giovedì , 25 Aprile 2024
Notizie più calde //
Home » Spettacolo » Arte e mostre » PORDENONE: LE MOSTRE DA VISITARE DURANTE IL NATALE

PORDENONE: LE MOSTRE DA VISITARE DURANTE IL NATALE

Le strutture culturali comunali ospitano varie iniziative, proponendo appuntamenti che spaziano in diversi campi, valorizzando sia artisti e “produzioni” locali sia aprendo finestre che si affacciano su realtà esterne proiettando così fuori dal nostro territorio la capacità di saper cogliere dinamiche e tendenze che si affermano sul panorama nazionale e non, intrecciando allo scopo, rapporti e sinergie con istituzioni e soggetti privati.
La mostra Gianluigi Colin “Caos apparente allestita a PArCo- Galleria di arte moderna e contemporanea “A Pizzinato” a Villa Galvani nell’omonimo parco, considerata l’originale lettura della realtà legata al mondo dell’informazione e dei media, dopo il prolungamento rimane aperta fino al 12 gennaio. Anche “MiraCuba”, nell’area espositiva di Via Bertossi dedicata alla grafica cubana che rappresenta una delle scuole più acclamate ed originali di tutto il mondo, si potrà visitare fino al 12 gennaio. Entrambe saranno chiuse il 25 dicembre, a Capodanno e il 6 gennaio 2014, tuttavia in questo periodo festivo, con un po’ più di tempo a propria disposizione, si potrà trascorrere qualche ora fra opere di valenza internazionale. Anche lo spazio dedicato agli artisti locali assume una certa importanza a dimostrazione che le pulsioni creative del territorio sono presenti sul territorio. Fino al 25 gennaio all’ex Convento di San Francesco è aperta la mostra «La bottega del sacro di Tiburzio Donadon: il maestro e Giancarlo Magri, l’ultimo Garzone» dedicata appunto a due artisti pordenonesi di spicco del passato e del presente . E’ aperta tutti i giorni dalle10.00-12.00 e 16.00-19.00 e chiusa il 25, 26 e 31 dicembre, 1 e 6 gennaio.
Il sodalizio tra economia e cultura si sostanzia con la mostra «Mario Moretti. La terra e le sue alchimie»Al Museo d’arte di Palazzo Ricchieri. L’esposizione racconta una relazione tra due arti, entrambe legate alla terra, quella artigiana della storica dinastia di distillatori Pagura e quella plastica dello scultore e ceramista. Sono esposte ceramiche, un bronzo alcuni dipinti e bottiglie d’artista Aperta fino al 9 febbraio osserva questi orari; dal martedì al sabato ore 15.30-19.30 Domenica ore 10.00-13.00 e 15.30-19.30 Chiuso il lunedì, il 25 dicembre e il 1° gennaio.
Fino al 31 dicembre è aperta la mostra storica di speleologia al Museo di Storia Naturale “Dalla candela al Led”, che celebra il 150° anniversario di fondazione del Club Alpino Italiano. Nelle sale del museo si possono ammirare gli oggetti che nelle diverse epoche hanno aiutato gli esploratori a vincere il buio delle grotte e le difficoltà dei percorsi ipogei: dai primi caschi con una semplice candela applicata a quelli più moderni a LED, dalle antiche scale in canapa, sino alle più recenti attrezzature di progressione in corda. IMG_9638Oltre ai pannelli esplicativi, numerosi video accompagneranno il visitatore illustrando tutti gli aspetti dell’evoluzione della Speleologia, oggi considerata l’ultima frontiera geografica. « Storie di acqua e di terra. Il Palù di Livenza e la Pedemontana”, al Museo archeologico di Torre invece,attraverso immagini fotografiche, documenta gli ambiti più suggestivi e meno noti della pedemontana. Fotografie delle specificità naturalistiche e antropologico-architettoniche di questo territorio, i siti archeologici più importanti che si snodano lungo l’intero percorso delle sezioni del Museo, immagini del villaggio palafitticolo preistorico del Palù di Livenza (sito Unesco dal 2011), caratterizzano il percorso fatto del dialogo antico e moderno dunque fra storie di acqua e di terra, tra reperti/attività dell’uomo e paesaggio. Sarà aperta fino al 6gennaio il venerdì e sabato: ore 15.00-18.00 e la domenica 10.00-12.00/15.00-18.00. Ed infine negli spazi espositivi della Biblioteca fino al 31 gennaio sarà visitabile la mostra «Madre.Matria» . L’artista Loreto Martina nella sua opera presenta come un ritorno ai “posti dell’infanzia friulana”, dalla Tauriano arcaica all’età premoderna degli anni sessanta: Madre. Matria rappresenta il ricongiungimento alla terra dei padri con una ventina di grandi carte dipinte nel 2005, selezionate da un ciclo di cento lavori.

About Vito Digiorgio

Giornalista pubblicista iscritto all’Albo dei giornalisti dal 2013. Si è laureato all'Università di Udine con una tesi sulla filologia italiana. Collabora con alcune testate giornalistiche on line.

Commenti chiusi.

[fbcomments]
Scroll To Top