Ieri sera al Teatro Rossetti,in una sala Bartoli abbastanza gremita,era di scena lo spettacolo“Balkan Burger”. Questa rappresentazione basata su un appassionante monologo di Luisa Cattaneo (magnifica la sua interpretazione) accompagnata dalla musica di Enrico Fink; è una fiaba, che a tratti sfiorava la crudeltà, raccontata dalla voce ingenua di una ragazza vissuta in Bosnia-Erzegovina fra la Seconda Guerra Mondiale e il periodo successivo. Il tema predominante riguarda i contrasti fra i fedeli delle quattro religioni,Islam,Ebraismo,Cattolicesimo e Cristianesimo Ortodosso(le ultime due corrispondono rispettivamente ai gruppi etnici Croati e Serbi), che compongono la popolazione del piccolo Paese Balcanico. La narratrice, infatti, interpreta la figlia di un rabbino ebraico scampata alla persecuzione della sua famiglia nel 1943 da parte dei Croati Cattolici filo nazisti. Ella, dopo aver trovato rifugio proprio da quest’ultimi, si trova faccia a faccia con i partgiani Comunisti, per poi imbattersi col suo gregge in un villaggio Serbo-Ortodosso e scappare infine in un villaggio Mussulmano ove erano in evidenza e le disparità e l’odio fra i vari gruppi etnico-religiosi. Spettacolo messo in scena in modo interessante dove lo stile del racconto ingenuo misto a un pizzico di esagerazione usato ad arte è il fine per descrivere una situazione reale vissuta con molta drammaticità.
Andrea F.