti di sostegno comune»
I partigiani di allora, che in un momento difficile e tragico hanno deciso di stare dalla parte giusta, con lo stesso coraggio si sono rimessi in gioco in una doppia sfida della memoria e del tempo e il valore della loro scelta ci viene restituito dai ritratti che compongono la nuova mostra del reporter: 55 volti selezionati e stampati per la prima volta su carta fotografica in grandi dimensioni, di enorme effetto e sensazione grazie soprattutto all’accuratezza e alla tellurica della stampa. In un’inquadratura concentrata sul viso o meglio ancora sugli occhi, come nelle foto segnaletiche dei delinquenti e dei banditi, i volti della Resistenza Europea prendono l’iniziativa e a guardarti sono loro.
Partigiani di un’altra Europa, esposizione sostenuta dalla Regione Fvg e realizzata dall’Anpi regionale Fvg in co-organizzazione con il Comune di Trieste, inaugurerà domenica 25 ottobre alle 11.15 presso l’antico Palazzo Gopcevich di Trieste; l’intera giornata vedrà il susseguirsi di più contributi: alle 11.30, dopo i saluti istituzionali, interverranno il poeta e partigiano Ciril Zlobec e l’antropologo Gian Paolo Gri; mentre alle 17.30 Gianluigi Colin, Arturo Carlo Quintavalle e Danilo De Marco dialogheranno intorno al tema Fotografia e resistenza: occhi antichi intorno a noi. Nel corso dell’inaugurazione due saranno i momenti musicali con Alfredo Lacosegliaz Patchwork Ensemble.
«È un grande piacere per il Comune di Trieste – dichiara l’assessore alla Cultura Tassinari – ospitare questo progetto che è di straordinaria attualità nel settantesimo anniversario della fine della Seconda Guerra Mondiale» All’interno della mostra scorreranno le immagini di partigiano. video di forte impatto emotivo realizzato da Andrea Trangoni, le cui parole tratte dai diari inediti di Sergio Cocetta, il partigiano Cid, sono lette dalle voci di Aida Talliente e Massimo Somaglino con un breve testo finale scritto e letto da Erri De Luca.
Nell’occasione esce per i tipi di Forum un libro dall’omonimo titolo con allegato il dvd partigiano. I ritratti e la voce dell’autore si intersecano con i preziosi contributi di Norman Manea, Giovanni De Luna, Carlo Arturo Quintavalle, Erri De Luca, Marco Cicala, Pierluigi Cappello, Annalisa Comuzzi e Gian Paolo Gri.
Partigiani di un’altra Europa sarà visitabile fino a giovedì 8 dicembre, con numerose iniziative collaterali che vedranno la partecipazione di scrittori, storici e giornalisti tra cui Furio Colombo e Santo Peli. Primo tra tutti l’incontro del 30 ottobre alle 17.00 con Joze Pirjevec, La lotta di liberazione sul confine tra Italia e Jugoslavia. Numerosi anche gli appuntamenti rivolti alle scuole, con percorsi didattici, eventi teatrali, visite guidate e molto altro ancora, al fine di sensibilizzare le generazioni più giovani circa l’importanza determinante che la lotta di Liberazione ha avuto, nel corso della nostra recente storia collettiva, per l’affermazione dei principi democratici in Italia e su scala europea. Come sottolinea infatti Loredana Panariti, assessore all’Istruzione: «I volti fotografati da Danilo De Marco, – con la forza delle loro espressioni e, per chi vorrà approfondire, delle loro storie, restituiscono alla memoria pubblica un percorso della storia europea, una grande storia di idee, di lotte e di persone che hanno contribuito a cambiare il mondo e sono pertanto per il nostro Paese volti fondatori e costituenti.»
Nessuna commemorazione quindi, ma la ferma volontà di salvaguardare una memoria fondata su quel principio di resistenza che donne e uomini di ogni tempo hanno avuto la forza di reinventare e alimentare in mille contesti: contro la sopraffazione, contro l’ingiustizia, contro la rapina della libertà e della dignità. E allora come scrive Quintavalle in un capitolo del libro: «Guardate quei neri dai toni scalati, quei chiari che corrodono gli scuri, la densità di ogni dettaglio, guardate, guardate e datevi il tempo che serve per poter entrare dentro una storia».