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ROMA: Festa del Cinema Bulgaro: secondo giorno 28 giugno

ROMA: Festa del Cinema Bulgaro: secondo giorno 28 giugno

Dopo l’apertura con Ága, il lavoro di Milko Lazarov che ha ampiamente fatto parlare di sé alla Berlinale 2018, secondo giorno per la Festa del Cinema Bulgaro, l’ormai tradizionale appuntamento con il meglio della cinematografia bulgara. Appuntamento alla Casa del Cinema di Roma il 28 Giugno a partire dalle 19.30. Si inizia con Sempre Libera. Sonya Yoncheva del regista Georghi Toshev che sarà presente alla proiezione che si terrà nella Sala Kodak. Il film documentario dedicato alla vicenda, drammatica e piena di vicissitudini, della soprano Sonya Goncheva, nativa di Plovdiv, città bulgara divenuta celebre come Capitale della Cultura 2018 insieme a Matera. Fra i volti di questo lavoro ricordiamo: Placido Domingo, Antonio Pappano, Valery Gergiev, Massimo Zanetti, Michael Fabiano, Thomas Hampson. Il regista Toshev incontrerà il pubblico. Alle 21.30(Teatro all’aperto Ettore Scola) in programma Una foto con Yuki, opera prima di Lachezar Avramov che sarà presente alla proiezione, come anche l’attore Rushi Vidinliev, lo sceneggiatore Dimitar Stoyanovich e il produttore Borislav Chuchkov. 

Fra i protagonisti del film: Kiki Sugino, Rushen Vidinliev, Serafim Todorov, Vesela Babinova, Mariana Krumova, Rashko Mladenov e  Radosveta Vasileva.

Sempre libera. Sonya Yoncheva. Il nuovo documentario di Gheorghi Toshev segue il drammatico destino, pieno di vicissitudini, ostacoli e segreti, del soprano bulgaro più promettente di oggi: Sonya Yoncheva, 36 anni.
In soli 10 anni la cantante di fama mondiale è riuscita a superare i pregiudizi dei direttori d’orchestra e dei teatri, e a cantare alcune delle opere più difficili: “La Traviata”, “Tosca”, “Norma”, “Don Carlo”, “La Bohème”, “Medea”…
Yoncheva è l’unico artista nella storia del Metropolitan Opera a diventare in poco tempo la stella di tre produzioni in una sola stagione, ognuna delle quali trasmessa dal vivo in 2000 sale cinematografiche in tutto il mondo.

Come fa una ragazza di Plovdiv a diventare un artista acclamato dalla critica e dal pubblico? Cosa la spinge a scommettere sempre di più nelle sue scelte professionali e nella vita? Come riesce a conciliare le sue tre vite di diva, madre e moglie?
“Sempre libera” è un documentario che segue la nascita di una carriera spettacolare, un film che racconta come far avverare i propri sogni. Una foto con Yuki (2019)
Il primo lungometraggio del regista bulgaro Lachezar Avramov, Una foto con Yuki, che ha gareggiato nella competizione principale del Sofia International Film Festival (7-17 marzo), non è solo la prima coproduzione tra Bulgaria e Giappone, ma è anche un invito al pubblico a porsi al centro di un dilemma morale. Oltre a discutere temi come colpa, responsabilità e perdono, il film parla in modo interessante anche di razzismo e di ciò che ci rende veramente umani. La sceneggiatura, scritta da Dimitar Stoyanovich e Avramov, è incentrata su Gheorghi (Rushen Vidinliev), un bulgaro che vive in Canada, e sua moglie giapponese Yuki (Kiki Sugino). Attualmente sono entrambi a Sofia, dove Yuki cerca di rimanere incinta tramite la fecondazione in vitro. Quando il dottore raccomanda a Yuki di riposarsi, la coppia trascorre qualche giorno in campagna, ma la loro felicità bucolica in mezzo alla natura svanirà presto, quando Yuki colpirà con la macchina Assencho, un giovane zingaro del posto. Quando il ragazzino risale sulla bici e si affretta verso casa, Gheorghi e Yuki tirano un sospiro di sollievo, ma il giorno dopo, vengono a sapere che il ragazzo è deceduto, apparentemente picchiato a morte da suo padre. La notizia catapulterà i protagonisti in un incubo di tormento e colpa.

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