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PORDENONE, SABATO 10 MARZO APRE ALLA GALLERIA SAGITTARIA LA MOSTRAOMAGGIO PER L’ARTISTA ISONTINO PAOLO FIGAR

PORDENONE, SABATO 10 MARZO APRE ALLA GALLERIA SAGITTARIA LA MOSTRAOMAGGIO PER L’ARTISTA ISONTINO PAOLO FIGAR

L’intento è chiaro: la 448^ mostra della Galleria Sagittaria di Pordenone, che si inaugura sabato 10 marzo, è interamente dedicata alla personalità pittorica di un artista versatile e noto sulla scena contemporanea innanzitutto per la sua scultura. “Paolo Figar. La pittura” titola, esplicitamente, la mostra antologica curata da Giancarlo Pauletto per il coordinamento di Maria Francesca Vassallo: un percorso espositivo che racconta vent’anni di opere pittoriche dell’artista e in cui si alternano una cinquantina di dipinti e disegni, realizzati dal ’97/’98 ad oggi, tutti provenienti dalla collezione personale dell’autore. Eccezion fatta per un’opera cardine, il “Libero pescatore” (2015) che incarna l’immagine della mostra ed è stata donata da Paolo Figar alla Collezione Concordia 7. Promossa dal Centro Iniziative Culturali Pordenone in collaborazione con il Centro Culturale Casa A. Zanussi Pordenone, con il sostegno della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, la mostra “Paolo Figar. La pittura” si inaugura con la vernice del 10 marzo, alle 17.30, alla quale interverranno l’artista, il curatore e i promotori: sarà l’occasione per un primo confronto con la dimensione di pittore, e «per rilevare – spiega Giancarlo Pauletto – tra i due modi espressivi – pittura e scultura -, una congruità perfetta. Attraverso i due linguaggi pur così diversi, giovandosi l’uno di una tridimensionalità reale e l’altro di una solo allusa attraverso giochi di chiaroscuro, Paolo Figar persegue lo stesso risultato: la rappresentazione di figure portatrici di un senso misterioso dell’esistenza, che vivono in un clima di allertata sospensione; nelle opere più antiche o di più antica storia troviamo i lottatori di sumo, gli architetti astronomi: figure impegnate in una sorta di ritualità arcaica, un’umanità per la quale il tempo quasi non porta significato perché sembra esistere su coordinate più cosmiche che terrestri».
La mostra dedicata a Paolo Figar si contestualizza nel progetto “Per una cultura senza confini, territori e generazioni”, che evidenzia cinquant’anni di impegno del Centro Iniziative Culturali di Pordenone, riconosciuto dalla Regione Friuli Venezia Giulia fra i “Centri di rilevanza” per le iniziative di divulgazione della cultura umanistica, artistica e scientifica. Un lavoro di “mappatura culturale” che contribuisce in modo determinante a far crescere il territorio: «la personalità di Paolo Figar ben si inserisce in quanto stiamo dicendo – spiega la presidente CICP Maria Francesca Vassallo – Artista goriziano, affermato scultore, ci sembra esemplare nella coerente e articolata storia di esposizioni d’arte della nostra Galleria Sagittaria. Un artista originale, sia nel ricavare da legno, marmo e pietre speciali, figure stilizzate, talora anche surreali, sia nel caratterizzare le sue tele di colori forti, accostamenti armonici, composizioni coinvolgenti. Diverse sue sculture sono collocate nel giardino artistico antistante Casa Zanussi, sede del nostro Centro, godibili da migliaia di persone che passano per Via Concordia. Ora, in questa mostra, conosceremo l’originalità della sua pittura che ci riporta alla realtà goriziana, quella di Sergio Altieri, Dora Bassi e Franco Dugo assieme a tanti altri operatori di arte e cultura, nello spirito di “senza confini” che ci ha caratterizzato da sempre. Spesso contribuendo a far conoscere artisti da Trieste, Udine oltre che Gorizia e naturalmente Pordenone, che non erano riusciti ad emergere per decenni. Un bel l’impegno che ci permette di onorare, a nostro modo, il 2018, Anno Europeo del Patrimonio Culturale».
Paolo Figar. La pittura resterà visitabile fino al 27 maggio 2018. Visite dal martedì alla domenica dalle 16.00 alle 19.00, chiuso 31 marzo, 1 e 25 aprile, 1 maggio 2018. Previste visite guidate per gruppi, catalogo in Galleria -ingresso libero, info CICP tel.0434.553205 www.centroculturapordenone.it

Durante la mostra Paolo Figar condurrà un seminario intitolato “Narrazioni metafisiche. Esempi pratici di costruzione dell’opera d’arte” nelle domeniche 15 aprile, 22 aprile, 13 maggio, 20 maggio, dalle 9.00 alle 13.00 nell’area dei Nuovi Spazi di Casa Zanussi. Ai partecipanti sono richiesti album da disegno (cm 50×35, carta liscia o ruvida), matite 2b/4b, acquarelli in tubetto, pennelli varie misure. Il seminario è a numero chiuso, info e adesioni 0434 553205. E domenica 25 marzo Paolo Figar sarà guida speciale del percorso “Tra parchi e palazzi di Gorizia”, tra Italia e Slovenia alla scoperta di una città ricca di storia, passando dallo studio dell’artista. Info e adesioni tel 0434 365387.

Goriziano, classe ‘68, Paolo Figar è scultore pittore incisore. Ha compiuto i suoi studi prima all’Istituto d’Arte di Gorizia, sezione Architettura, poi all’Accademia di Belle Arti di Venezia, diplomandosi nel 1992 nel corso di Pittura con Sergio Pausig e Franco Dugo. Da sempre interessato al linguaggio plastico, lo approfondisce dopo gli studi partecipando a simposi internazionali di scultura su pietra e legno e frequentando gli scultori Roberto Nanut e Giovanni Pacor. Paolo Figar ha partecipato, dal 1987, a una quarantina di mostre di gruppo in città quali Venezia, Padova, Udine, Gorizia, Pordenone, Trieste, Roma, Varsavia, Forlì, etc. Ha inoltre partecipato, su invito, a oltre quaranta simposi internazionali di scultura su pietra e legno. Sue opere si trovano presso la Banca Nazionale del Lavoro di Roma, al museo della città di Olomouc, Repubblica Ceca, alla Kunstation di Klainesassen presso Fulda, Germania e presso privati in Italia, Slovenja, Austria, Svizzera, Germania, Australia.

«Figar – osserva ancora il curatore, Giancarlo Pauletto – usa il colore, anche nell’ambito della sua attività plastica, non come sottolineatura, ma come dato intrinseco all’essenza dell’opera, come sua qualità propria. La frequente frontalità delle figure esprime il loro proporsi come “icona”, quasi come idolo o “lare”, proveniente dal passato, da storie ormai ipostatizzate in una sorta di dimensione mitica. Va anche sottolineato che la pittura di Figar, come del resto la sua scultura, è “colta”, viene non dal semplice – anche se fondamentale – istinto, ma da una serie di suggestioni che vanno dal greco all’etrusco all’antico romano e che, nel contemporaneo, prendono soprattutto da un espressionismo fecondato e coordinato – parlando in senso lato – con la metafisica: Campigli, De Chirico, Savinio non sono certo estranei all’arte di Figar».

About Carlo Liotti

Giornalista Pubblicista iscritto all'Albo dei giornalisti da Aprile 2013. Dottore in Scienze e Tecnologie Alimentari. Appassionato di fotografia e di viaggi, capo redattore de ildiscorso.it, reporter/collaboratore per altri canali di comunicazione.

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