Una giovane stanca di vivere, al punto da provare a farla finita; e un’anziana dalla salute cagionevole, che desidera ancora un po’ di vita da gustare con i suoi cari. Nel mezzo l’ordinaria quotidianità di un’infermiera, alle prese con uno strano caso di “contagio benefico”: perché empatia e umanità possono essere valore aggiunto e terapeutico, anche e soprattutto nella corsia di un ospedale, aiutando a rinfrescare e vivacizzare la nostra vita. “Due pennellate”, il soggetto inviato dall’autrice triestina Sara Ruzzier, vince la prima edizione del Concorso “Take care al cinema”, promosso dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche – OPI – Trieste insieme alla Casa del Cinema di Trieste per raccontare, attraverso un breve testo che diventerà cortometraggio, il complesso insieme di valori e presupposti che sostanziano la missione dell’infermiere, e la sua evoluzione nel nostro tempo. Cura, accudimento, assistenza umana e sanitaria, ma oggi anche tecnologia e aggiornamento costante scandiscono un mestiere che affianca uomini e donne di ogni età nei momenti clou della loro vita, a qualsiasi latitudine del pianeta. Lo ha bene evidenziato il soggetto della 31enne Sara Ruzzier, che la giuria – composta da Flavio Paoletti, Chiara Valenti Omero, Diego Cenetiempo, Umberto Bosazzi, Marinella Chirico, Cristiano Degano e Federica Gregori – ha premiato «per aver espresso il senso più profondo del Take Care: ovvero quel “prendersi cura” che inquadra la missione dell’infermiere ed è al tempo stesso fine e “modo” della professione, permanentemente focalizzata sulla figura dell’assistito. Attraverso un linguaggio finemente cinematografico il soggetto di Sara Ruzzier tratteggia la vocazione umana e professionale del mestiere di infermiere, e la sua propensione ad alimentare contesti di mutua vicinanza, nel segno della solidarietà e della vita». Sensibilità e know how non mancano all’autrice, che ben conosce la professione essendo lei stessa laureata in infermieristica e attualmente impiegata presso la Struttura complessa Medicina D’urgenza dell’azienda ospedaliera universitaria di Trieste. Sarà chiamata a collaborare attivamente anche alla sceneggiatura e alle prossime riprese per la realizzazione del cortometraggio, affidato alla regia di Diego Cenetiempo. Oltre al soggetto vincitore la Giuria ha assegnato due menzioni speciali a “Voglia di esserci”, di Alessandro Del Prete, e “Alois”, di Diego Bianco e Rachele Rodio. Il ciak è previsto nelle giornate del 16 e 17 aprile, con un cast e una “crew” professionista, coordinata dalla Casa del Cinema. Il cortometraggio debutterà in anteprima assoluta il 12 maggio, Giornata mondale dell’infermiere come sempre celebrata anche a Trieste per iniziativa dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche. Subito dopo sarà in cartellone fra gli eventi speciali dell’edizione 2018 di ShorTS (29 giugno/7 luglio). Intanto, a grande richiesta, già si pensa a una seconda edizione del Concorso. «Siamo lieti che al suo primo lancio questa iniziativa, rivolta agli under 35 del Friuli Venezia Giulia, sia stata accolta con grande attenzione e partecipazione – spiega Flavio Paoletti, presidente di OPI Trieste – E’ tempo che le nuove generazioni possano familiarizzare con la visione moderna e dinamica di questa professione, e con la sua evoluzione. Il concorso è piaciuto, e ci ha permesso di festeggiare al meglio la grande novità che il 2018 ha portato: quella di un ordine professionale vero e proprio, che raggruppa in Italia le professioni infermieristiche. Un riflesso importante dell’evoluzione del nostro lavoro». «Siamo adesso proiettati verso le fasi operative della realizzazione del cortometraggio – anticipa Chiara Valenti Omero – La Casa del Cinema di Trieste metterà a disposizione le innumerevoli professionalità che la compongono, per concretizzare la sfida di avvicinare i giovani al mondo infermieristico, attraverso la condivisione di una storia che possa rappresentare al meglio la professione e le sue implicazioni sul piano dei rapporti umani».
Andrea Forliano