Se nel 1992 fu protagonista – sempre per la stagione dello Stabile – di un memorabile spettacolo, Flowers, anche in questo suo ritorno regalerà al pubblico
incredibili emozioni. Come evidenzia bene ad esempio, il critico de «(…) Stavolta, tutto è scarno, semplice, senza infingimenti, affidato alla magia naturale dei gesti di Kemp, che di per sé sostiene lo spettacolo con la sua sola presenza… a un mostro sacro bastano pochi gesti per stupire e commuovere. (…) Il finale è un trionfo annunciato: Kemp nei panni dell’Angelo trascina il pubblico nella sua danza circolare, come un derviscio etereo vestito di trascendenza. Il pubblico risponde con un’ovazione in piedi».
Kemp Dances offre al trasformismo del Maestro quattro suggestivi e differenti personaggi: un’onirica identificazione melodrammatica con Violetta e Maria Callas in Ricordi di una Traviata, la semplicità estrema ma profonda de Il Fiore. C’è poi il commovente viaggio dentro la pazzia mistica di Nijinsky, leggendario
ballerino de Les Ballets Russes, e alla fine, ne L’Angelo, la storia di un’anima che trascende ogni identità per diventare un simbolo dell’essenza umana, della rinascita e della speranza.Completano il programma Mi Vida, creato dal grande coreografo belga Luc Bouy, e La Femme en Rouge coreografato invece da Kemp: Daniela Maccari – coreografa collaboratrice e ormai “musa ballerina” di Kemp – e l’attore-ballerino Ivan Ristallo ne sono gli interpreti.
Nato a Liverpool nel 1938, Lindsay Kemp ha attraversato oltre cinquant’anni di storia del teatro, imponendosi quale Maestro del teatro danza contemporaneo. Nel 1962 fonda la Lindsay Kemp Company, con la quale sostanzia le sue idee di linguaggio e poesia del gesto. Molti gli spettacoli importanti: celebre, nel 1969, Flowers che reinventa attraverso un’estetica raffinata il mondo di Jean Genet in Notre-Dame-des-Fleurs. Altri successi sono Sogno di una notte di mezza estate (1980), Nijinsky il matto (1983) e molti ancora connotati da delizia figurativa, da gusto per il racconto, da coerenza stilistica. Con curiosità trae ispirazione da mondi anche distanti dalla danza: nel 1984 con The big parade fa omaggio al cinema muto, poi lo attrae la favola e sulle scene internazionali arrivano Alice (1988) e Cinderella
(1995).Creazioni più recenti sono Sogni di Hollywood e Dreamdances, mentre nei primi anni del nuovo millennio firma regie liriche (La traviata e Midsummer night’s dream di Britten).Generoso, carismatico, Linday Kemp è stato ispiratore non solo per gli artisti di teatro, danza, cinema (ricordiamo accanto a lui Nureyev e Fellini), ma anche per la cultura underground e il mondo del rock: sono stati suoi allievi star come Mick Jagger e Peter Gabriel.Ha segnato una svolta fondamentale nel teatro contemporaneo, innovando attraverso un tessuto straordinariamente eterodosso di stili, di teatro, mimo e danza, di tradizione e sperimentazione, di sottile ironia. Un linguaggio che ha sicuramente incantato e meravigliato ma anche scandalizzato il pubblico e la critica. Oggi come allora la magia irraggiungibile degli spettacoli di Kemp ruota soprattutto intorno al suo personalissimo carisma di interprete e alla sua poesia gestuale.