AGAIN ANEW. Before the film: questo il nome dell’installazione sonora realizzata dal sound artist friulano Michele Spanghero, in collaborazione conCinemazero che da domenica 27 gennaio fino al 3 febbraio riempirà lo straordinario spazio del cantiere del Cinema Modernissimo di Bologna con suoni e interessanti suggestioni.
L’evento, promosso dalla Cineteca di Bologna, rientranell’ambito di ART CITY, il programma istituzionale di mostre, eventi e iniziative speciali promosso dalComune di Bologna in collaborazione conBolognaFiere in occasione di Arte Fiera.
L’installazione è realizzata attingendo ai vasti archivi sonori di Cinemazero, lavorando sulle registrazioni audio di Gideon Bachmann, che durante tutta la sua vita intervistò e documentò la voce dei più grandi protagonisti della storia del cinema.
- Un cinema, quindi, spogliato di tutto, che instaura un dialogo con se stesso, attraverso le voci dei suoi protagonisti. Il Modernissimo – una bellissima sala d’inizio Novecento – viene messo a nudo, rivelando di custodire e prefigurare la propria potenzialità “futura”, al momento inespressa. Il sound artist Michele Spanghero registra, cristallizza e rianima le frequenze di risonanza proprie del luogo. Riemerge antica e profonda, ipnotica, la voce di un luogo in parte dimenticato, che sarà a breve restituito alla città dalla Fondazione Cineteca di Bologna. Tutto è portato al grado zero, reso puro e scarno: la sala è svuotata completamente. Protagonista, al centro di tutto, un coro di voci: Antonioni, Bertolucci, Fellini, Pasolini, Rosi, Taviani, con le loro caratteristiche voci, inflessioni, tonalità. Per ognuno, da decine di ore di registrazioni è stata isolata un’unica frase. Di fronte allo schermo, luogo delle infinite possibilità, si realizza un incontro impossibile. Le loro voci ora si fanno brusio, sussurro, ora ritmato vociare, per poi fondersi con quella del cinema. Da distopiche, mano a mano diventano accordo. Il luogo si popola della personalità dei registi: il Modernissimo è stato loro – in immagini – per tanti anni.
“Negli spazi vuoti del Modernissimo, il 0silenzio.” – commenta Riccardo Costantini, curatore dell’istallazione, e continua – “Il cinema, privato del suo scopo nell’essere cantiere, diventa cassa armonica. Michele Spanghero la fa risuonare insieme al coro virgiliano dei maestri che preparano quel che sarà. Ciascuno può farsi parte del cinema interamente, immergendosi nel flusso sonoro, avvolto dalla potenza evocativa, ritmicamente volitiva, delle parole dei registi. Ogni elemento è in tensione, in attesa del film: il più bello di tutti, quello che verrà.”