«Attraverso una ricerca, fatta negli archivi del Museo di Miramare diversi anni fa – spiega Massimo Favento, violoncellista e responsabile artistico del Lumen Harmonicum – ho trovato una raccolta di manoscritti di Giacomo Bortolini, autore veneziano, molto legato alla canzone popolare veneta. Massimiliano d’Asburgo è stato per diversi anni a capo della marina austroungarica che aveva sede a Venezia fino al 1866 ed è molto probabile che questa raccolta sia una copia dedicatoria donata da Giacomo Bortolini a Massimiliano e che sia finita nella Biblioteca del Castello e del Parco di Miramare quando Massimiliano è venuto poi a viverci, successivamente al suo trasferimento a Trieste. Mi risulta che ad oggi non esistano altre copie di questa raccolta di canzoni popolari in dialetto veneto riconducibile al genere dei Canti da Battello. Accanto a queste abbiamo affiancato i manoscritti di Vittorio Molini che negli stessi anni era molto attivo a Trieste. I suoi quartetti erano stati scritti probabilmente per esigenze di intrattenimento in ambienti esterni come le Gloriette dell’oggi Giardino Pubblico di Trieste, nei parchi e nel “Giardinetto”, un grande locale al limite della città vicino alla Rotonda del Boschetto, il “fuori porta” della Trieste Asburgica. È molto probabile che Molini, che era violinista per il Teatro della Filodrammatico, facesse un’attività continua musicale presso queste strutture di intrattenimento, nei dintorni della città. Ecco perchè la scelta di proporre a Miramare questi due compositori veneziani “a Trieste”. »
L’idea di una rassegna “Al chiaro di luna” è nata ammirando il panorama unico che si può godere dalle terrazze del Castello di Miramare rischiarate dalla luce del nostro satellite: il desiderio di condividere una simile esperienza ha evocato immediatamente la possibilità di poter far risuonare le pietre e gli spazi aperti del Castello per il tramite d’una programmazione musicale che ne esaltasse la suggestione.
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